Il famoso revisionista Germar Rudolf ha scritto un nuovo libro:
The Holocaust: Proven at Nuremberg? Reviewing the Evidence Presented at the International Military Tribunal (“L’Olocausto: dimostrato a Norimberga? Rivedere le prove presentate al Tribunale Militare Internazionale”).
I lettori del mio blog interessati all’argomento e che conoscono l’inglese potranno ordinare il predetto libro al seguente indirizzo:
https://armreg.co.uk/product/the-holocaust-proven-at-nuremberg/
Ecco come l’autore presenta il suo libro (traduzione rapida):
“Fu l’Olocausto inconfutabilmente dimostrato dal Tribunale Militare Internazionale di Norimberga (International Military Tribunal) (IMT)? Questo libro esamina la storia, le leggi e le regole che definirono l’IMT e presenta uno studio dettagliato delle procedure applicate. L’autore poi esamina il modo in cui le prove vennero create per questo processo. Questa disamina è seguita da un’analisi critica di un’ampia varietà di prove presentate durante il processo a sostegno della tesi secondo cui i nazisti uccisero 6 milioni di ebrei durante l’Olocausto: un documentario, molte dichiarazioni testimoniali, una serie di documenti, e numerosi rapporti peritali. L’autore scopre che la verità fu la prima vittima non solo della Seconda Guerra Mondiale, ma anche dei processi di Norimberga”.
Descrizione del libro
Gli storici ortodossi e i media mainstream sostengono che i processi condotti dalle potenze vittoriose della Seconda Guerra Mondiale forniscono ogni sorta di prove utili a dimostrare che l’”Olocausto” è accaduto. Mediante ciò, essi asseriscono che il Terzo Reich aveva un piano per sterminare tutti gli ebrei alla sua portata, che attuò questo piano come un’operazione di alta tecnologia in stile catena di montaggio, e che riuscì ad uccidere sei milioni di ebrei.
Il presente libro indaga questa tesi riesaminando criticamente le prove dell’accusa durante il più grande dei processi postbellici, il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga, o IMT. Dapprima, l’autore descrive la cornice legale e politica del processo: le intenzioni dei vincitori, la legalità e la legittimità del processo, le leggi e le regole create per esso, come pure la loro effettiva attuazione. Poi, vengono esaminati i metodi dell’accusa: l’utilizzo di processi precedenti condotti in circostanze discutibili, gli opachi rapporti peritali, e le testimonianze come pure gli affidavit, molti dei quali acquisiti sotto costrizione. Infine, viene fornita un’analisi delle prove principali: due film documentari mostrati durante l’IMT, varie dichiarazioni testimoniali, come pure numerose serie di documenti selezionati dall’accusa.
In conclusione, l’autore scopre che la verità fu la prima vittima non solo della Seconda Guerra Mondiale, ma anche dei processi di Norimberga, il cui primo obbiettivo fu a quanto pare quello di seppellire la verità “sotto un cumulo di spazzatura storica”. La verità vera sembra essere che l’Olocausto fu qualcosa di molto diverso da come viene presentato oggi.
Mhm…ben venga qualunque voce discorde…ma che il “Processo di Norimberga” fosse una mezza farsa si sapeva d decenni!
Le tre potenze vincitrici avevano bisogno di “eliminare” la Germania per decenni, quale mezzo migliore che demonizzare un’intero popolo?
I Tedeschi nel dopoguerra furono messi negli stessi Campi che avevano ospitato ebrei etc, ma LORO vennero trattari molto peggio!
Si legga anche:
Il Prezzo Della Disfatta
by
Ginantonio Valli
https://archive.org/details/il-prezzo-della-disfatta/page/n63/mode/1up