Michael Hoffman: Il discorso di odio talmudico come base del genocidio dei non ebrei

IL DISCORSO DI ODIO TALMUDICO COME BASE DEL GENOCIDIO DEI NON EBREI[1]

Di Michael Hoffman

Introduzione

È proibito esplorare questo argomento. Quelli che lo fanno rischiano la censura e la privazione di ogni piattaforma da parte dei Tiranni Tecnologici che avversano ogni forma di razzismo con l’eccezione del razzismo istituzionalizzato più violento che ci sia sulla terra.

Il razzismo talmudico-rabbinico è così virulento che scrivere o parlare di esso espone l’autore o l’oratore alla perdita della carriera, della reputazione, e forse della stessa vita.

Se una discussione sul Talmud babilonese, il libro di odio del giudaismo ortodosso, dovesse effettivamente aver luogo come una conversazione nazionale, quasi immediatamente un cimitero giudaico verrebbe vandalizzato o una sinagoga verrebbe verniciata di svastiche con lo spray. Il risultato sarebbe che la conversazione cesserebbe e centinaia di migliaia di persone scenderebbero in strada in manifestazioni orchestrate denunciando “l’aumento dell’antisemitismo e dell’odio”.

Con questo strattagemma, smascherare l’odio diventa un atto di odio e le rivelazioni vengono bloccate.

Come Adolf Hitler, che subì l’influenza dell’occultismo cabalistico dal 1919 in poi (cf. “A Supernatural History of the Third Reich” in Revisionist History newsletter n°100, gennaio 2019), i gruppi neo-nazi e alt-right sono utili idioti delle operazioni segrete sioniste e talmudiche, come gli odiosi e riprovevoli vandalismi dei cimiteri e delle sinagoghe, e consimili attacchi empi.

Abbiamo un Congresso, la Casa Bianca e i media che sono ossessionati dall’odio diretto contro i giudei. Nessuna persona sensata di fede cristiana sostiene la liceità di odiare un peccatore. Noi odiamo solo il peccato, non il peccatore – perché noi tutti siamo colpevoli di essere peccatori in un modo o in un altro. Gesù è morto per ogni peccatore – sia ebreo che non ebreo – che crede in Lui. Quando vedete un vandalismo contro i luoghi sacri giudaici, capiate che in molti, se non nella maggior parte dei casi, si tratta di un’operazione sotto falsa bandiera intesa a beneficiare il talmudismo e il governo israeliano, e nello stesso tempo a ridurre al silenzio e a screditare i contributi seri sulla teologia dell’odio talmudico-rabbinica.

Il giudaismo ortodosso consiste nel dogma che i non ebrei sono esseri inferiori, più ominidi che umani. Si ritiene spesso che solo i giudei “estremisti” nutrono tali convinzioni razziste. In realtà, il giudaismo ortodosso (talmudico) è intrinsecamente razzista e genocida verso i gentili. Tutto ciò ha esercitato un ruolo significativo nello sterminio israeliano dei palestinesi e dei libanesi. Il discorso di odio talmudico è il fattore chiave.

Se l’Occidente capisse la natura di questo discorso di odio la maggior parte dell’oppressione inflitta agli arabi potrebbe essere ridotta. Invece, lo stesso concetto di “discorso di odio” è stato fatto proprio dai media occidentali e reso sinonimo di ogni ricerca che documenta la verità sul discorso di odio rabbinico.

Di tanto in tanto, una dimostrazione particolarmente esplicita della vera natura della dottrina rabbinica emerge dal mare della propaganda e dei depistaggi. Questo è accaduto nel 2009 con la pubblicazione di un libro rappresentativo del giudaismo ortodosso firmato da due rabbini israeliani.

Discorso di odio ha documentato la propugnazione e la giustificazione del genocidio dei non ebrei

Torat Hamelech: Dinei Nefashot Bein Yisrael Le’Amim (“La Torah del Re: le leggi della vita e della morte tra gli ebrei e le nazioni”): questo libro di odio scritto da due rabbini, Yitzhak Shapira e Yosef Elitzur, ha ricevuto l’approvazione del rabbino capo di Kiryat Arba-Hebron Dov Lior, del rabbino Ya’acov Yosef, del rabbino Chabad-Lubavitch Yitzhak Ginzberg e di molti altri.

Questo trattato halachico di 230 pagine pubblicato nel 2009 cita fonti dal Talmud babilonese per sostenere che le vite dei non ebrei sono molto meno importanti di quelle degli ebrei.

Inoltre, gli autori rabbinici sostengono l’uccisione di bambini non giudei se si ritiene che questi bambini cresceranno per essere nemici degli ebrei.

Chiunque: uomini, donne e bambini, solo per il fatto di appartenere alla nazione del “nemico” viene parimenti considerato un nemico. Torat Hamelech è un manifesto per il genocidio. I rabbini Shapira e Elitzur dichiarano che i singoli ebrei possono prendere la decisione di uccidere i gentili di propria iniziativa come una questione di Halacha (legge giudaica).

Il capitolo cinque di Torat Hamelech, (“L’uccisione dei gentili in guerra”) afferma: “C’è una ragione per uccidere i bambini del nemico anche se essi non hanno trasgredito le sette leggi noachidi, a causa del pericolo futuro che essi possono rappresentare, poiché si presume che essi cresceranno per essere malvagi come i loro genitori”.

In un’intervista del 2011 con la radio Kol Hai, una stazione radio giudaico-ortodossa, il rabbino Shapira ha affermato: “Quando leggete la legge ebraica in molti testi, potete capire che i gentili possono essere uccisi liberamente senza problemi”.

Shapira è il direttore della Yeshiva[2] Od Yosef Chai nello stato israeliano. Egli ha appreso il Talmud e la Cabala dal rabbino Yitzhak Ginsberg. Il rabbino Ginsberg ha detto al giornale Jewish Week di New York (26 aprile 1996, pp. 12-13): “Se un ebreo ha bisogno di un fegato, potete prendere il fegato di un innocente non ebreo di passaggio per salvarlo? La Torah probabilmente lo permetterebbe. La vita ebraica ha un valore infinito”, ha spiegato. “C’è qualcosa di infinitamente più sacro e unico nella vita ebraica che nella vita non ebraica”.

L’organizzazione Chabad-Lubavitch di cui Ginzburg è membro autorevole, è politicamente potente e influente presso i politici americani, i membri del Congresso e i presidenti in carica e passati degli Stati Uniti, da Jimmy Carter a Donald Trump. Ritratti lusinghieri dei Chabad-Lubavitch come messaggeri di una fede piena di amore appaiono spesso nei media americani ed essi sono i destinatari di considerevoli contributi finanziari da parte degli “evangelici” americani.

Se il “discorso di odio” è davvero una preoccupazione, perché il discorso di odio talmudico è escluso dalla nostra conversazione nazionale? Perché Amazon.com proibisce l’erudizione più efficace che documenta tale discorso di odio?

Perché l’uccisione dei palestinesi, che è spesso motivata dal discorso di odio talmudico, viene accolta da indifferenza sui media americani? In nessun modo una consimile uccisione abitudinaria di giudei susciterebbe questa indifferenza. Qui constatiamo una funzione della prassi talmudica.

Durante il Super Bowl del 2019, il Washington Post, di proprietà del fondatore di Amazon Jeff Bezos, ha trasmesso un spot che richiamava l’attenzione sui giornalisti che sono stati attaccati e uccisi. Il ferimento da parte israeliana di 39 giornalisti nel 2018, e la morte di due di questi reporter che sono stati colpiti dall’esercito israeliano, sono state esclusi dal farisaico spot del Post.

940 bambini palestinesi sono stati feriti dai cecchini israeliani durante le proteste palestinesi al muro di confine nel 2018. Trentacinque sono morti a causa delle ferite. Più di 6.000 adulti sono stati colpiti. Un totale di 189 sono stati uccisi. Questa è la Torat Hamelech in azione.

Qualcuno immagina che se queste cifre delle vittime riguardassero i giudei, esse sarebbero un semplice puntino sugli schermi dei media, come esse sono ora? Esse verrebbero incessantemente descritte come “L’inizio di un altro Olocausto!” e “Un’ondata di atrocità antisemitiche!”. Noi le sentiremmo, le vedremmo e le studieremmo ogni settimana per anni.

Ma quando sono i gentili palestinesi a essere le vittime, i crimini di guerra perpetrati dagli israeliani al confine di Gaza nel 2018 vengono riferiti come li ha riferiti il New York Times – nelle pagine interne del suo numero del 28 febbraio – e quindi lasciate cadere senza tanti complimenti, senza nessun seguito; nessun’indagine approfondita su come “l’unica democrazia del Medio Oriente” può perpetrare tali bagni di sangue.

Tuttavia non ci può essere un’indagine approfondita sulla teologia che motiva questo sprezzante sterminio israeliano, perché tutto ciò condurrebbe inevitabilmente al discorso di odio sancito dal giudaismo ortodosso; detto discorso di odio essendo protetto a tutti i costi – inclusi i costi delle vite palestinesi non giudaiche.           

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://revisionistreview.blogspot.com/2019/03/talmudic-hate-speech-as-basis-of.html

[2] Come scrive Wikipedia, la Yeshiva “è un’istituzione educativa ebraica che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali, principalmente quello del Talmud e della Torah”.

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