“STRANO ORDINE”: AUMENTANO LE PROVE CHE ISRAELE HA LASCIATO CHE IL 7 OTTOBRE ACCADESSE PER GIUSTIFICARE L’INVASIONE DI GAZA
venerdì 1 agosto 2025
Un soldato della Brigata Golani ha rivelato che il 7 ottobre alle truppe israeliane nei pressi di Gaza è stato ordinato di interrompere i pattugliamenti di routine, alimentando il sospetto che la leadership israeliana potesse essere a conoscenza in anticipo dell’operazione di Hamas.
Il soldato israeliano Shalom Sheetrit, di stanza presso l’avamposto militare di Pega, vicino al kibbutz Be’eri, ha testimoniato riguardo agli ordini insoliti ricevuti la mattina dell’operazione di Hamas del 7 ottobre.Ha affermato che a lui e ai suoi commilitoni era stato ordinato di non effettuare il loro pattugliamento giornaliero di confine lungo la barriera di Gaza.
“Stavamo giocando al telefono [alle 5:20 del mattino] e all’improvviso è arrivato uno strano messaggio dal mio comandante di battaglione”, ha detto Sheetrit, ha riportato The Cradle, citando i media israeliani. “E quello che dice nella chiamata è più o meno questo: ‘Non so perché, ma è stato emesso un ordine che vieta le pattuglie alla recinzione fino alle nove del mattino'”.
L’operazione di Hamas, denominata Al-Aqsa Storm, prese di mira numerose postazioni militari israeliane, tra cui l’avamposto di Pega, dove vennero uccisi 14 soldati.
Alla domanda se l’ordine avesse contribuito alla vulnerabilità dei soldati, molti dei quali, secondo quanto riferito, stavano ancora dormendo, Sheetrit ha risposto di non poterlo confermare, aggiungendo: “Non voglio limitarmi a dirlo”.
Egli ha ammesso che la loro unità non riuscì a difendere il kibbutz Be’eri, dove morirono oltre 100 israeliani in quella che divenne una delle battaglie più sanguinose.
In seguito all’operazione, le forze israeliane lanciarono pesanti attacchi aerei, inclusi attacchi con elicotteri Apache e droni. Questi attacchi, presumibilmente in linea con la Direttiva Annibale, miravano a impedire ad Hamas di rapire ostaggi, ma hanno causato la morte sia di coloni che di militanti israeliani.
Si stima che 1.139 persone siano state uccise nei territori occupati da Israele durante l’offensiva di Hamas e più di 200 siano state fatte prigioniere.
I critici sostengono che queste azioni, insieme ai precedenti avvertimenti dell’intelligence che sarebbero stati ignorati dagli alti funzionari, suggeriscono un deliberato fallimento nel prevenire l’operazione.
I commenti del soldato si aggiungono ad altre prove correlate, tra cui quella secondo cui gli osservatori di frontiera avevano ripetutamente allertato i comandanti circa un’insolita attività di Hamas nei giorni e nelle ore precedenti l’attacco.
Settimane prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, le soldatesse israeliane di sorveglianza che monitoravano Gaza presentarono un rapporto di avvertimento dettagliato in cui descrivevano l’addestramento di Hamas per “far saltare in aria i posti di frontiera in diverse località, entrare nel territorio israeliano e prendere il controllo dei kibbutz”.
Secondo due fonti citate dal Financial Times nel novembre 2023, il rapporto, inviato al massimo ufficiale dell’intelligence del comando meridionale israeliano, rilevava anche che Hamas sembrava stesse preparando la cattura di ostaggi. Tuttavia, un alto ufficiale israeliano respinse l’allarme, affermando: “Questo è uno scenario immaginario”. Non ne seguì alcuna azione preventiva.
Anche il Times of Israel ha riferito che tali avvertimenti erano stati ignorati per mesi, mentre l’intelligence egiziana aveva analogamente avvertito Tel Aviv prima dell’attacco, avvertimenti che erano stati anch’essi ignorati.
Le forze israeliane hanno invaso la Striscia di Gaza assediata in seguito all’operazione di Hamas, uccidendo finora almeno 60.249 palestinesi e ferendone più di 147.000. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini, poiché gli attacchi indiscriminati israeliani prendono di mira scuole, moschee e persino tende che ospitano i palestinesi sfollati.
Il regime è stato condannato per pulizia etnica a Gaza, mentre continua a spingere per lo sfollamento della popolazione verso altre regioni.Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sostenuto la proposta, indicando paesi come Egitto e Giordania come possibili destinazioni per circa 2,2 milioni di residenti di Gaza.Trump ha apertamente espresso il suo desiderio di trasformare Gaza in quella che definisce la “Riviera del Medio Oriente”.
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