Il caso Alison Chabloz: dettagli sul giudice che l’ha condannata

REGNO UNITO: GIUDICE POLITICO CONDANNA LA PRIGIONIERA POLITICA ALISON CHABLOZ AL CARCERE PER AVER DEFINITO L’OLOCAUSTO UNA MACCHINA DA SOLDI[1]

Di Eric Striker, 4 aprile 2021

“Non la condanno perché lei è antisemita, non la condanno perché lei è una negazionista dell’Olocausto”, ha detto il giudice distrettuale di Westminster Michael Snow, dopo aver fatto esattamente questo.

Questo è stato il fuorviante messaggio di Snow alla cinquantaseienne Alison Chabloz, una commentatrice politica che è stata trascinata in tribunale per aver affermato che l’Olocausto è un’”eterna macchina da soldi” su un podcast. Ella sconterà in carcere quattro mesi e mezzo.

Mentre il giudice Snow non ha basi legali per incarcerare una persona specificamente per commenti critici sull’Olocausto, egli è stato capace di sfruttare un’indeterminata e soggettiva legge sulle “offese grossolane” in modo da punire Chabloz per commenti critici sulla narrazione delle camere a gas di Auschwitz e su come la comunità ebraica usa la storia dell’Olocausto per vantaggi politici e finanziari.

La vagamente definita legge sulle “offese grossolane” è spesso sfruttata da attori politici per sopprimere le critiche ai gruppi privilegiati e agli interessi potenti. Un funzionario di polizia è attualmente sotto processo in un tribunale inglese per l’”offesa grossolana” di aver inviato uno scherzo su George Floyd ad una chat privata di WhatsApp.

Il trattamento di Chabloz da parte di Snow segue uno schema. Molti ritengono che la preoccupazione del giudice distrettuale sia soprattutto quella di essere un rappresentante dei potenti piuttosto che di applicare la legge e di proteggere i diritti del popolo.

Un eloquente esempio è il comportamento del giudice Snow mentre supervisionava il caso di Julian Assange nel 2019. Per compiacere il Dipartimento della Giustizia americano, Snow decise che il giornalista australiano venisse detenuto in custodia per essere torturato dall’isolamento in una prigione di massima sicurezza.

Durante il processo – apparentemente perché Assange si era reso irreperibile nel 2012 – Snow schernì e rimproverò il prigioniero di coscienza, definendolo “ridicolo” e “narcisista”. Durante un’udienza, egli chiese ad Assange di “andare negli Stati Uniti” e di “tornare alla sua vita”. L’ex ambasciatore in Uzbekistan Craig Murray ha parlato del giudice Snow come di una “vergogna” corrotta e politicizzata.

[…]

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://cafe.nfshost.com/?p=6042&fbclid=IwAR0NgEqqW0BPvzlxIgPv-Kl5K7XKNZyHkEMGwYRiYERQrxg5d0T6q0ByuMs

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