
Demetric Muhammad
Nation of Islam Research Group
IL TALMUD EBRAICO È ANTI-NERO E ANTI-CRISTIANO?
(I)
(Is the Jewish Talmud Anti-Black and Anti-Christian? Part 1, noirg.org. Sullo stesso argomento cfr. ivi: Confessions of a Jewish Racist: Dr. Harold Brackman; ‒ Liars and Father of Lies: Response by the nation of Islam to the Simon Wiesenthal Center “Report”).
Leggendo la risposta di 16 pagine di Harold Brackman e del gruppo di esperti del Wiesenthal Center, sono rimasto profondamente deluso.
Mi aspettavo una vera e propria battaglia accademica.
Il Dipartimento di Ricerca Storica di Nation of Islam, nel vol. 2 di Secret Relationship Between Blacks and Jews (TSRV2) ha presentato una documentazione di 500 pagine con quasi 2.000 note a pie’ di pagina, mentre la replica del Wiesenthal Center è di sole 16 pagine con appena 42 note a pie’ di pagina.
Essa prende in esame 6 punti principali del libro per confutare quelli che chiama “miti”, mentre TSRV2 ne affronta 32 solo nell’introduzione, nessuno dei quali viene minimamente affrontato nel rapporto del Wiesenthal Center.
Quindi, fin dall’inizio, prima ancora di qualsiasi critica al contenuto, il Wiesenthal Center ha perso una battaglia di logoramento intellettuale.
Ciò che ha attirato la mia collera è in realtà l’audacia e l’arroganza del signor Brackman.
Egli inizia con l’esprimere il timore che The Secret Relationship Between Blacks and Jews, vol. 2, minacci di porre fine a quella lui che definisce “la storica alleanza fra neri ed ebrei per i diritti civili”.
Ma sta dicendo sul serio?
Il signor Brackman afferma altresì sfacciatamente che i sondaggi mostrano che i neri in tutto il paese hanno livelli più alti di “antisemitismo” rispetto ai bianchi a causa di “una minore istruzione e di un maggior pregiudizio religioso”.
Di nuovo, sta dicendo sul serio?
Quindi, se dobbiamo credere al signor Brackman, la disapprovazione dei neri per il comportamento anti-nero degli ebrei sarebbe il risultato della mancanza di istruzione e del pregiudizio religioso da parte dei neri. Che insulto all’intelligenza e alla dignità dei neri! Questa è una grande dimostrazione dei veri sentimenti del signor Brackman e di coloro che condividono il suo pensiero.
Ora, ciò che sorprenderà di più all’interno della comunità nera è che questo modo di pensare e credere nei confronti dei neri nasca sorprendentemente dal testo sacro ebraico del Talmud.
Devo dire che il Wiesenthal Center non rappresenta il vero ebreo.
La loro storia ignominiosa non porta alcuna prova di un rapporto di alleanza con Jahvè (Dio) attraverso gli insegnamenti dei profeti della Torah. In tal senso, i mercanti, i sindaci, i rabbini e i legislatori riportati in TSRV2, che fecero merce e preda di schiavi neri ignoranti e vulnerabili, falliscono anche nel loro test di chi è un vero ebreo.
Affermare di essere ebreo significa essere una benedizione per l’intera famiglia umana.
[Circa la questione del “vero” ebreo, qui e di seguito l’autore sembra confondere l’esegesi cristiana della Torah con l’esegesi rabbinico-talmudica della stessa, la quale invece implica esattamente quanto da lui viene rimproverato agli ebrei, e definisce come unico e vero ebreo l’ebreo talmudista n.d.r.]
Il signor Brackman sembra compiacersi dell’idea che gli ebrei fossero il minore dei due mali tra cui l’uomo e la donna di colore dovevano scegliere, il peggiore dei quali essendo rappresentato dai gentili bianchi. Egli sostiene che i negozianti e mercanti ebrei non trattavano i neri “così male” come facevano i gentili bianchi cristiani, e cita come esempio di “posizione di mezzo” Aaron Bronson, il quale affermò di essere venuto in America “per vivere, non per una crociata”.
Ora voglio ricordare che la Torah prometteva che Israele sarebbe stata una nazione santa, un regno di sacerdoti (Es. 19). La Torah cita il patriarca degli ebrei Abramo e in tre passi del libro della Genesi (12, 8, 22) si afferma che la sua discendenza sarà fonte di benedizione per tutte le famiglie dell’umanità. E questo portando ovunque giustizia, legge e verità al posto dell’ingiustizia, illegalità e falsità.
Ciò di cui il signor Brackman si compiace non sono le azioni del vero ebreo. Ha scritto che il mercante ebreo del sud concedeva prestiti agli schiavi che evidentemente non avevano mezzi per restituirli, se non la prospettiva di futuri raccolti. Brackman considera tutto ciò una forma di generosità, mentre in realtà non era che una nuova forma di schiavitù attraverso l’indebitamento.
Considerando lo status di questi schiavi appena liberati, la schiavitù dell’indebitamento non era affatto una benedizione, quando invece ciò di cui avevano bisogno era l’indipendenza.
Essere una benedizione significa che gli ebrei avrebbero dovuto essere per gli altri ciò che Dio era stato per loro. La Torah rivela che Dio perdonò i figli d’Israele per i peccati commessi contro di lui. Dio condivise con loro una speciale conoscenza chiamata “rivelazione” attraverso i profeti. Li liberò dalla prigionia, punì e distrusse i loro nemici, e promise di farne uno strumento per riportare l’uomo decaduto nel favore di Dio.
Ciò che viene rivelato in TSRV2 è la testimonianza di un comportamento opposto.
Questo libro rivela che alla radice del comportamento anti-nero degli ebrei c’è in realtà un insegnamento religioso che proviene da quello che è stato venerato come un testo sacro da molti ebrei: il Talmud.
Esiste una piccola setta ebraica che si sforza considerevolmente di fare a meno del Talmud e di attenersi esclusivamente alla Torah. Si tratta dei Caraiti, un gruppo che storicamente è stato molto odiato e duramente perseguitato dal rabbinato ebraico ortodosso.
Gli ebrei etiopi non conoscono il Talmud, perché è un prodotto dell’ebraismo europeo. Il Talmud non è la Torah. La Torah è anche conosciuta come l’Antico Testamento della Bibbia cristiana. Il Talmud vuole essere un commentario rabbinico alla Torah allo scopo di guidare ogni aspetto della vita ebraica. Quello più venerato è noto come Talmud babilonese. È un libro che contiene 4.500 pagine di opinioni di importanti rabbini ebrei. È considerato un testo sacro ed è custodito gelosamente.
Anti-Gesù e anti-cristiano
Ora, riguardo alla presunta alleanza nero-ebraica che vedrebbe essenzialmente cristiani neri alleati con ebrei bianchi, si consideri quanto riportato da p. 68 di TSRV2:
«Oltre a tutta una serie di scurrili accuse sessuali contro Gesù, il Talmud afferma che la sua punizione all’inferno è di essere immerso fra gli escrementi bollenti … e gli ebrei sono istruiti a bruciare pubblicamente, se possibile, qualsiasi copia del Nuovo Testamento che giunga nelle loro mani».
La nota 225 che segue cita come fonte il libro “Storia ebraica, religione ebraica”, scritto dal professore dell’Università ebraica Israel Shahak, nel cap. 2 intitolato: “Pregiudizio e prevaricazione”. Nella nota il prof. Shahak ammette che la pratica di bruciare il Vangelo (Nuovo Testamento) è diffusa in epoca moderna, e cita la data del 23 marzo 1980, quando “centinaia di copie del Nuovo Testamento furono bruciate pubblicamente e ritualmente a Gerusalemme sotto gli auspici di … un’organizzazione religiosa ebraica sovvenzionata dal Ministero delle religioni israeliano”!
[Nel testo l’autore impiega il termine “admission”. In realtà Shahak, estremente critico nei confronti del giudaismo rabbinico-talmudico, non “ammette”, come se la sua fosse la confessione di un ebreo talmudista, ma puramente e semplicemente afferma criticamente n.d.r.].
Il 21 maggio 2008 USA Today pubblicò un articolo intitolato: “Giovani israeliani bruciano il Nuovo Testamento”. L’articolo rivelava che Uzi Aharon, vicesindaco di Or Yehuda, aveva preso un megafono ed aveva attraversato la città ordinando che tutte le copie del Nuovo Testamento, condivise dai missionari cristiani, fossero consegnate per essere bruciate. L’articolo proseguiva descrivendo la risposta del vicesindaco Aharon: “Ha affermato di essersi pentito del rogo dei libri, ma ha definito un ‘comandamento’ bruciare materiali che esortano gli ebrei alla conversione. ‘Di certo non denuncio il rogo degli opuscoli’, ha affermato, ‘denuncio coloro che hanno distribuito gli opuscoli’”.
Grazie a TSRV2 ora apprendiamo che il “comandamento” di cui parla il vicesindaco Aharon ha origine nel Talmud. Possiamo anche vedere che esiste uno stretto legame tra questo “comandamento” e le bizzarrie del Rev. Terry Jones del Dove World Outreach di Gainesville, Florida, che l’11 settembre 2010 aveva programmato di guidare i suoi fedeli nel primo “Burn a Qu’ran Day”.
Potrebbe essere questo il vero significato del termine giudeo-cristiano nel mondo di oggi?
Ma, un momento! Il Rev. Jones non afferma forse di essere un ministro di Gesù? Mi chiedo se sappia che secondo il Talmud Gesù è condannato fra gli escrementi bollenti e se questo significhi qualcosa per lui.
Lo scrittore Geoffry Parrinder consiglierebbe al Rev. Jones di riconsiderare la verità della posizione del Corano rispetto a Gesù.
Dal libro di Parrider cito il seguente passaggio:
«Il Corano attribuisce a Gesù un numero maggiore di titoli onorevoli rispetto a qualsiasi altra figura del passato. Egli è un “segno”, una “misericordia”, un “testimone”, un “esempio”. È chiamato col suo nome proprio Gesù, coi titoli di Messia (Cristo) e Figlio di Maria, e con i nomi di Messaggero, Profeta, Servo, Parola e Spirito di Dio.
«Il Corano fornisce due resoconti dell’annunciazione e della nascita di Gesù, e fa riferimento ai suoi insegnamenti e alle sue guarigioni, nonché alla sua morte e alla sua resurrezione. Tre capitoli o sure del Corano prendono il nome da riferimenti a Gesù (3,5,19). Egli è menzionato in 15 sure e 93 versetti. Gesù nel Corano è sempre menzionato con riverenza; non vi è la minima traccia di critica, perché è il Cristo di Dio».
È quindi facile vedere come l’onore conferito a Gesù nel Corano sia in netto contrasto con la inquietante caratterizzazione che ne fa il Talmud.
Leave a comment