Il vescovo Williamson: non vi furono gasazioni di ebrei

Il vescovo Williamson: non vi furono gasazioni di ebrei

Quello seguente è un estratto da un articolo dello Spiegel (Der Spiegel, n°4/2009, p. 33)[1]:

“Un fatto vero, accaduto vicino Regensburg, in Germania, lo scorso Novembre in occasione della consacrazione dei diaconi, nel giorno di Tutti i Santi, potrebbe danneggiare le relazioni già tese tra i cattolici e gli ebrei.

Monsignor Williamson, consacrato vescovo da Monsignor Lefebvre – fondatore della Fraternità S. Pio X – era giunto, proseguendo l’opera del fondatore, a Zeitkofen, dove la detta fraternità dirige un seminario, in un palazzo barocco.

Il giorno di Tutti i Santi era lì un convertito svedese, Sten Sandmark, che doveva essere consacrato diacono. La conversione di Sandmark dalla chiesa protestante alla Fraternità S. Pio X aveva suscitato scandalo in Svezia. Perciò si trovava lì il giornalista televisivo Ali Fegan, di Stoccolma, per registrare l’evento per la televisione svedese. Dopo la consacrazione, Fegan ha intervistato Monsignor Williamson e altre persone nella cappella del palazzo.

Nel corso dell’intervista si è giunti a parlare dei crimini nazisti. Lo spezzone mostra come Williamson si sia fermato un attimo e abbia poi detto di non credere che sei milioni di ebrei vennero gasati nelle camere a gas. Quindi, alla domanda: “Così, non vi furono camere a gas?”, il vescovo ha replicato: “La penso così, le camere a gas non sono mai esistite, sì”.

Su questa questione, ha detto, sta con i “revisionisti”, che ritengono che “morirono nei campi nazisti da duecento a trecento mila ebrei. Ma nessuno di loro è stato ucciso con il gas nelle camere a gas”.

Quindi il prelato si è dilungato sulle impossibilità tecniche, sull’altezza dei camini e sulle porte inadatte, poiché non erano a tenuta di gas, ma che vengono ancora oggi mostrate “ai turisti” a Auschwitz-Birkenau.

“Se questo non è antisemitismo”, ha rincarato la dose l’intervistatore svedese, “allora cos’è?”. Il vescovo Williamson: “L’antisemitismo può essere cattivo solo quando è contro la verità. Ma se c’è qualcosa di vero, non può essere cattivo. Non sono interessato alla parola “antisemitismo””.

Il documentario di un’ora è andato in onda alla televisione svedese (SVT1) mercoledì 21 gennaio 2009, come parte di un programma intitolato “Uppdrag granskning” (Il compito della revisione).

Il Consiglio Centrale degli ebrei in Germania è stato informato qualche tempo fa e chiede l’apertura di un’inchiesta legale che appuri se Williamson abbia commesso un reato. Negare l’Olocausto in Germania è un crimine.
[1] http://globalfire.tv/nj/09en/religion/church_for_revisionism.htm

3 Comments
    • Anonimo
    • 24 Gennaio 2009

    questa notizia non può che far rimanere stupefatti … non per tanto per Williamnson ma in particolare per Ratzinger che dopo averlo “riabilitato” non dice nulla sulla questione.
    E pensare che qualcuno è morto sulla Croce per amore di goustizia e di verità.

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    • eugenio
    • 24 Gennaio 2009

    finalmente piano piano la verita’sta venendo a galla!e i porci dei nostri politici che fanno? avranno il coraggio di commemorare il 27 la giornata della memoria dopo la strage di Gaza!

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    • Anonimo
    • 26 Gennaio 2009

    Finalmente un vescovo della Chiesa cattolica apostolica romana ha avuto il coraggio di uscire dallo stereotipo olocaustico.
    La “perfidia” giudaica ha vessato per due millenni l’umanità intera.
    L’aveva compreso (e bene) il sommo poeta che nel suo “Paradiso” liquidò il tutto con una mirabile citazione: “Uomini siate non pecore matte sì ch’el giudeo tra voi di voi non rida”.

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