Non fu Saddam a gasare i curdi: l’insabbiato rapporto dell’USAWC

Non fu Saddam a gasare i curdi: l’insabbiato rapporto dell’USAWC

Halabja: le vittime…

GLI STATI UNITI HANNO INSABBIATO IL RAPPORTO SULL’ACCUSA RIGUARDANTE IL GAS TOSSICO[1]

Di Raju Thomas, Times of India-Centre for Research on Globalisation, settembre 2002
Il US Army War College (USAWC) intraprese uno studio sull’uso di armi chimiche da parte di Iran e Iraq per capire meglio la guerra chimica sul campo di battaglia. Concluse che era stato l’Iran e non l’Iraq a uccidere i curdi.
…e i profittatori

La reiterata arma propagandistica americana per giustificare la morte di più di un milione di civili iracheni innocenti, avvenuta a partire dal 1991 a causa delle sanzioni economiche, è che Saddam Hussein durante la guerra Iran-Iraq utilizzò gas tossico contro gli iraniani e contro i propri stessi cittadini iracheni di etnia curda. L’accusa viene ora invocata per intraprendere un attacco americano su vasta scala contro l’Iraq. Questa diceria secondo cui l’Iraq a Halabja gasò i propri stessi cittadini è sospetta. Primo, sia l’Iran che l’Iraq durante la loro guerra fecero reciproco uso di armi chimiche. Secondo, alla fine della guerra Iran-Iraq, i professori Stephane Pelletiere e Leif Rosenberger, con il tenente colonnello Douglas Johnson del US Army War College (USAWC) intrapresero uno studio sull’uso di armi chimiche da parte di Iran e Iraq per capire meglio la guerra chimica sul campo di battaglia. Conclusero che era stato l’Iran e non l’Iraq a uccidere i curdi.

Donald Rumsfeld con Saddam nel 1983

Nel primo rapporto, scrissero: “Nel settembre 1988 – un mese dopo che la guerra era finita…il dipartimento di stato, repentinamente, e in un modo da molti considerato sensazionalistico, condannò l’Iraq per aver presuntamente utilizzato armi chimiche contro la propria popolazione curda…provocando la morte di molti civili curdi. Il governo iracheno negò tali gasazioni…avendo esaminato tutte le prove a noi disponibili, riteniamo impossibile confermare la tesi del dipartimento di stato che in questa circostanza sia stato utilizzato gas. Per cominciare, non sono emerse vittime. Le organizzazioni internazionali di soccorso che hanno visitato i curdi – in Turchia, dove erano andati in cerca di asilo – non sono riuscite a scoprirne nessuna. Né sono state scoperte all’interno dell’Iraq. La tesi si basa solamente sulle testimonianze dei curdi che avevano attraversato il confine con la Turchia, dove vennero intervistati dai membri della Commissione Esteri del Senato”.

Riguardo al caso di Halabja, dove i soldati iracheni gasarono presuntamente i propri connazionali curdi, gli inquirenti dell’USAWC osservarono: “Sembra che, nel tentativo di punire l’Iraq, il Congresso sia stato influenzato da un altro evento avvenuto cinque mesi prima in un’altra città curdo-irachena: Halabja. Nel marzo dell’1988, i curdi di Halabja vennero bombardati con armi chimiche, bombardamento che provocò molte vittime. Fotografie delle vittime curde vennero ampiamente diffuse sui media internazionali. Dell’attacco di Halabja venne incolpato l’Iraq, anche se emerse successivamente che anche l’Iran aveva utilizzato armi chimiche in quell’operazione, e apparve che era stato probabilmente il bombardamento iraniano ad avere ucciso davvero i curdi” [gli iraniani erano convinti che i curdi fossero fuggiti da Halabja, e di attaccare le forze di occupazione irachene. Ma gli iracheni avevano già sgombrato da Halabja e i curdi erano tornati. L’Iran gasò i curdi per errore].

Nel 1991, mentre il massiccio attacco guidato dagli americani volgeva al termine, fui ospite dell’USAWC per tenere una conferenza sulla sicurezza nell’Asia del sud, e discussi di questo problema con il professor Pelletiere a cena. Ricordo che Pellettiere mi disse che l’indagine dell’USAWC aveva mostrato che nella strategia bellica iraniana delle ondate di massa umana, Teheran aveva utilizzato contro i soldati iracheni gas non persistente, in modo da poter attaccare e avanzare nelle aree sgombrate dagli iracheni. D’altro canto, Baghdad utilizzò gas persistente per fermare gli attacchi iraniani delle ondate umane. C’era una certa concordanza in questo schema. Tuttavia, nell’evento di Halabja, gli inquirenti dell’USAWC scoprirono che il gas utilizzato, che aveva ucciso centinaia di curdi, era gas non persistente, l’arma chimica scelta dagli iraniani. Tenete presente che furono gli iraniani ad arrivare per primi sulla scena, e che riferirono dell’evento agli osservatori delle Nazioni Unite, e che scattarono foto dei civili uccisi. Tuttavia, in agosto, l’Iraq di Saddam Hussein invase e annesse il Kuwait e la verità sull’evento di Halabja divenne scomoda.

Interloquii con il professor Pelletiere nel marzo del 1991, quando pensava che le loro scoperte sarebbero venute fuori. Ricordo che mi disse che ci sarebbero voluti probabilmente cinque anni, una volta che le emozioni per la crisi della guerra del Golfo fossero scemate. Ma il rapporto USAWC del 1990 è finito nel dimenticatoio. La propaganda che l’Iraq gasò i propri cittadini curdi viene costantemente invocata dai media. Venne riesumata dal Presidente Clinton nel dicembre del 1998 per giustificare gli ulteriori bombardamenti e distruzioni inflitti all’Iraq.

Colin Powell nel 2003: le menzogne di massa…

Nel frattempo, le stime del numero di innocenti che sono morti in Iraq a causa delle implacabili sanzioni delle Nazioni Unite imposte dagli Stati Uniti vanno da un milione a un milione e settecentomila, incluso più di mezzo milione di bambini. Un articolo su The New England Journal of Medicine, ha accertato attraverso uno studio sui tassi di mortalità infantile in Iraq, mensile e annuale, che “tra il gennaio e il giugno del 1991 sono morti più di 46.900 bambini”. Il funzionario dell’UNICEF Thomas Ekfal stima che da quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha imposto a Baghdad le sanzioni economiche sono morti in Iraq circa 500.000 bambini.

…e i loro effetti: bambini iracheni colpiti dall’uranio impoverito

Se gli Stati Uniti bombardano l’Iraq, la perdita diretta di vite irachene per “danni collaterali” non sarà la sola tragedia, ma [anche] la non vista e accelerata perdita delle vite di altre decine di migliaia di altri bambini, dei malati e degli anziani, per la mancanza di medicine e di altri strumenti di assistenza sanitaria. Prima che gli Stati Uniti costringano tutti i paesi a sostenere i suoi bombardamenti contro l’Iraq, i paesi importanti come la Francia, la Germania, la Russia, la Cina, l’India e l’Indonesia dovrebbero opporsi all’unisono e dire “basta [bombe]” all’unica superpotenza.       

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.globalresearch.ca/articles/THO209A.html

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