Gian Pio Mattogno
DELIRI IMPERIALISTICI DI ISRAELE:
QUANDO VERRÀ IL MESSIA OGNI ISRAELITA AVRÀ 2.800 SCHIAVI NON EBREI
Secondo la tradizione rabbinico-talmudica, il destino che nell’èra messianica attende i non-ebrei ‒ per natura “idolatri”, e come tali intrinsecamente empi, impuri, malvagi, perversi e simili alle bestie ‒ è quello di un totale sterminio e/o asservimento al Dio giudaico e al suo popolo “eletto”.
‒ Fonti e bibl. in: L’imperialismo ebraico nelle fonti della tradizione rabbinica, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma, 2009; Perché possiamo fare a meno dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, andreacarancini.it. Le citazioni riportate qui di seguito sono facilmente consultabili in rete: sefaria.org (testo ebraico e traduzione inglese).
Riguardo all’asservimento dei goyim nell’èra messianica, un passo del Talmud, che compare nel contesto di una discussione circa l’arrivo o meno di Elia e del Messia la vigilia dello Shabbath, suona letteralmente così:
«Quando verrà il Messia tutte le nazioni saranno sottomesse agli ebrei, e li aiuteranno a preparare tutto ciò che sarà necessario per lo Shabbath» (Eruvin 43b).
Qui sottomesse significa asservite.
I commentatori ebrei spiegano difatti il passo nel senso che non appena arriverà il Messia, tutto il mondo riconoscerà Israele come il popolo eletto e tutti saranno servitori di Israele.
Nondimeno, poiché le vie dell’idiozia apologetica sono infinite come quelle del Signore, ecco su un sito ebraico uno degli “eletti” spiegare e giustificare così questo passo, raggiungendo vette sublimi di involontaria e straordinaria comicità:
«Non schiavi, i servi sono volontari, come nel caso di un lavoro o del volontariato in una mensa popolare. Cioè, visto che gli ebrei cercheranno di prepararsi per lo Shabbath mentre al tempo stesso accolgono il Messia, le nazioni del mondo si offriranno volontarie per aiutarli a prepararsi. La Gemara non intende dire che le nazioni saranno costrette a lavorare per il popolo ebraico, ma piuttosto che la loro consapevolezza del vero status della nazione ebraica le porterà a farlo volontariamente» (Concerning Gentiles [closed], mi yodeya, judaism.stackexchange.com).
Ora ‒ senza citare i diversi passi dove è scritto che tutte le nazioni che non si sottometteranno a Israele saranno sterminate ‒ riguardo al futuro inevitabile asservimento dei non-ebrei il Midrash Qohelet Rabbah 2,8,1 recita così:
«In futuro i popoli del mondo saranno servi degli Israeliti, come è scritto (Is. 61,5): “Ci saranno allora gli stranieri a pascolare i vostri greggi, saranno i figli degli stranieri i vostri contadini e vignaiuoli”».
E nel Midrash Tehillim su Sal. 2 si può leggere:
«“Chiedimi e ti darò le nazioni in eredità e in tuo dominio i confini della terra” (Sal. 2,8): in quanto nazioni sono oramai una tua proprietà e in quanto confini della terra sono un tuo possesso (…) È scritto del Re Messia: Chiedimi e ti darò le nazioni in eredità».
Ma vi sono altri passi in cui la protervia e il delirio imperialistico di Israele divengono incontenibili.
Nel Talmud è possibile imbattersi in un passaggio di questo genere:
«Colui che osserva le pratiche dei tzizit [frange, fili attaccati agli angoli del tallit, lo scialle di preghiera ebraico] sarà servito da 2.800 schiavi, come è scritto (Zacc. 8,23): “In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un ebreo per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo sentito che Dio è con voi» (Shabbath 32b).
Questo testo specifica i dettagli dell’asservimento dei goyim che nel Midrash Numeri Rabbah e altrove è espresso in termini più generici:
«Nel mondo a venire [qui l’èra messianica], quando gli idolatri vedranno che il Santo, egli sia benedetto, è con gli Israeliti, verranno ad unirsi a loro, come è detto (Zacc. 8,23): “In quei giorni …” » (Num. R. 1,3).
In generale, gli esegeti ebrei riferiscono le profezie di Zaccaria all’èra messianica.
Rashi spiega come si ottiene il numero di 2.800 schiavi: dieci uomini di tutte le lingue delle genti sono dieci uomini delle settanta nazioni che, a parte gli ebrei, compongono l’umanità; ciò equivale a settecento uomini per ogni lembo; perciò in tutti e quattro i lembi dei tallit ce ne saranno aggrappati 2.800 (Rashi’s Commentary. Zechariah. Ch.8).
Questo delirio imperialistico di Israele è ribadito nei midrashim Pesikta Rabbati e Yalkut Shimoni.
«In quell’ora il Santo, egli sia benedetto, farà risplendere la luce del Re-Messia e quella di Israele. E tuttavia tutti i popoli della terra saranno nelle tenebre e nel buio. Ed essi cammineranno tutti nella luce del Messia e di Israele; poiché è detto: “Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere” ([Is.] 60,3). Ed essi verranno e lambiranno la polvere sotto i piedi del Re-Messia; poiché è detto: “Lambiranno la polvere dei tuoi piedi” (49,23).
«E tutti verranno e cadranno con la faccia a terra davanti al Messia e davanti a Israele e diranno loro: Vogliamo diventare i tuoi servi e i servi di Israele.
«E ogni israelita avrà 2800 servi; poiché è detto (Zc 8,23): “In quei giorni …»
(Pesiqta Rabbati, piska 36. Pesikta Rabbati. Discourses for Feasts, Fasts, and Special Sabbaths (The Second of Two Volumes). Translated from the Hebrew by William G. Braude, Yale University Press, 1968. Seguo la traduzione insospettabile di Günter Stemberger, Il Midrash. Uso rabbinico della Bibbia. Introduzione, testi, commenti, EDB, Bologna, 1992, p. 234. Così Stemberger spiega il numero di 2.800 servi: «Il numero 2800 viene così ottenuto: dieci uomini di ognuna delle settanta nazioni afferreranno ognuno dei quattro lembi del mantello di un israelita. Il comando sarà dato al popolo eletto che ha sempre riconosciuto Dio e così anche i popoli che si aggrappano al suo mantello troveranno la strada che porta a Dio» (p. 237). C. Aharon, Slavery in Jewish Law. Does Talmud Mitzva 347 Ordain Slavery?, blackandjews.com, riporta la glossa di Rashi e la versione ebraica traslitterata del passo di Pesikta Rabbati).
«I nostri rabbini hanno insegnato: Quando verrà il Re Messia, salirà sul tetto del tempio, e annuncerà a Israele, e dirà: Umili! Il tempo della redenzione è arrivato, e se non credete, guardate la mia luce che ha brillato su di voi, come è detto: “Alzatevi, risplendete, perché la vostra luce è giunta, e la gloria del Signore ha brillato su di voi”. Ma non sugli idolatri, come è detto: “Ecco, le tenebre copriranno la terra”.
«In quel tempo il Santo, egli sia benedetto, farà risplendere la luce del Re Messia e di Israele, e tutti cammineranno alla luce del Re Messia e di Israele, come è detto: “E le nazioni cammineranno alla tua luce e i re allo splendore del tuo splendore”, e verranno e leccheranno la polvere sotto i piedi del Re Messia e davanti a Israele, e diranno: Lasciateci essere servi per te e per Israele, e ognuno di Israele avrà per sé 2.800 servi, come è detto: “In quei giorni …”»
(Yalkut Shimoni, Remez 499, sepharia.org (testo ebraico e traduzione inglese). D. Castelli, Il Messia secondo gli Ebrei, Firenze, 1874, p. 339, traduce quest’ultimo passaggio: «Tutti verranno e cadranno sulla loro faccia davanti il Messia e davanti Israele, e diranno: saremo servi a te e ad Israele, ed ognuno d’Israele avrà duemila ottocento servi, come è detto nella Scrittura (Zaccaria 8,23))
Deliri imperialistici appartenenti ad un passato oramai lontano?
In un video che circola in rete si vede il rabbino Daniel Bulochnik esclamare:
«Perché il Messia non è ancora qui? Non abbiamo ancora 2.800 schiavi per ebreo. Non abbiamo ancora compiuto la nostra missione».
Il rabbino Bulochnik, che, come risulta dalla Program Guide, figurava nel 2018 fra i Participing Lecturers and Performers al nono Annual National Russian-Jewish Shabbaton (un importante evento comunitario che si celebra durante lo Shabbath), è una figura molto popolare e stimata, soprattutto fra i Chabad-Lubavitch, per la sua indefessa attività di “educatore” a base di Talmud, Tanya e Chasiduth, la filosofia Chabad secondo cui vi è una differenza ontologica e metafisica fra l’anima di un ebreo e l’anima di un non-ebreo, quest’ultima essendo d’origine satanica, e dunque assolutamente malvagia.
Leave a comment