Richard Odorfer: La distruzione di Dresda

Richard Odorfer: La distruzione di Dresda

LA DISTRUZIONE DI
DRESDA – IL PEGGIORE MASSACRO DELL’UOMO
Il 13 Febbraio 2013 è
stato il 68° anniversario dei bombardamenti su Dresda.
Qui di seguito un
articolo che fu pubblicato il 13 Febbraio 2011 sul “Herald Zeitung”
Articolo di: Richard
Odorfer
Esistono migliaia di film, libri e memoriali dedicati alle
vittime della Germania nazista, ma, per quanto riguarda l’enorme quantità di
crimini di guerra commessi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale dai
vincitori nei confronti di tedeschi innocenti, i grandi media ne fanno un
argomento ufficiosamente tabù. Questa mia lettera non fa altro che sfiorare una
parte della verità.
Nel 1945 Dresda era una splendida città di 650.000 abitanti.
Il 13 Febbraio di quell’anno, la città era invasa da circa 750.000 rifugiati
che erano fuggiti davanti all’invasione dell’armata sovietica. Si accampavano
nei parchi, sui marciapiedi, nelle strade. Tutti si sentivano sicuri perché
Dresda non era un obiettivo militare, era una città-ospedale che poteva vantare
di avere 25 grandi centri medici. La città non produceva materiale bellico e
quindi era sprovvista di difesa.
Alle 22h15, 800 bombardieri britannici, con aerei da caccia
e per diversivi convergevano su Dresda e sganciarono bombe incendiarie che
misero a ferro a fuoco la città da un’estremità all’altra. Una volta che il
cielo fu sgombro da aerei nemici, quelli che era sopravissuti nei rifugi
uscirono nelle strade per aiutare i feriti e togliere i morti. Unità di
soccorso della zona circostante si precipitarono nella città distrutta per
portare i soccorsi. Gli inglesi fecero credere allora ai tedeschi che
l’incursione era terminata per la notte, ma inviarono una seconda ondata di
bombardieri per “fare il doppio colpo” andando ad intrappolare i soccorsi nelle
strade infuocate.
Questa seconda incursione avrebbe ucciso migliaia di persone
che si trovavano all’aria  aperta ed ebbe
anche l’effetto di provocare la tempesta di fuoco pianificata dagli inglesi,
facendo sì che nella città vecchia le temperature raggiungessero l’incredibile
temperatura di 3.000 Gradi Fahrenheit (1600°C.).
Fu un crimine contro l’umanità tale che le vittime venivano
aspirate in un muro di fiamme da un vento così forte da rovesciare dei vagoni.
I soccorritori scopriranno nelle cantine, a diversi piedi di profondità carne
umana fusa ed ossa.
In ogni caso, di tutti gli orrori che può provocare una
tempesta di fuoco in una città sovrappopolata, la più agghiacciante  fu quando migliaia di bambini che avevano
perduto i loro genitori nel panico, cercando di fuggire dagli incendi, si sono
ritrovati con i piedi inghiottiti nel bitume e l’asfalto in fusione. 
Tenevano in pugno le loro membra torturate poiché le loro gambine bruciate non
stavano più in piedi, poi si accasciavano finché la morte non veniva a
liberarli dalla loro miseria fisica “.
Il massacro continuò la mattina seguente con un terzo
attacco di 400 aerei americani che sganciarono bombe sulla città già distrutta,
e aerei da caccia, volando a bassa quota, mitragliavano il personale medico e i
loro pazienti stesi su delle coperte lungo le rive dell’Elba. Ma non è tutto,
Dresda fu bombardata ancora tre volte, da un totale di 1.172 aerei: il 15
Febbraio, il 3 Marzo e il 17 Aprile 1945.
Il numero dei morti di Dresda oscilla tra i 250.000 e i
400.000. Fu il peggior massacro dell’uomo.
La sinistra data del 13 Febbraio dovrebbe essere considerata
come un giorno di lutto e di ricordo.
Traduzione a cura di:
Gian Franco SPOTTI

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