Lo sceicco Qassem afferma che Hezbollah non rinuncerà alle sue armi finché non finirà l’occupazione israeliana

LO SCEICCO QASSEM AFFERMA CHE HEZBOLLAH NON RINUNCERÀ ALLE SUE ARMI FINCHÉ NON FINIRÀ L’OCCUPAZIONE ISRAELIANA

venerdì 15 agosto 2025

Il segretario generale di Hezbollah in Libano, lo sceicco Naim Qassem, ha sottolineato che il movimento di resistenza non deporrà le armi finché non finirà l’occupazione israeliana, avvertendo che la decisione del governo di Beirut sul disarmo potrebbe creare conflitti civili.

Ha fatto queste osservazioni in un discorso tenuto venerdì in occasione dell’Arba’een, il 40° giorno dopo l’anniversario del martirio dell’Imam Hussein (AS), il terzo Imam sciita e nipote del Profeta Maometto (pace e benedizioni su di lui), ucciso nella battaglia di Karbala, nell’Iraq meridionale, nel 680 d.C., mentre resisteva all’esercito molto più numeroso del despota omayyade Yazid, sovrano dell’epoca.

“La resistenza non cederà le armi finché persisterà l’occupazione e l’aggressione”, ha affermato Qassem, e ha promesso che Hezbollah continuerà a resistere alla “falsità”, descrivendo gli Stati Uniti e Israele come gli Yazid dei giorni nostri.

Riferendosi all’ultima decisione presa dal governo libanese sul disarmo di Hezbollah, Qassem ha affermato: “Il governo sta attuando un ordine americano e serve il progetto israeliano”.

Hezbollah combatterà contro il progetto israelo-americano e “siamo fiduciosi nella vittoria”, ha affermato.

Ha ritenuto il governo libanese “pienamente responsabile per qualsiasi conflitto possa verificarsi”, affermando: “Non lo vogliamo, ma c’è chi si sta adoperando per realizzarlo”.

Il capo di Hezbollah ha messo in guardia il governo dal “trascinare l’esercito in conflitti interni”, affermando che i movimenti Hezbollah e Amal hanno scelto di non scendere in piazza dopo la decisione, ma non ha escluso proteste se non verranno apportate modifiche.

“Se verrà imposto uno scontro, saremo pronti”, ha affermato.

Il capo di Hezbollah ha sottolineato che la decisione, che prevede di privare il Libano, la sua resistenza e il suo popolo delle armi difensive contro qualsiasi aggressione, significa “facilitare l’uccisione dei combattenti della resistenza e delle loro famiglie, nonché la loro espulsione dalle loro case”, sottolineando che il governo avrebbe dovuto invece espellere le truppe israeliane dai territori libanesi.

Ha esortato il governo a riunirsi per discutere di come affrontare l’aggressione e ricostruire il Paese, “non per consegnare il Paese a un aggressore israeliano insaziabile o a un tiranno americano dall’avidità illimitata”.

Qassem ha aggiunto che la decisione, “molto grave”, viola la costituzione libanese, la quale stabilisce che non vi è legittimità per alcuna autorità che contraddica il patto di reciproca coesistenza.

Ha sottolineato che il governo non può privare la resistenza della sua legittimità, affermando che la resistenza trae la sua legittimità dall’accordo di Taif, negoziato a Taif in Arabia Saudita nel 1989, che pose fine alla guerra civile in Libano, e dal sangue dei suoi martiri, “non da voi”.

Lo sceicco Qassem ha anche sottolineato l’importante ruolo svolto dalla resistenza nel preservare la sovranità del Paese e nel contrastare le aggressioni di Israele.

Il 5 agosto, il primo ministro libanese Nawaf Salam ha incaricato l’esercito del paese di elaborare un piano per limitare le armi allo stato entro la fine dell’anno, una decisione che mira a disarmare il movimento di resistenza Hezbollah che per decenni ha difeso il paese dalle aggressioni esterne, in particolare dal nemico israeliano.

Due giorni dopo, durante una riunione del gabinetto, i funzionari del governo libanese hanno discusso ulteriormente la proposta statunitense volta a disarmare Hezbollah e ne hanno approvato gli “obiettivi”.

https://www.presstv.ir/Detail/2025/08/15/753127/Hezbollah-not-give-up-its-weapons-Sheikh-Qassem

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