I preteristi, questi sconosciuti

Oggi ho il piacere di introdurre un argomento che in Italia, a quanto pare, è del tutto sconosciuto: quello degli esegeti preteristi. I preteristi sono quegli esegeti per i quali la venuta del Figlio dell’Uomo, profetizzata nel discorso di Gesù cosiddetto “escatologico” (Matteo 24, Marco 13, Luca 21) e nell’Apocalisse di Giovanni, si è realizzata storicamente con la presa e la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio nel 70 d.C. da parte delle truppe romane. Quella dei preteristi è una corrente esegetica che si trova all’interno del mondo protestante (per quanto ultra-minoritaria e osteggiata dallo stesso protestantesimo mainstream) ma che ha alla sua origine l’esegesi di un gesuita del 17°secolo: padre Luis de Alcazar. I preteristi più noti sono James Stuart Russell (19° secolo), Milton Terry (20°secolo), Jay Rogers e Kenneth Gentry (21° secolo). Secondo i preteristi l’Apocalisse non è stata scritta negli anni ’90 del primo secolo (sotto Domiziano) bensì negli anni ’60, quando era ancora vivo Nerone. La Babilonia dell’Apocalisse non è Roma bensì Gerusalemme e la “Bestia che viene dal mare” (quella contrassegnata dal numero 666) è precisamente Nerone. La sensatezza delle argomentazioni dei preteristi sembra essere confermata dagli studi di alcuni illustri esegeti cattolici, che sono arrivati alle stesse conclusioni dei preteristi in maniera del tutto autonoma, senza nemmeno conoscerli, come Francesco Spadafora (per quanto concerne il discorso “escatologico” di Gesù) e Claude Tresmontant (per quanto concerne l’Apocalisse). Ovviamente, nessun libro dei preteristi è mai stato tradotto in italiano, nemmeno in ambito universitario (quell’ambito universitario che non è andato oltre, per quanto riguarda l’Apocalisse, l’esegesi, pur interessante, del prof. Eugenio Corsini).

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