Yossi Gurvitz sul giudaismo rabbinico-talmudico e sul suprematismo sionista di Israele

YOSSI GURVITZ SUL GIUDAISMO RABBINICO-TALMUDICO

E SUL SUPREMATISMO SIONISTA DI ISRAELE

 

Yossi Gurvitz è stato un cittadino israeliano che amava definirsi «giornalista, blogger e fotografo».

     Critico del giudaismo rabbinico-talmudico e del suprematismo sionista di Israele, al pari di altri israeliani controcorrente si batté coraggiosamente per i diritti del popolo palestinese.

     Scrisse in inglese e in ebraico per diverse testate e siti web.

https://mondoweiss.net/2023/02/a-farewell-to-the-inestimable-yossi-gurvitz/

     Crebbe come ebreo ortodosso e si diplomò alla Yeshiva Nahal Yizhak – Nehalim, prima di diventare ateo all’età di 17 anni.

     Ciò non gli impedì di mettere a frutto i suoi giovanili studi ebraici sul Talmud.

     Quella che segue è la versione italiana della trascrizione inglese di una sua intervista in ebraico, reperibile in rete (Yossi Gurvitz: When Israel is Mighty).

Nella sua estrema laconicità, Gurvitz spiega magistralmente non solo la vera essenza del giudaismo rabbinico-talmudico e le sue tattiche ad uso dei goyim, ma anche la vera natura criminale del sionismo.

 

Sappiamo tutti che, secondo i rabbini, l’origine del giudaismo è questa.

Mosè trasmise la Torah agli Anziani. Gli Anziani trasmisero la Torah ai profeti. E così via fino al Talmud. Non vi furono cambiamenti.

Il motivo centrale della comprensione ebraica della storia è che non ci sono stati cambiamenti nella religione.

In altre parole, le cose che i rabbini dicono oggi sono solo piccoli perfezionamenti di ciò che i rabbini avevano detto al tempo degli Anziani, cioè al tempo della Mishnah e del Talmud.

Innanzitutto, il problema di questa visione della storia è che è completamente falsa. In secondo luogo, vi sono alcuni problemi storici legati a questa versione distorta della storia, problemi che sussistono ancora oggi.

Questo è dovuto al fatto che il giudaismo, come religione, è rimasto congelato nel tempo per gli ultimi 1800 anni.

In generale, la fonte del giudaismo è il giudaismo rabbinico, così come appare nel Talmud.

A differenza di quanto generalmente viene insegnato nelle scuole laiche ‒ dove si dice che la fonte del giudaismo sia la Bibbia – la vera fonte del giudaismo è il Talmud.

Coloro che scrissero il Talmud furono gli stessi che decisero quali libri includere nel canone biblico.

Ciò che decisero di non includere nella Bibbia fu escluso dalla Bibbia.

Ad es., mentre la Chiesa includeva il Libro dei Maccabei nella sua versione del canone biblico, il giudaismo li escludeva.

Di fatto, solo la versione greca di questi libri è stata preservata.

Se esistessero versioni ebraiche o aramaiche è una questione interessante, ma il fatto è che solo il cristianesimo le ha preservate.

Il Libro di Giuditta, il Libro di Tobia e molti altri libri che trattano principalmente degli ebrei della Diaspora non sono stati inclusi nel canone biblico ebraico. È stato il cristianesimo a doverli preservare.

L’ebraismo che ha preceduto il giudaismo rabbinico, il giudaismo talmudico, è stato di fatto cancellato dalla storia. In altre parole, non è facile sapere cosa accadde e cosa venne insegnato prima dell’avvento del giudaismo rabbinico.

Sappiamo che c’erano i Sadducei. Sappiamo che c’erano i Farisei, come si chiamavano i rabbini giudei, e sappiamo che c’erano gli Esseni, ma non sappiamo molto degli altri gruppi.

Il motivo per cui non sappiamo molto di questi altri gruppi è che un gruppo, i Farisei, sopravvisse come vincitore ideologico e fece in modo che gli altri gruppi fossero più o meno dimenticati e relegati nel dimenticatoio della storia.

I Farisei vittoriosi istituirono più di dieci festività religiose per celebrare le loro vittorie sui Sadducei, i loro competitors ideologici.

Ci si ritrova impantanati nel dubbio e nella confusione su ciò che sia realmente accaduto. Un frammento di informazione qui, un altro frammento di informazione lì. Niente di certo. Ci si ritrova a dire: “Forse era così”, oppure “Forse era in quest’altro modo”. È impossibile stabilire cosa sia realmente accaduto.

Una cosa che sappiamo con certezza è questa: fin dai tempi più antichi il giudaismo rabbinico, la religione dei Farisei, era una religione che odiava il resto dell’umanità. Definiva solo gli ebrei degli esseri umani. Solo gli ebrei che credevano nel giudaismo rabbinico, come sancito dal Talmud, erano considerati uomini, e tutti gli altri ne erano esclusi.

Chiariamo una cosa: solo gli ebrei che credono nel giudaismo talmudico sono chiamati esseri umani a tutti gli effetti. Tutti gli altri si trovano ad un livello più basso.

Questi esseri inferiori sono visti come l’“altro”. Devono essere respinti, discriminati e, in casi estremi, distrutti.

Ma legge rabbinica non proibisce l’uccisione di un non-ebreo?

Questo è ciò che a volte si sente dire.

No, non è del tutto vero.

I rabbini proibiscono l’uccisione di un non-ebreo, ma lo fanno in un modo molto bizzarro.

Si rifiutano di punire un ebreo che uccide un non-ebreo.

Se uccidi un ebreo, vieni punito.

Se uccidi anche lo schiavo di un ebreo, e qui è importante rimarcare che il giudaismo ortodosso non ha mai abolito la schiavitù, allora devi pagare una pena severa, che potrebbe arrivare fino all’esecuzione, oppure una multa. A quel tempo le prigioni non c’erano.

Ma se uccidi un non-ebreo, cosa succede?

Nessuna punizione legale! Sì, sei colpevole, ma non c’è alcuna pena prevista dalla legge. Sarà Dio a punirti!

E questo è, come dire, un po’ problematico. Quando dici che qualcosa è un reato, ma non c’è alcuna punizione per averlo commesso, allora questo non è veramente un reato.

Questo è il Talmud.

Quando poi si arriva agli esegeti successivi, e specialmente allo Shulchan Aruch, a quel punto l’autore sta già affermando che ci sono situazioni in cui si può uccidere un non-ebreo impunemente.

Questo è stato scritto nel XVI secolo, dopo l’espulsione degli ebrei dalla Spagna, cosicché ovviamente l’autore deve stare attento a come si esprime e deve utilizzare un linguaggio cifrato.

Quindi non si riferisce esplicitamente ai goyim, ai gentili cristiani, ma agli “idolatri”.

Ma si noti che al quel tempo, in quella parte del mondo, non c’erano più “pagani”. Né in Europa, né nel mondo musulmano.

Perciò chi poteva essere chiamato “idolatra”?

Tutti sapevano di chi si stava parlando. Si stava parlando dei non-ebrei, dei goyim.

A mio parere, il caso peggiore è quello di Maimonide, uno dei più grandi e rispettati filosofi del giudaismo.

Egli stabilisce che è lecito avere rapporti sessuali con una bambina di tre anni.

[Scrive Maimonide che se un uomo adulto ha un rapporto sessuale con una delle arayot, cioè con una delle donne con le quali è proibito fare sesso (la madre, la zia, la nuora, la cognata etc. (cfr. Lev. 17,7 sgg.), «se lei ha un’età inferiore a tre anni e un giorno, nessuno dei due è passibile di punizione, poiché l’atto non è considerato un rapporto sessuale» (Mishneh Torah, Issurei Biah (Rapporti proibiti)) 1,13. N.d.R.].

Quella è l’età del consenso. Problematico, no?

In secondo luogo, ed in modo ancor più allarmante, Maimonide stabilisce che se un ebreo violenta una   bambina non ebrea di tre anni, allora la bambina deve essere giustiziata!

     Sì, la bambina deve essere giustiziata per aver indotto l’ebreo a peccare!

     Lo stupratore ebreo invece non viene giustiziato! La sua vita viene risparmiata!

     Per la stessa ragione, bisogna trattare la bambina ebrea di tre anni come un animale!

È colpevole di ostacolare il cammino spirituale di un ebreo, e Maimonide cita questo o quel versetto …

Per contro, se un ebreo ha un rapporto sessuale con una donna non ebrea, e lo fa intenzionalmente, questa deve essere giustiziata (mediante lapidazione). Viene giustiziata perché lei ha causato il coinvolgimento di un ebreo in una trasgressione indecorosa, come è la legge riguardo a un animale. Questo vale indipendentemente dal fatto che la donna non ebrea fosse di tre anni e un giorno, adulta, nubile o sposata. E lo stesso vale anche se l’ebreo fosse di nove anni e un giorno. Anche in questo caso la donna non ebrea viene giustiziata. Ciò è stabilito esplicitamente nella Torah, là dove si dice (Num. 31,16-17): “Ecco, essi si unirono ai figli d’Israele secondo il consiglio di Balaam … E giustiziate ogni donna che ha conosciuto carnalmente uomo”» (Mishneh Torah, Issurei Biah  12,10). Secondo la legge rabbinica, l’uomo raggiunge la maturità sessuale all’età di nove anni e un giorno, mentre la donna all’età di tre anni e un giorno. Di conseguenza, un rapporto sessuale viene considerato veramente tale solo quando l’uomo ha almeno nove anni e un giorno e la donna almeno tre anni e un giorno. N.d.R.].

I rabbini sanno benissimo che le parti del giudaismo che sono misantropiche, che sono profondamente discriminatorie nei confronti dei non-ebrei, rappresentano per loro un problema.

Perché se cercassero di applicare queste regole religiose, le cose si metterebbero piuttosto male per loro.

Se ad esempio cercassero di applicare la regola che prevede l’esecuzione di una bambina non ebrea di tre anni per aver indotto un ebreo a commettere uno stupro, il risultato sarebbe un pogrom.

Quindi, per evitare che ci sia un pogrom, il Talmud definisce due differenti “states of reality”.

Ce n’è uno chiamato “darkhei shalom”, che significa vie della pace.

[mipnei darkhei shalom, lett. “a causa delle vie della pace”. N.d.R.]

In altre parole, il ragionamento è il seguente: questa è la legge religiosa effettiva, questo è il modo in cui dovremmo comportarci. Ma adesso non possiamo agire in questo modo, perché ciò causerebbe un enorme caos e gli ebrei verrebbero uccisi. Perciò dobbiamo comportarci con discrezione e non intraprendere alcuna azione punitiva.

Questo è il significato di “darkhei shalom” o vie della pace.

Ora, per quanto tempo questa regola di comportamento discreto, di vie della pace, continuerà ad essere valida?

Fino a che Israele non avrà acquisito forza sufficiente per fare ciò che vuole.

Quando Israele è indipendente, quando Israele è potente, tutto il gioco cambia.

Israele può permettersi di essere spietato, di fare esattamente ciò che vuole.

In queste circostanze, tutto è finito. Si può tornare a far rispettare la legge alla lettera, secondo il Talmud. Niente più vie della pace, allora. Non c’è più bisogno di vie della pace!

Prendiamo la storia ebraica. Molti parlavano delle guerre degli Asmonei. Furono praticamente le uniche volte in cui gli ebrei impugnarono le armi. Pensiamo a cosa fecero gli Asmonei agli ebrei ellenizzati che assimilarono la cultura greca. Li estinsero, li distrussero. Un piccolo genocidio.

Lo ricordo spesso alla gente ogni volta che si avvicina l’Hanukkah. Ma non si fermarono lì, quegli ebrei. Intrapresero una campagna di saccheggi e conquiste. All’inizio, durante i loro primi venti anni, ovunque arrivassero distruggevano i templi locali. Era proibito per un luogo sotto il dominio ebraico avere un tempio pagano. È di questo che stiamo parlando. Della piena applicazione della legge ebraica.

Gli ebrei costrinsero gli edomiti a convertirsi al giudaismo, pena la morte. Fu una conversione forzata. Fu esattamente ciò che l’Inquisizione spagnola fece in seguito con gli ebrei. Così gli ebrei presero questi stranieri e dissero loro: “O vi convertite all’ebraismo o siete morti!”.

Da quel momento in poi le cose non fecero che peggiorare.

Oggigiorno, quando i sionisti religiosi guardano il mondo che li circonda, dicono: “Abbiamo uno stato. Abbiamo le armi. Abbiamo un esercito ebraico. Questo non accadeva da duemila anni! Cosa può significare? Significa ovviamente che Dio ha creato questa situazione per permetterci di compiere i passi necessari perché arrivi il Messia. Dio vuole che costruiamo il tempio”.

Ignorano tutte le condizioni stabilite dal Talmud su cosa debba essere un Messia, e si rifanno a Maimonide. Sì, si rifanno a Maimonide. E Maimonide dice: “Non c’è differenza fra il nostro tempo e il tempo del Messia, a parte la subordinazione ai regni”. In altre parole, l’unica differenza fra il tempo di Maimonide, morto nel 1204, e il tempo del Messia, è chi è subordinato a chi.

Gli ebrei sono subordinati ai “regni”, cioè alle altre nazioni? Oppure adesso possono subordinare a loro le altre nazioni?

È così che Maimonide comincia il suo Libro dei re.

Spiega quali sono le regole di un re, cosa può fare un re.

Questo emerge dalla convinzione che, sì, può esserci un re, e non è necessario cominciare con un tempio. Non c’è bisogno che Dio scenda dal cielo, e indichi qualcuno, e dica: “Quello è il Messia”.

Si può prima avere un re, un uomo potente, e se questa figura eroica è un conquistatore di nazioni, onnipotente in battaglia, allora sarà anche il Messia giudaico.

E poi guardiamo cosa stanno facendo al riguardo i sionisti religiosi. Vogliono un Messia. Lo vogliono subito!

Devono esserci purificazioni. La legge religiosa proibisce il contatto coi non-ebrei. Naturalmente queste leggi kosher proibiscono persino di mangiare coi goyim.

Altre leggi proibiscono di trattarli con giustizia.

È proibito restituire un oggetto smarrito a un non-ebreo, se non per “mantenere la pace”.

Non c’è alcun divieto di rubare a un non-ebreo, se non per “mantenere la pace”.

Non si deve salutarlo, a meno che non ci siano alternative. E così via.

Ci sono divieti d’ogni tipo del tutto psicotici. Norme e regolamenti basati su una religione di vendetta.

I sionisti religiosi hanno un serio problema con la semplice esistenza dei non-ebrei.

La Terra d’Israele dovrebbe essere riservata ai soli ebrei.

Ironicamente, noi ebrei dovremmo andare d’accordo con i musulmani, se non fossimo coinvolti in un conflitto militare con loro. Poiché, secondo l’ebraismo, i musulmani non sono idolatri. Quindi, in teoria, potremmo andare d’accordo con loro. I musulmani credono in un solo Dio, e anche noi. I musulmani non hanno idoli, non hanno statue, non hanno niente del genere. E nemmeno noi. Guarda, durante il medioevo noi ebrei andavamo più d’accordo coi musulmani che coi cristiani.

[In realtà, solo alcuni apologeti giudei sostengono che i musulmani non sono idolatri, e lo fanno ovviamente solo e sempre mipnei darkhei shalom. Altre autorità rabbiniche affermano senza infingimenti che anche l’islamismo è una fede idolatrica, alla stessa stregua del cristianesimo e di tutte le altre religioni. Lo stesso trucco rabbinico è stato adottato nei confronti del cristianesimo. Cfr. Sinai Sinah Horeb. La genesi dell’odio rabbinico-talmudico contro i popoli del mondo, Effepi, Genova, 2020. VI. Excursus II. L’odio rabbinico-talmudico contro Maometto e la religione islamica. Appunti per una ricerca, pp. 83-89. N.d.R.].

Ma cosa possiamo fare? Ci è capitato di conquistare un territorio popolato principalmente da musulmani, e quindi ora sono i musulmani a combatterci. È un vero peccato. E guarda. Ora si parla persino di genocidio.

Abbiamo un libro sacro, la Torat Hamelech o Torah del Re, che ci dice che siamo liberi di uccidere bambini se c’è motivo di credere che un giorno questi bambini, una volta cresciuti, potrebbero farci del male. Se tu uccidessi l’intera famiglia di un palestinese e lasciassi in vita solo lui, un giorno avrebbe sicuramente tutte le ragioni per farti del male. Se gli rubassi le terre e lo trasformassi in un profugo, costringendolo a rifugiarsi in Giordania o in Libano, non pensi che avrebbe tutte le ragioni per odiarti e farti del male?

Molti hanno affermato che le argomentazioni di questo libro non sono valide per la legge religiosa, ecc. ecc. Ma nessuno ha mai affrontato veramente di petto la questione. Non c’è da stupirsi che il libro sia diventato un bestseller!

In generale, ciò che vogliono i sionisti religiosi è che la Terra d’Israele sia riservata ai soli ebrei.

Per i cristiani la situazione, “quando Israele sarà potente”, sarà davvero pessima.

Questo perché, secondo il giudaismo, i cristiani sono idolatri. Quindi, dovranno essere uccisi, anche se non si oppongono al dominio giudaico.

A Gerusalemme, gli studenti religiosi ebrei nei seminari hanno un’abitudine deplorevole: urinano e defecano in tutte le chiese cristiane. Andate a parlare con il personale della chiesa. Lo sentirete da ogni chiesa che sta accadendo questo. Sputare per strada sui sacerdoti è una cosa che succede ogni giorno.

Se il sacerdote ha il coraggio di colpire a sua volta l’ebreo facinoroso, di schiaffeggiarlo o qualcosa di simile, viene espulso. In silenzio. Gli annullano il permesso di soggiorno nel Paese.

Se si vuole giustificare un pogrom basta pronunciare le parole: “minaccia missionaria”.

Da questa prospettiva, il cristianesimo, che è storicamente il nemico giurato del giudaismo, subirà un duro colpo una volta che i sionisti religiosi saranno al potere.

I fondamentalisti cristiani che inviano loro denaro a quanto pare non capiscono con chi hanno a che fare.

Ma sapete, questo è davvero un caso di “maledizione su entrambe le case”.

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