Sui lavori di restauro nell’ex campo di concentramento di Natzweiler-Struthof

Da Bocage-info ricevo e traduco:

ALSAZIA: LA DELICATA MISSIONE DI RESTAURO DI UNA CAMERA A GAS NELL’EX CAMPO DI CONCENTRAMENTO NAZISTA DI STRUTHOF

INIZIO

Dall’ottobre 2018, i lavori di restauro intrapresi dal ministero della Difesa sul sito dell’ex campo di concentramento di Natzweiler-Struthof (Basso Reno) seguono il loro corso. Il cantiere ha iniziato con la fiamma memoriale e la necropoli del Centro europeo del resistente deportato (Cerd), luogo della memoria situato nel luogo e nel posto dell’unico campo di concentramento sul suolo francese dove circa 22.000 deportati sono morti.

Il rivestimento in pietre bianche della fiamma digradante, circa 210 tonnellate di pietre saranno deposte, pulite ed eventualmente sostituite prima di essere rimesse in posto. La necropoli nazionale, dove riposano i corpi di 1.118 francesi morti nella deportazione, sarà anch’essa rinnovata. Dall’inizio del 2019 sono le otto torrette e la garritta dell’entrata del campo che sono in cantiere. Verranno in seguito la baracca cucina e la camera a gas. D’altronde come restaurare un tale luogo, destinato ad uccidere?

“È una storia un po’ pesante. È delicato…È vero che è un po’ intimorente lavorare su un luogo come questo. Penso che bisogna essere sempre preoccupati dal soggetto, perché è essenziale avere una vera umiltà, ma bisogna anche saper prendere qualche distanza perché se no non si arriva ad avanzare, ritiene Pierre Dufour, architetto in capo dei monumenti storici. Non bisogna essere sommersi dalle emozioni. Si manipola comunque l’umano, si costruisce per gli uomini, dunque vi è un rapporto sentimentale. Nello stesso tempo, bisogna saper prendere delle distanze per non lasciarsi sommergere”.

Protetto dal 1951, l’edificio della camera a gas ha subito poche trasformazioni. La sua configurazione attuale è tuttavia poco soddisfacente per accogliere i visitatori del Cerd. Il progetto di rinnovamento mira a rinnovare l’edificio per preservare la struttura, ma ugualmente a riorganizzare lo spazio secondo due obbiettivi: rendere tutta la sua solennità e “un poco di dignità all’edificio” per la sua visita; presentare la storia della camera a gas in modo documentato e dettagliato creando un’esposizione permanente.

“L’idea non è quella di rinnovarla per giungere ad uno stato nuovo. È di suggerire comunque il tempo che è passato, le alterazioni legate agli usi, è importante che le si senta ancora. Vi sono poche cosa da fare sul restauro vero e proprio della struttura, spiega ancora Pierre Dufour. L’idea è soprattutto di incarnarla di più, di permettere al pubblico di vedere delle cose e di comprenderle. È la difficoltà che ha il pubblico io penso quando visita oggi la camera a gas: di comprendere come ha funzionato, qual è la storia che vi è in questo edificio”.

Nel quadro di un progetto di museografia della camera a gas, sarà per esempio possibile di vedere la presentazione di oggetti che sono legati alla storia dell’edificio. “Aiuterà ad apportare un chiarimento sugli esperimenti pseudoscientifici che sono stati condotti in questo edificio. Si sanno poche cose su queste esperienze”, egli dice.

È il lavoro del consiglio scientifico del Cerd che deve approdare ad una scenografia che accompagni la visita di questo edificio. L’obbiettivo: “Che non si sia solo di fronte ad un edificio e ad una storia che non si comprende, all’architetto dixit. Vi è veramente la volontà di apportare un progetto pedagogico. Non è solo un intervento sull’edificio, anche se questa è la base”. Bisogna dire che lo Struthof è evidentemente qualcosa di più che degli edifici.

FINE

[Ecco che si evoca adesso una “camera a gas” a Struthof, quando Chirac rese visita a questo campo in gran pompa giovedì 3 novembre 2005, due pagine piene erano state consacrate all’avvenimento dall’organo ufficiale del ministero degli Antichi Combattenti (“I cammini della memoria”) e, in queste due pagine piene, nessuna menzione era stata fatta della minima camera a gas, neppure nel lungo passaggio intitolato “Descrizione del campo” …

D’altronde, il Rapporto di perizia giudiziaria redatto dal dr. René Fabre, professore di tossicologia alla Facoltà di farmacia di Parigi, autorizzato da un giudice d’istruzione in data 9 luglio 1945, concluse per l’assenza di agenti tossici (acido cianidrico) nei campioni organici delle “vittime” e nei materiali prelevati dalla “camera a gas” in questione.

Questo rapporto confidenziale (PDF) è a disposizione dei nostri corrispondenti che ne faranno domanda].

https://www.20minutes.fr/societe/2523943-20190528-alsace-delicate-mission-restauration-chambre-gaz-ancien-camp-concentration-nazi-struthof

 

 

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recent Posts
Sponsor