La Siria e lo Yemen sostengono il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche di Lugansk e di Donetsk

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LA SIRIA E LO YEMEN SOSTENGONO IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DELLA RUSSIA DELLE REPUBBLICHE DI LUGANSK E DI DONETSK

Mentre le reazioni continuano ad affluire riguardo alla decisione del Cremlino, l’Iran ha esortato tutte le parti a esercitare moderazione

Di News Desk, 22 febbraio 2022

A seguito della decisione cruciale, avvenuta il 21 febbraio, del Presidente russo Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche di Lugansk e di Donetsk, i governi siriano e yemenita hanno annunciato la loro disponibilità a collaborare con i nuovi stati.

“La Siria sostiene la decisione del Presidente Vladimir Putin di riconoscere le repubbliche di Lugansk e di Donetsk e collaborerà con esse”, ha detto il Ministro degli Esteri siriano Faisal Mikdad durante un discorso al club di discussione Valdai di Mosca.

Mikdad ha proseguito aggiungendo che “quello che l’Occidente sta facendo contro la Russia è simile a quello che ha fatto contro la Siria durante la guerra terroristica”, e ha sottolineato che ogni nazione che rifiuti di piegare le ginocchia agli interessi americani viene immediatamente bollata come “ostile alla democrazia”.

“Per più di undici anni, la Siria è stata sottoposta ad una guerra terroristica senza precedenti, e naturalmente tutti sanno che abbiamo conseguito un’importante vittoria campale contro il terrorismo grazie alle nostre forze armate e al supporto di alleati e amici, guidati dalla Russia”, ha sottolineato il diplomatico top della Siria.

Nello stesso momento, il National Salvation Government (NSG) (Governo di Salvezza Nazionale) dello Yemen ha parimenti espresso il suo sostegno alla decisione del Cremlino.

Un eminente membro del Supremo Consiglio Politico dello Yemen, Muhammad Ali al-Houthi, ha detto in un tweet: “Sosteniamo il riconoscimento di Donetsk e di Lugansk come repubbliche indipendenti”.

Al-Houthi ha proseguito esortando alla “moderazione e a non scivolare in una guerra volta a drenare risorse russe”.

Da parte loro, dirigenti iraniani dicono di stare seguendo attentamente gli sviluppi nell’Europa orientale.

“La Repubblica Islamica dell’Iran esorta tutte le parti a esercitare la moderazione e ritiene che ogni azione che potrebbe ulteriormente intensificare le tensioni dovrebbe essere evitata”, ha detto il Portavoce del Ministero degli Esteri Saeed Khatibzadeh durante una riunione informativa il 22 febbraio.

Il portavoce ha parimenti esortato tutte le parti a scegliere di risolvere le questioni con il dialogo e con mezzi pacifici, prima di aggiungere che le misure invasive e provocatorie della NATO, guidata dagli Stati Uniti, “hanno purtroppo reso le condizioni nella regione più complicate”.

Poco dopo che il Presidente russo aveva firmato un decreto che riconosce ufficialmente l’indipendenza di Lugansk e di Donetsk, l’addetto stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha annunciato che Washington “emanerà un Ordine Esecutivo che proibirà nuovi investimenti, il commercio, e finanziamenti da parte di persone americane diretti o provenienti dalle [nuove repubbliche]”.

Nel frattempo, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che il “sostegno in favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina come pure in favore del governo e del popolo dell’Ucraina è risoluto” da parte di Washington.

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