Gilad Atzmon: Importante scienziato israeliano ammette: “Il vaccino potrebbe non essere efficace come pensavamo”

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IMPORTANTE SCIENZIATO ISRAELIANO AMMETTE: “IL VACCINO POTREBBE NON ESSERE EFFICACE COME PENSAVAMO”.[1]

Di Gilad Atzmon, 6 febbraio 2021

Introduzione di Gilad Atzmon: Israele lotta per capire la sua caotica situazione relativa al COVID-19. Il paese ha volontariamente deciso di vaccinarsi in massa. Israele sta chiaramente vincendo la gara della vaccinazione, ma i numeri dei casi e delle morti da COVID-19 non sono incoraggianti, come minimo. Questa mattina, il numero R di Israele è tornato a 1. Il Times of Israel ha presentato ieri un quadro cupo; nonostante Israele abbia vaccinato quasi un terzo della sua popolazione “Israele sta riportando circa 7000 nuove infezioni al giorno, uno dei tassi più alti del mondo sviluppato. Quasi 5000 persone sono morte, più di un quarto di esse nel solo mese di gennaio”.

Come è possibile che la trasmissione in Israele sia così alta nonostante il “successo” della vaccinazione di massa? Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso questa settimana che “la variante inglese riguarda l’80% di tutti i casi in Israele”. La domanda più ovvia a questo riguardo è come spiegare l’efficace intrusione di questa esoterica variante specialmente alla luce del fatto che i viaggi aerei sono quasi inesistenti? Nei miei scritti più recenti ho indicato una chiara correlazione tra la vaccinazione di massa e le varianti (qui e qui). Non sono ovviamente il solo che individua un tale parallelo. Monitorando i media mainstream israeliani, vedo che la domanda si ripete. Tuttavia, l’establishment medico del paese e i politici, insieme ai giganti di internet, lavorano alacremente per sopprimere la domanda e zittire coloro che osano proferire un qualunque dissenso.

In precedenza, questa settimana, ho visto un’intervista su un canale israeliano con il responsabile di un reparto COVID nel più grande ospedale di Tel Aviv. Quando gli è stato chiesto della diffusione di varianti straniere e della mancanza di miglioramento nei casi e nelle morti nonostante i grandi numeri di vaccinati, egli è stato rapido a rispondere: “perché lo chiede a me? Sono solo un dottore”.

Israele si trova ancora una volta in un’agitazione di carattere politico per le imminenti elezioni. Il successo della campagna di vaccinazione è ora una questione politica sensibile che avrà un impatto diretto sul destino di Netanyahu. Gli israeliani non sono stupidi e molti di loro capiscono i parametri che determinano la situazione attuale. Essi percepiscono la possibilità di essere sottoposti ad un complotto politico, con la loro salute – personale e collettiva – tenuta in ostaggio da un establishment politico compromesso.

Nel suo disperato tentativo di vaccinare l’intera popolazione, il servizio sanitario sta offrendo la vaccinazione a chiunque dai 16 anni in su. Ma gli israeliani sono riluttanti. A detta dei media, i centri della vaccinazione sono vuoti. Più grande è la pressione esercitata dal governo (incluse le minacce riguardante i futuri impieghi e la libertà personale), più sospettosi diventano gli israeliani. Essi possono vedere che la situazione relativa al COVID nelle comunità degli arabi-israeliani sta migliorando nonostante la loro repulsione per l’esperimento israeliano della Pfizer, mentre alcune città ebraiche vaccinate quasi integralmente lottano con un numero di casi relativamente alto. Un breve esame della situazione israeliana riguardo al COVID rivela che i numeri dei casi e delle morti sono cresciuti in modo esponenziale dall’inizio della vaccinazione di massa e del terzo lockdown.

Alla luce di quanto detto, la seguente è una traduzione di un’intervista, risalente ad una settimana fa, con il professor Eran Segal, un importante scienziato israeliano e biologo computazionale al Weizmann Institute of Science.

Nell’intervista, il prof. Segal pensa a voce alta su ciò che la maggior parte degli scienziati israeliani preferiscono serbare per sé stessi.

“Il vaccino potrebbe non essere efficace come pensavamo, ma non lo sappiamo”

https://www.maariv.co.il/corona/corona-israel/Article-818246

Il prof. Eran Segal del Weizmann Institute ha parlato nel programma di Gideon Oko (103FM 28/01/2021) sull’efficacia dei vaccini e sull’impatto della variante inglese. “Osserviamo un virus che si comporta in modo differente”.

Il terzo lockdown (israeliano) è in corso, la campagna di vaccinazione di massa continua, e tuttavia non vi è una riduzione significativa nei casi e nelle morti da COVID-19.

Il prof. Eran Segal del Weizmann Institute ha parlato oggi (giovedì) con Gideon Oko su 103FM della questione e ha commentato l’efficacia dei vaccini e l’impatto della variante inglese sui dati.

Sarebbe giusto dire che tutti ci aspettavamo un calo significativo dei numeri questa settimana?

“È vero, concordo. Eravamo in ascesa la scorsa settimana, pensavamo che questa settimana avremmo visto un cambiamento nella tendenza. Ritengo che stiamo vedendo un cambiamento nella tendenza, vale a dire, il numero R è già calato nella regione 0.9 e siamo lontani del 20% dal picco dei casi. Tuttavia, il numero dei nuovi pazienti critici è rimasto stabile e siamo rimasti bloccati sullo stesso numero per due settimane”.

Lei sa come spiegare perché le cose stanno così?

“Quando discutiamo i possibili scenari e i modelli teorici, alcune ipotesi entrano sempre in gioco. Sappiamo quali erano le nostre ipotesi riguardanti la variante inglese che ha rallentato il nostro progresso preventivato. Abbiamo (anche) preso in considerazione i vaccini. La serie di ipotesi è sbagliata. Voglio dire, il vaccino potrebbe non essere efficace come pensavamo, ma non lo sappiamo con certezza (ancora)”.

Potrebbe essere che il vaccino è meno efficace di quanto pensassimo?

“Ritengo che non si possa dire, dobbiamo aspettare e analizzare i dati. Dobbiamo dargli più tempo poiché non conosciamo ancora l’impatto della seconda dose. Non ci aspettiamo di vedere già i suoi effetti. Nel frattempo, si può dire che l’impatto del vaccino non è esattamente quello che speravamo ma ciò potrebbe essere dovuto a molti errori nelle nostre interpretazioni. Vi potrebbero essere delle differenze tra quelle (popolazioni) che prendono i vaccini. Nelle zone rosse del COVID le persone hanno meno probabilità di farsi vaccinare”.

Forse è per questo che il dr. Sharon Alrai-Price (il capo del servizio sanitario pubblico al Ministero della Salute) ha detto oggi che stanno esaminando la possibilità di fornire una terza dose di vaccino se emerge che il vaccino nella sua forma attuale non è efficace contro la variante sudafricana? Questo si basa su un’ipotesi o su una conoscenza?

“Questo è qualcosa di preliminare. Pfizer ha annunciato che stanno valutando la possibilità di una terza dose e che ci potrebbe essere una revisione del vaccino per affrontare anche la minaccia della variante sudafricana in modo più efficace. C’erano rapporti provenienti dalla Gran Bretagna secondo cui c’è la possibilità che la variante sudafricana sia più pericolosa. Potrebbe darsi che il vaccino sia efficace come pensavamo, ma la ragione per la quale il numero di pazienti gravi non diminuisce con il tasso che speravamo potrebbe parimenti derivare da quest’ipotesi”.

Ci dobbiamo aspettare le stesse misure contro il COVID nel 2021?

“Il coronavirus sarà qui ancora per molto tempo anche se i vaccini si riveleranno efficaci come era stato promesso”.

Noi tendiamo a credere che in marzo/aprile torneremo ad una certa routine normale

“C’è molta incertezza ma è troppo presto per dirlo…non c’è dubbio che la variante inglese (come pure altre varianti) ha introdotto un elemento di imprevedibilità, (ma tutto questo può cambiare) se il vaccino si rivelerà efficace dopo la seconda dose. Al momento lottiamo con la vaccinazione di certi settori. Nel settore arabo abbiamo coperto solo il 66% delle persone dai 60 anni in su, e il 76% del settore ultraortodosso. Questi numeri hanno bisogno di essere aumentati”.

Lei si aspetta di vedere una diminuzione la prossima settimana?

“Attualmente, ci aspettiamo una diminuzione perché stiamo già vedendo una caduta nei casi che sarà seguita da una diminuzione nei pazienti critici. Inoltre, l’impatto dei vaccini sta incominciando a vedersi e noi tutti speriamo che sarà efficace”.  

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://gilad.online/writings/the-vaccine-may-not-be-as-effective-as-we-thought

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