La sottaciuta esistenza del terrorismo ebraico

 

Che differenza c’è tra il terrorismo islamico e il terrorismo ebraico?

La differenza sta, principalmente, nel fatto che del terrorismo islamico si parla moltissimo mentre del terrorismo ebraico non si parla (quasi) mai.

Senza contare il fatto che, tra i paesi che in certi casi hanno sostenuto terroristi islamici, troviamo proprio lo stato di Israele (ne ho parlato qui).

Sicuramente, i media mainstream parlano molto poco del terrorismo ebraico e quando ne parlano lo descrivono in termini fuorvianti parlando di “scontri” tra lo stato ebraico e la popolazione palestinese.

Come se ci fosse un “conflitto” tra due forze equivalenti e contrapposte (quando invece la disparità tra le forze in campo è schiacciante: da un lato uno degli eserciti più agguerriti del pianeta, dall’altro una popolazione praticamente inerme, le cui uniche armi, a Gaza, sono razzi di fabbricazione artigianale).

Ma in questo articolo parlerò solo sommariamente del terrorismo di stato israeliano, concentrandomi invece su una certa organizzazione terroristica privata, la Jewish Defense League, fondata nel 1968 dal rabbino razzista Meir Kahane, un personaggio che, per quanto defunto molti anni fa, ha avuto recentemente un ritorno di popolarità molto forte proprio all’interno di Israele.

Meir Kahane

Ma prima di entrare nel vivo della questione, vorrei ricordare per sommi capi le forme di terrorismo praticate dallo stato di Israele, quelle di cui i media mainstream non parlano mai. Forme di terrorismo che fanno parte di quella pulizia etnica contro le popolazioni autoctone della Palestina che prosegue, nella sostanziale indifferenza dell’Occidente, da oltre 70 anni (uno dei pochi organi di informazione che in Italia parlano di questa questione è il sito http://www.infopal.it/).

Sradicare gli ulivi dei palestinesi, a centinaia, a migliaia, quegli ulivi che spesso costituiscono l’unica fonte di sostentamento per le popolazioni colpite, è sicuramente una forma di terrorismo.

Demolire le case dei palestinesi, o farle esplodere, è sicuramente una forma di terrorismo.

Sparare con proiettili veri contro la folla nel corso di una manifestazione è sicuramente una forma di terrorismo.

La pratica degli omicidi mirati è sicuramente una forma di terrorismo: la stessa Wikipedia, una fonte certo non sospetta di inimicizia verso lo stato ebraico, riconosce che questa è “una pratica militare unilaterale del governo israeliano, pratica sviluppatasi durante il secondo dopoguerra e che Israele ha esercitato ampiamente, più di ogni altra democrazia occidentale e caso unico nel mondo contemporaneo pratica avvallata giuridicamente da una sentenza della Corte Suprema israeliana, secondo il giornalista investigativo israeliano Ronen Bergman”.

I bombardamenti contro i civili, specialmente quei bombardamenti che utilizzano il fosforo bianco, sono sicuramente una forma estrema di terrorismo. Sono ormai tristemente noti i bombardamenti ricorrenti contro la Striscia di Gaza: quando i media mainstream ne parlano, lo fanno in modo da assolvere lo stato ebraico, presentando i bombardamenti come una (legittima) reazione alla esplosione dei razzi sparati dalla Striscia su ordine di Hamas, ma tacendo immancabilmente le ragioni per le quali i palestinesi ricorrono a quei razzi. Nel caso degli ultimi bombardamenti avvenuti lo scorso mese di maggio, i media mainstream non hanno detto che Hamas aveva fatto sparare i razzi in reazione all’opera di pulizia etnica attuata dalle autorità israeliane nel quartiere gerusalemita di Sheikh Jarrah.

Inoltre, i media mainstream non ricordano mai che la Striscia di Gaza è sottoposta dal 2007, quindi da quasi 15 anni, ad un feroce blocco terrestre, aereo e marittimo da parte delle autorità israeliane: un blocco che ha fatto di Gaza la più grande prigione a cielo aperto del mondo. Di fatto, un vero e proprio campo di concentramento.

Detto questo, passiamo ora ad occuparci della Jewish Defense League. Questa organizzazione ha una particolarità: è uno dei pochissimi gruppi sionisti ad essere stato classificato come “violento ed estremista” dall’FBI nel 2001.

Scrive Wikipedia: “Le statistiche dell’FBI mostrano che, dal 1980 fino al 1985, vi furono 18 attacchi terroristici ufficialmente classificati negli Stati Uniti commessi da ebrei; 15 di questi attacchi furono commessi da membri della JDL…Il National Consortium for the Study of Terror and Responses to Terrorism afferma che, durante i primi due decenni di attività della JDL, essa fu un’attiva organizzazione terroristica”.

Il 12 dicembre 2001, il capo della JDL Irv Rubin e il suo vice Earl Krugel vennero accusati di aver pianificato una serie di attentati contro obbiettivi islamici, in seguito agli attacchi dell’11 settembre. Rubin si professò innocente ma Krugel si dichiarò colpevole e coinvolse Rubin nel complotto. Krugel venne condannato al carcere nel 2005 e avrebbe dovuto scontare 20 anni di prigione ma venne ucciso poco dopo da un altro detenuto.

Il nocciolo delle prove contro Krugel e Rubin consisteva in un certo numero di conversazioni che erano state registrate da un informatore, Danny Gillis, che era stato reclutato dai due per posizionare le bombe ma che si rivolse invece all’FBI.

L’esponente più noto della Jewish Defense League, dopo il suo fondatore, è stato sicuramente Baruch Goldstein: costui, un ebreo israeliano di origine americana, membro del partito Kach (fondato anch’esso da Meir Kahane) si rese protagonista di un gravissimo attentato terroristico il 25 febbraio 1994 in una moschea della città di Hebron, in Cisgiordania. Egli aprì il fuoco contro i fedeli inginocchiati in preghiera uccidendone 29 e ferendone altri 125, prima di finire a sua volta ucciso. L’attacco suscitò tumulti e proteste in tutta la Cisgiordania, e altri 19 palestinesi vennero uccisi dall’esercito israeliano. Sul suo sito web, la JDL definì il massacro come una “misura preventiva” e il suo autore Goldstein come “un martire nella perdurante lotta del giudaismo contro il terrorismo arabo”.

Baruch Goldstein - Wikipedia

Baruch Goldstein

In Francia, almeno due dei sospettati per l’omicidio, avvenuto nel 2010, del musulmano francese Said Bourarach avevano legami con la branca francese della Jewish Defense League. Sempre in Francia, dal 2001 al 2013, vi sono stati almeno 115 incidenti violenti attribuiti a militanti della Ligue de Défense Juive (LDJ). Ancora nel 2013, due membri della LDJ vennero condannati per un attacco contro una libreria con simpatie por-palestinesi, attacco che comportò il ferimento di due persone. Nel giugno del 2014, due membri della LDJ vennero condannati al carcere per aver preso di mira, con una bomba, l’automobile di Jonathan Moadab, il cofondatore (ebreo) del blog “Cercle des Volontaires”. Nell’ottobre del 2015, circa cento militanti che brandivano bandiere israeliane e bandiere della JDL attaccarono la sede dell’Agence France Presse a Parigi. Circa 12 di costoro, armati di manganelli, aggredirono David Perrotin, un famoso giornalista francese.

Diversi esponenti della Jewish Defense League sono morti di morte violenta: il suo fondatore, il rabbino Kahane, venne assassinato nel 1990. Suo figlio venne ucciso 10 anni dopo, nel 2000. Irv Rubin, a lungo presidente della JDL, morì in carcere nel 2002, forse suicida (la vedova sostenne che venne ucciso). Come abbiamo visto, il vice di Rubin, Earl Krugel, venne ucciso, sempre in carcere, nel 2005. Il figlio di Rubin, Ari Rubin, vice-presidente della JDL, è morto suicida nel 2012.

Oggi, negli Stati Uniti la JDL non è più una minaccia. Ma il suo fondatore Kahane ha avuto recentemente in Israele un improvviso ritorno di popolarità. Nei mesi scorsi, alcuni siti internet, tra cui The Electronic Intifada, hanno riferito di violente manifestazioni, avvenute nei mesi di maggio e di giugno, in cui i seguaci di Kahane hanno marciato a migliaia per le strade di Gerusalemme, cantando “morte agli arabi” e riducendo in fin di vita un arabo incontrato durante il percorso.

Riferisce il sito apnews.com, che gli ammiratori di Kahane sono stati eletti in parlamento nello scorso mese di marzo come alleati del partito Likud del Primo Ministro Netanyahu.

Il più noto degli odierni seguaci di Kahane in Israele è il deputato Itamar BenGvir: costui è diventato addirittura una celebrità televisiva. A quanto pare, è il terzo politico più intervistato dai media israeliani. E quando ci sono le manifestazioni contro gli arabi, è in prima fila a inneggiare all’odio.

Itamar Ben-Gvir

In queste manifestazioni, ha fatto la sua ricomparsa anche il simbolo della Jewish Defense League: un pugno giallo dentro una stella di Davide nera.

Quello che però gli autori di questi ultimi articoli omettono di ricordare è che negli scorsi decenni le vittime preferite dei seguaci del rabbino Kahane non furono solo i musulmani, ma anche i revisionisti dell’Olocausto. Nel 1984 e nel 1995, rispettivamente, furono proprio esponenti della JDL a devastare con attacchi incendiari la sede dell’Institute for Historical Review in California e la casa di Ernst Zundel a Toronto.

Scrive Wikipedia a proposito di Zundel: “nel 1995, quando la residenza di Toronto di Ernst Zundel fu il bersaglio di un attacco incendiario, un gruppo che definiva sé stesso come il ‘Movimento Ebraico di Resistenza Armata’ rivendicò la responsabilità dell’attentato; secondo il Toronto Sun, il gruppo aveva legami con la JDL e con il Kahane Chai. Il leader dell’ala di Toronto della Jewish Defense League, Meir Halevi, negò il coinvolgimento nell’attacco sebbene, solo cinque giorni dopo, Halevi venne sorpreso mentre cercava di introdursi nella proprietà di Zundel, dove egli venne arrestato dalla polizia”.

The house was damaged in 1995

La casa di Zundel a Toronto devastata dall’incendio

Ricordiamo anche che la JDL si distinse per aver ripetutamente minacciato di morte il revisionista ebreo David Cole.

È stato proprio Cole a ricordare qualche anno fa, nel 2015, quanto selettiva sia stata la memoria dei media a proposito delle attività terroristiche della JDL. Ecco, tra le altre cose, cosa scrisse Cole:

“Francamente, trovo l’improvvisa ‘scoperta’ del terrorismo della JDL da parte della CNN offensiva e disonesta. Durante gli anni in cui il gruppo terrorizzava persone come me, i media mainstream erano silenziosissimi. Specialmente la CNN…Ora che la JDL negli Stati Uniti non è più una minaccia, improvvisamente il terrorismo JDL riveste importanza, ma solo come arma da brandire contro i critici dell’estremismo islamico. Tutto ciò è vile e cinico. Il fatto è che fintanto che la JDL attaccava le vittime “giuste” (razzisti bianchi e antisemiti, veri o percepiti come tali), i media facevano finta di non vedere. Anzi, peggio che non vedere. Rubin era un ospite popolare nei talk-show, e il suo “terrorismo” opportunamente dimenticato…La sinistra e la destra mainstream ignoravano la violenza della JDL perché Rubin prendeva di mira la ‘frangia bianca’: negazionisti dell’Olocausto, nazionalisti bianchi, persone con opinioni fortemente antiebraiche, e persone come me, che non erano negazioniste, razziste o antisemite, ma che venivano presentate come tali dalla stampa”.

David Cole (a destra) insieme ai suoi vecchi amici dell’Institute for Historical Review in un’immagine scattata nel 2014

Cole ricorda poi l’attentato del 1984 contro la sede dell’Institute for Historical Review e riporta quanto scrisse all’epoca lo scrittore (Premio Pulitzer) John Toland, giustamente indignato per il silenzio dei media nei confronti di questo atto terroristico:

“Quando ho appreso che è stato appiccato il fuoco contro l’ufficio-deposito dell’Institute for Historical Review sono rimasto scioccato. E quando non ho sentito nessuna condanna di questo atto di terrorismo in televisione e non ho letto nessuna protesta nelle pagine degli editoriali dei nostri principali giornali o dalle aule universitarie, sono rimasto costernato e indignato. Dove sono questi difensori della democrazia che nel corso degli anni hanno protestato così vigorosamente contro il rogo dei libri di Hitler? Sono costoro solo soldati estivi della democrazia, selettivi nella loro indignazione? Chiedo a tutti i veri sostenitori della democrazia di unirsi a me nella denuncia pubblica del recente rogo di libri a Torrance, in California”.

Oggi che i seguaci di Meir Kahane godono di nuova popolarità in Israele, i sostenitori dei palestinesi ne vedono il pericolo ma si guardano bene dal ricordare che tra le storiche vittime del terrorismo di marca JDL figurano proprio i revisionisti dell’Olocausto.

Israel's Alt-Right is Now Mainstream - Are Lawmakers Doing Enough to Stop It? - The Israel Democracy Institute

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