L’Anticristo si è fermato a Colonia

L’Anticristo si è fermato a Colonia

Qualche settimana fa c’è stata una notizia di cronaca che mi ha profondamente turbato. Sto parlando dell’abortita manifestazione contro la costruzione della mega-moschea di Colonia. Si tratta infatti di un precedente di una gravità inaudita: un gruppo di pacifici cittadini, che volevano manifestare in modo civile la propria contrarietà alla costruzione della detta moschea, sono stati sottoposti ad una campagna di odio senza precedenti, campagna diretta per settimane – questa è il lato più inquietante della vicenda – dal sindaco di Colonia in persona, il quale ha infine loro proibito di manifestare per “motivi di ordine pubblico”, quando l’odio istigato aveva raggiunto lo scopo, e cioè quello di fomentare l’ostilità di intere categorie sociali cittadine contro i “reprobi”.

Un resoconto veritiero – e sconcertante – dei fatti è disponibile al link seguente: http://www.lisistrata.com/cgi-bin/tgfhydrdeswqenhgty/index.cgi?action=viewnews&id=3597 . Il sito è quello di Adriana Bolchini: non condivido la sua islamofobia ma molte cose che dice sono sensate e condivisibili, e dimostrano che c’è un modo di essere fascisti anche nell’antifascismo: in questo i tedeschi sono maestri. I manifestanti, trattati per settimane come delinquenti dalla stampa nazionale, si sono trovati infatti a dover fronteggiare una triplice ostilità: quella musulmana della comunità turca di Colonia (che ha dato per prima fuoco alle polveri), quella comunista dei Black Block e degli altri autonomi, e quella giacobina (Niente libertà per i “nemici della libertà”!) dei politici e delle istituzioni cosiddette “democratiche”.

Il corrispondente di Repubblica Andrea Tarquini, ha detto con soddisfazione che i manifestanti “hanno incassato la loro Stalingrado” (http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/esteri/colonia-moschea/colonia-manifestazione/colonia-manifestazione.html ). Parlare di Stalingrado per una manifestazione di poche centinaia di cittadini inoffensivi dimostra il livello di isteria e di caccia alle streghe cui si è giunti in quest’occasione. Nazisti? No, ma anche se fosse? Ribadiamo allora che in una società democratica tutti, anche i nazisti, hanno diritto a poter manifestare liberamente, ovviamente nel rispetto delle leggi e dell’ordine pubblico. Ma non era questo il caso, non era questo il “pericolo”. Il movimento “Pro Köln”, promotore della manifestazione, infatti non è nazista, e non erano nazisti i manifestanti giunti da altre nazioni: il palco era occupato da una bandiera con l’emblema del Sacro Cuore di Vandea. Non mi pare che i nazisti usino simboli del genere. Manifestanti pacifici e soprattutto cristiani, ecco chi è stato massacrato a Colonia lo scorso 19 Settembre, massacrato di insulti e in qualche caso, pare, anche di botte.

Il fatto che i manifestanti non costituissero alcun pericolo di ordine pubblico è confermato dalle parole sprezzanti usate dal sindaco di Colonia per definirli: “facinorosi camuffati da benpensanti, razzisti in abiti civili, sottili promotori di paure” (http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=7883 ). Definirli “sottili” significa, in questo contesto, solo una cosa: che, a differenza dei loro avversari “democratici”, non erano armati di spranghe e non erano violenti, e che quindi avrebbero dovuto essere garantiti nei loro diritti dal primo cittadino. Attenzione all’eloquio di quest’ultimo: corrisponde perfettamente agli insulti proferiti dal Pubblico Ministero contro Germar Rudolf quando quest’ultimo è stato condannato due anni fa per “negazionismo della Shoah”: è il modo con cui questi figuri rivoltano la frittata. Gridano al lupo e agiscono da lupi.

Noterella a margine: ripeto, non arrivo all’islamofobia di personaggi come Adriana Bolchini, ma non è vero che, anche nel merito della questione, i tartassati di Colonia non avessero le loro ragioni: vi erano stati già personaggi autorevoli e non sospetti di filo-fascismo a dire che a Colonia l’integrazione con i musulmani è fallita e che la costruzione della moschea è sbagliata, come lo scrittore ebreo Ralph Giordano:(http://www.loccidentale.it/articolo/a+colonia+si+apre+il+fronte+anti-islam+e+dall ). E dunque?

Insomma, una manifestazione cristiana è stata impedita a brutto muso nel cuore dell’Europa e gli applausi sono stati praticamente unanimi. Finora la Germania aveva perseguitato i revisionisti: adesso perseguita anche i cattolici. E indica la strada al resto dell’Europa. Quell’Europa stravolta dall’America e dall’Islam. Qualche lettore non gradirà quello che dico, e allora preciso: questo blog non è antiarabo ma non ha simpatia per l’islamizzazione della nostra società. Né americani né musulmani, come diceva qualche anno fa il noto sacerdote tradizionalista don Ugo Carandino.

Rimane da spendere qualche parola su come è stata accolta in Italia la vergogna di Colonia. Da questo punto di vista ho avuto tre delusioni personali. Quella di tre personaggi che in questi hanni mi avevano confortato intellettualmente con il loro antiamericanismo: si tratta di Giulietto Chiesa, di Miguel Martinez e di Maurizio Blondet.

Dei tre solo il secondo ha preso apertamente posizione su Colonia, dichiarando la propria solidarietà agli aggressori e ai teppisti(http://kelebek.splinder.com/post/18454310/Xenofobi+in+Italia+e+in+German ). Fino ad oggi Martinez se l’era presa con i cristianisti. Da oggi se la prende anche con i cristiani. Buono a sapersi. Giulietto Chiesa non è intervenuto direttamente sulla questione, ma è pur sempre il garante editoriale del giornale on-line Megachip ( http://www.megachip.info/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=77 ), dove è stato pubblicato un articolo ignobile (http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=7883 ), in cui l’autore invita “a non servire birra ai nazisti e a Borghezio”. Speriamo che qualcuno ripaghi Chiesa, e gli stalinisti come lui, della stessa moneta.

Quanto a Blondet, si sta facendo notare per assenza, per il suo silenzio. Silenzio sulla persecuzione dei revisionisti (sulla quale, al massimo, se la cava con battutine: http://www.effedieffe.com/content/section/4734/200 ), silenzio sulle tante persecuzioni islamiche contro i cristiani, silenzio sul salto di paradigma di Colonia, che mette al bando ogni contestazione, anche minima, della società multiculturale. Blondet, te la ricordi la parabola di Martin Niemöller?

“Un giorno, all’improvviso, vennero ed arrestarono tutti gli XXX. Io tacqui: non ero un XXX. Vennero un altro giorno ed arrestarono tutti gli YYY. Io tacqui: non ero un YYY. Un altro giorno vennero ancora ed arrestarono tutti i ZZZ. Io tacqui ancora: non ero un ZZZ. Poi vennero un giorno ad arrestare me. Chiesi a tutti di aiutarmi, ma nessuno rispose. Erano tutti spariti…”

9 Comments
    • Anonimo
    • 10 Ottobre 2008

    sinceramente non mescolerei la questione della persecuzioni ai Revisionisti Storici ed in particolare dell’olocausto, con la manifestazione-flop di Colonia.
    innanzitutto esprimo il mio disappunto nei confronti di chi ha deciso di vietare la manifestazione , ma può anche darsi che la stessa sia stata vietata per evitare brutte ed imbarazzanti figure ( erano davvero pochissimi ) a noti servi del sistema sionista , come certi Leghisti ( quelli della Padagna “bianca e cristiana” e filo-americana ) e company…
    inoltre mi pare davvero impossibile , nel bel mezzo del preteso scontro di civiltà, fare una manifestazione , dichiaratamente anti-islamica e non portare acqua al mulino del sionismo internazionale ( vero motore dello SCONTRO DI CIVILTà ).
    comunque sia , come si difende la libertà di espressione altrui , in nome della Democrazia , và difesa anche la Libertà di Culto altrui.

    saluti
    Daltanius

    Rispondi
  1. caro alessandro,
    la manifestazione non è stata un flop: la manifestazione è stata massacrata sul nascere da chi doveva garantirne l’espletamento. i manifestanti inoltre non volevano impedire ai musulmani di pregare: volevano solo manifestare la propria contrarietà alla costruzione della mega moschea, che è una questione un po’ diversa.

    Rispondi
    • Anonimo
    • 10 Ottobre 2008

    caro Andrea
    permettimi di non essere d’accordo:
    il mancato intervento di Le Pen ..che ha preso le distanze dalla manifestazione, e la presenza di Borghezio ( che non ha alcun rispetto della fede islamica e dei credenti islamici.. ) , fanno propendere sia per il flop..sia per la considerazione del tentato evento come di una manifestazione di odio funzionale all scontro di civiltà.
    ovviamente è solo il mio parere.
    saluti
    Daltanius

    Rispondi
  2. Caro Andrea,

    Ti rispondo a puntate.

    Non esiste alcun processo di islamizzazione.

    Prendi una classe in un asilo oggi.

    Cosa è più probabile, che tra quindici anni la figlia del ragioniere Kevin Rossi porti il hijab, o che la figlia del facchino Ahmad al-Muhajir porti la minigonna?

    Chi sostiene il contrario, se non è in malafede (come i vari Magdi Allam) è semplicemente obnubilato dalla confusione mediatica, e sarebbe bene che si fermasse a riflettere.

    Comunque, poiché l’islamizzazione non esiste, ogni discussione sui “pericoli dell’islamizzazione” è necessariamente sbagliata e fuorviante, quando non strumentale a nascondere qualcos’altro.

    Rispondi
  3. Due.

    L’islamizzazione dell’Europa è una bufala.

    La scristianizzazione dell’Europa esiste davvero.

    La cosa non mi tocca, ma è giusto che un cristiano si preoccupi.

    E allora deve chiedersi quali sono i fattori principali della scristianizzazione. Che non sono i “filosofi laicisti” che nessuno legge più, ma la saturazione mediatica, l’allentamento dei rapporti sociali e il narcisismo consumista.

    Che a loro volta derivano dal capitalismo.

    Quindi un cristiano preoccupato dovrebbe battersi contro il capitalismo e anche contro chi cerca di mistificare la faccenda, tirando in ballo i musulmani.

    Rispondi
  4. La posizione, “né con l’Islam né con gli USA” è ingannevole.

    Perché mette sullo stesso piano un’organizzazione che domina economicamente, culturalmente e militarmente il pianeta, e che strutturalmente deve sempre espandersi oppure collassare – cioè gli USA – e qualcosa che viene chiamato vagamente “Islam”.

    Che in realtà consiste in:

    1) stati islamici, per l’80% totalmente schierati con gli USA e per il resto, che cercano solo di non farsi attaccare dagli USA.

    2) milioni e milioni di individui, diversissimi tra di loro, spesso in conflitto tra di loro, e che comprendono buona parte dei più poveri, incolti e disarmati della terra.

    Rispondi
  5. Altra questione riguarda l’episodio specifico di Colonia.

    Sono sette anni che gli islamofobi fanno ciò che vogliono, senza incontrare praticamente alcuna forma di resistenza.

    A Colonia, non è stato così.

    E credo che il motivo sia una sovrapposizione tra due cose.

    Prima, la legittima reazione della comunità turca.

    Secondo, un equivoco sui promotori: credo che tra i promotori della manifestazione di Colonia, ci fosse anche qualche gruppetto pittoresco che si trova sulla lista nera degli “antifa”.

    I quali non avrebbero alzato un dito contro un evento islamofobo, razzista o guerrafondaio; ma impazziscono quando sentono il richiamo identitario e di gruppo.

    Nel loro mondo autoreferente, musulmani, turchi e altri sono alieni quanto lo sono per gli xenofobi.

    In questo senso, non credo affatto che quello degli Antifa sia stato un atto di violenza a favore della “società multiculturale”, visto che la loro scelta culturale è totalmente interna all’Occidente.

    Rispondi
  6. In sintesi,

    inviterei a non confondere due cose molto diverse.

    1) La questione dell’Islam, del cosiddetto multiculturalismo, dello scontro di civiltà, ecc. ecc.

    2) Le domande che poni sul divieto di manifestazioni non violente, qualunque sia il loro tema.

    Se tu ti limitassi a questo aspetto, mi troverei anche d’accordo con te; a patto ovviamente che difendessi con lo stesso entusiasmo le manifestazioni di Borghezio e Bolchini; un comizio a favore dell’eutanasia; un raduno per le canne libere; ecc.

    Solo in questo senso, io mi sono espresso a favore anche del diritto di parola per i revisionisti storici.

    Rispondi
  7. caro miguel,
    grazie per i tuoi messaggi (anche se in questo caso non sono molto d’accordo con te)

    Rispondi

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recent Posts
Sponsor