Questa è la vera ragione per cui gli Stati Uniti stanno entrando nella guerra

QUESTA È LA VERA RAGIONE PER CUI GLI STATI UNITI STANNO ENTRANDO NELLA GUERRA

Oltre l’Iran e il terrorismo: un’opportunità strategica per spezzare in modo decisivo l’asse Russia-Cina nel Medio Oriente

Di Yair Kleinbaum, 16 giugno 2025

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Mentre l’attenzione mondiale rimane focalizzata su Hezbollah, Hamas, Iran, Yemen, Siria e sui cambiamenti tettonici innescati da Israele nella regione, la trasformazione strategica più profonda viene trascurata: il costante smantellamento della presenza russa in Medio Oriente.

Come è noto, la Russia è rientrata in Medio Oriente dopo la Primavera araba del 2011. Gradualmente e metodicamente, ha stabilito punti d’appoggio e alleanze in tutta la regione, ancorata a una partnership strategica con la Siria, l’Iran e i loro delegati, entrambi attori convenzionali e, nel caso della Siria, anche non convenzionali.

Nel 2014, il fallimento dell’ultimatum della linea rossa imposto da Obama e Kerry ad Assad ha aperto la strada a un radicamento russo ancora più profondo. Da allora, la Russia ha mantenuto una presenza navale continua nel Mediterraneo, lungo il corridoio di confine tra Siria e Iraq e in aree strategiche di Iran, Yemen e Corno d’Africa.

Il rientro della Russia in Medio Oriente, sebbene di gran lunga meno imponente rispetto alla portata dell’ex Unione Sovietica, ha riacceso una divisione in stile Guerra Fredda che ricorda gli anni ’50 e ’60, quando le potenze regionali si schierarono con Mosca o Washington. In quel periodo, nazioni come Libia, Algeria, Siria, Yemen ed Egitto gravitavano verso l’influenza sovietica, mentre Israele, Arabia Saudita, Giordania e l’Iran pre-rivoluzionario si schieravano con gli Stati Uniti.

Oggi, tuttavia, alla vecchia rivalità si è aggiunto un nuovo livello: la crescente presenza economica e logistica della Cina nella regione è emersa come una forza nettamente antiamericana, rimodellando il panorama strategico e sfidando l’equilibrio di potere.

Ma il vero punto di svolta è questo: attraverso il crollo del regime di Assad, lo smantellamento di Hezbollah e ora la possibilità concreta di rovesciare la teocrazia iraniana, Israele sta consegnando agli Stati Uniti qualcosa che l’Ucraina, la Germania, la Corea del Sud o persino Taiwan non possono ottenere in questa fase: una sconfitta decisiva di una delle tre potenze mondiali (la Russia) in uno scenario geostrategico critico.

E i vantaggi di un coinvolgimento più profondo sono chiari

L’Iran è sull’orlo del collasso. Centinaia di miliardi di investimenti cinesi potrebbero essere spazzati via. Gli Stati Uniti sono intenzionati ad accedere a nuovi mercati e a bloccare l’asse di espansione verso est che collega Cina, Pakistan e Iran al Mediterraneo, un corridoio che minaccia l’asse meridionale americano costruito attorno a India, Arabia Saudita e Israele.

La strada sta diventando chiara: una sconfitta strategica per l’alleanza Cina-Russia in Medio Oriente è a portata di mano e potrebbe concretizzarsi presto.

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