Lettera all’umorista Stéphane Guillon

Lettera all’umorista Stéphane Guillon

La mattina di mercoledì 9 giugno, nella sua cronaca dalla stazione radiofonica di France Inter, l’umorista Stéphane Guillon ha preso di mira l’intervista concessa a Teheran dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad alla presentatrice Laurence Ferrari che, per l’occasione, aveva indossato il velo, come aveva fatto a suo tempo la bella inglese Lady Renouf durante la Conferenza di Teheran del Dicembre 2006. Senza porre tempo in mezzo, Jacques Vecker gli ha indirizzato la seguente lettera:

Caro Stéphane,

Non me ne vorrà – lei che non esita a dire ciò che pensa o a giocare con le parole per denunciare l’ipocrisia…ecc. – se mi permetto qualche osservazione a proposito della sua cronaca di oggi mercoledì 9 giugno 2010. Lei ironizza sul velo di Laurence Ferrari a Teheran. Niente da dire. Vedendola, sono scoppiato a ridere e penso che abbia avuto un atteggiamento saggio, se non di rispetto degli usi locali, di comportamento diplomatico. L’essenziale non sta nella forma ma nella sostanza, sebbene talvolta la forma possa riguardare la sostanza.
Avremmo bisogno di far osservare con acrimonia che una giornalista iraniana, che in Iran porta il velo, si è tolta il velo per intervistare in Francia il presidente della Repubblica? Troveremmo normale che da noi una donna entri in una cattedrale in microgonna e tette al vento? Altri paesi, altri costumi. E la sua insistenza nel ricordare la morte di una ragazza, “nelle braccia di suo padre”, in occasione dei disordini della capitale: se si dovesse ogni volta ricordare gli errori e gli omicidi (legali!) perpetrati in Francia dalle nostre forze dell’ordine, senza arrivare a ricordare le ex colonie e la guerra d’Algeria, ci sarebbe un gran daffare.
Che il regime iraniano non piaccia a certuni, tutto ciò si capisce, ma il regime della nostra quinta Repubblica non mi piace per niente. La trovo crudele, ingiusta, per niente egalitaria, ipocrita, mentitrice, al soldo dei potenti interessi finanziari internazionali. Si mette in galera José Bové, che difende il diritto reale. I privilegi vengono sbattuti in faccia ai più deboli. Non voglio descriverle la situazione. Vi sono sempre i pro e i contro. La democrazia si sforza di limitare i danni. Non sempre vi riesce. L’Iran non è più “cattivo” dell’Arabia Saudita, del Sudan, di Israele. Lo è molto meno, poiché degli ebrei vivono in Iran normalmente e sono convinto che i musulmani iraniani non sono numerosi a Tel Aviv…La ragazza uccisa a Teheran ci addolora ma, in Francia, un tentativo di omicidio contro il professor Faurisson [foto] da parte di un gruppo di attivisti ebrei, che vennero identificati, non ha provocato l’indignazione tonitruante della stampa e non vi è stato nessun seguito.
Altri paesi, altri costumi. Ecco degli argomenti di cronaca, caro Stéphane.

Jacques Vecker.
2 Comments
  1. Ma come mai conosci cosi bene la realtà francese, peggia dell'Italia !
    Ici, les JUIFS ont tout le pouvoir.

    Rispondi
    • Anonimo
    • 11 Giugno 2010

    …e tra le altre cose se è vero che la ragazza iraniana ( Neda ? ) è stata uccisa ….
    è molto probabile che l'omicidio sia avvenuto ad opera di agenti sionisti e promotori dei disordini post-elettorali per mercanteggiarne il "martirio"…
    quello che è certo è che i video fatti girare su youtube …sulla presunta morte di Neda ..sono dei falsi grossolani.

    Daltanius

    Rispondi

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