Erminia Scaglione: La vittoria di Quseir e il vaso islamista di Pandora

Erminia Scaglione: La vittoria di Quseir e il vaso islamista di Pandora

LA
VITTORIA DI QUSEIR ED IL VASO ISLAMISTA DI PANDORA
Di Erminia Scaglione,
11 giugno 2013
Avevamo già parlato nel precedente articolo[1] dei
cittadini Belgi che parlavano in fiammingo durante una decapitazione di un
anziano sciita e del video sequestrato dalla procura Belga nel quadro
dell’inchiesta sul gruppo Sharia4 Belgium.
Vi propongo quindi una parte di questo interessante articolo di LUC
MICHEL
di cui ho tagliato la prima parte per non essere ripetitiva,
(questo perché essenzialmente riportava l’argomento già trattato), ma di cui ho
tradotto il resto, perché ci fornisce una fondata spiegazione, sia del perché
della presenza di cellule jihadiste sul territorio europeo e la loro
manipolazione da parte dei servizi e della Nato ( di cui i nostri governi sono
complici cornuti e contenti ), che un quadro esaustivo alla luce di importanti
elementi emersi in conseguenza della vittoria dell’esercito siriano affiancato
da Hezbollah a Quseir, le cui conclusioni sono lucide e aderenti, anche se per
qualcuno ( non per me ) possono sembrare sconvolgenti. Buona lettura…
“A
Quseir,  sono stati catturati ufficiali
belgi, olandesi, francesi, britannici” – ce lo rivela il deputato libanese
Assem Qanso (su Al Nachra)
(…)
Ebbene oggi si scopre che questo non è altro che l’ultimo
episodio del feuilleton dei “Jiadisti Belgi” che sta sconquassando il
regno. L’episodio infatti fa parte di un enorme dossier sui Jiadisti europei
partiti per la Siria, per combattere nei ranghi dell’ASL. Sono circa un centinaio
di cittadini belgi, molti di questi giovani, e una parte di loro fiamminghi e Bruxellois D.O.C. convertiti all’Islam,
secondo Bruxelles, e meno di un migliaio di cittadini dell’Unione europea
secondo la NATO. In realtà sono tra i 6000 o 7000 – tra cui sicuramente 800
sono belgi – secondo le nostre fonti siriane e libanesi.
Ma
il vero scandalo dietro questa dichiarazione della stampa è che a Quseir, sono
stati catturati molti ufficiali belgi, olandesi, francesi e inglesi

Ma il vero scandalo, quello a cui nessuno accenna a Parigi o a
Bruxelles non sono i jihadisti, salafiti e altri spostati di Sharia4Belgium
partiti per la Siria. Ma che questi bei tomi erano lì sotto la supervisione di
ufficiali delle forze speciali della la NATO, tra cui per l’appunto proprio gli
ufficiali belgi e olandesi arrestati.

Secondo il quotidiano libanese Al Nachra, (in un articolo
della fine maggio 2013), titolato:
INFORMAZIONI SCIOCCANTI  ACCURATAMENTE OCCULTATE DAI MEDIA DELLA NATO –
che
cita un membro del parlamento libanese:
“Ufficiali
francesi, inglesi, belgi, olandesi e qatarioti sono stati arrestati durante gli
scontri a Quseir mentre la morsa dell’esercito continua a stringersi attorno
ai terroristi di Al Nosra “.
Assem Qanso[2], un
membro del Partito Socialista Ba’aths libanese[3] che fece
allora questa confidenza a Al Nachra, aggiunse che “il numero di ufficiali
stranieri ammontano ad alcune decine. Il leader di Al Nosra Abu al Walid è
stato ucciso mentre combatteva assieme e a braccetto con questi ufficiali
stranieri … 36 villaggi della periferia di Quseir sono stati liberati e
l’esercito arabo siriano è riuscito in due giorni di combattimenti a pulire la
zona a nord ovest della città, il che significa che le linee di
approvvigionamento di Al Nosra che partono da Arsal e Homs sono completamente
fuori gioco “. Secondo questo deputato libanese di spicco, alcune migliaia
di terroristi si sono arresi e tra questi figurano circa 18 libanesi, tutti i
sostenitori dello sceicco Salem Al Rafaï, il religioso salafita libanese, che
sono stati arrestati. In questo resoconto sono compresi anche i salafiti
libanesi uccisi o arrestati. “Ogni famiglia libanese che ha mandato suo
figlio al fronte per la lotta contro la Siria ha ricevuto 50.000 dollari in
compenso.” Il deputato di dichiarò anche preoccupato del rientro di decine
di combattenti salafiti in Libano. “Il Libano non può tollerare per sempre
questi elementi sul suo territorio, soprattutto quando questi sono uomini
equipaggiati con armi e munizioni”.


Ma
che fanno tutti questi belgi e olandesi in Siria?

Perché proprio dei belgi e degli olandesi? La risposta è facile
ed è proprio perché il grande contingente di jihadisti provenienti dall’UE
proviene dal Belgio e soprattutto dalle Fiandre. E questi giovani senza
educazione scolastica che non parlano neanche l’arabo, si esprimono solo in olandese.
Si capisce meglio quindi anche  l’improvvisa moderazione in
termini di interventismo belga durante l’ultima riunione dell’UE a Bruxelles a
fine maggio. A Bruxelles, il 27 maggio, in cui le 27 nazioni dell’UE hanno
esaminato effettivamente la questione della revoca dell’embargo sulle armi da
destinare alla “pseudo opposizione siriana”. Stabilito due anni
fa, l’embargo europeo, che comprendeva anche le armi, è scaduto a fine maggio.
Londra, il cavallo di Troia degli Stati Uniti in Europa, ha sostenuto il
diritto di agire autonomamente per aiutare l’opposizione siriana. Parigi ha
appoggiato questo ricatto. E i moderati hanno accettato.
Sorprendente no? O meglio forse affatto, a questo punto, Il
Belgio passa dalla barricata dei bellicisti  a paese moderato. Mentre il
ministro belga degli Esteri Reynders che era uno dei cani rabbiosi dell’asse
UE-NATO pronto con la bava alla bocca a scagliarsi alla bisogna contro Damasco,
ecco che improvvisamente diventa molto moderato. Sarà forse perché in effetti,
d’ora in poi sarà costretto a negoziare con Damasco per il rientro dei suoi
ufficiali??? …


Quseir
nido di Barbouzes

Quseir, che era la base principale sia del sedicente ESL e del
Fronte al-Nosra (al-Qaeda in Siria), città strategica tra Damasco, la parte del
paese Alawita ed il nord del Libano, è stato anche un “nido di spie”.
A parte le forze speciali della NATO arrivate per istruire ed inquadrare
strategicamente i jihadisti della coalizione Nord-Atlantica, vi erano anche
fianco a fianco i “barbouzes” (termine gergale per indicare gli
agenti dei servizi speciali francesi, in questo caso agenti segreti), dell’IDF
e del Mossad.
“Le forze speciali dell’esercito sionista sono entrati a Al
Quseir non appena i terroristi di al Nosra e dell’ESL sono stati circondati
da soldati dell’esercito nazionale”, scrive ancora il giornale Al Khabar .
“Le forze speciali israeliane che arrivano espressamente a sostegno dei
terroristi di Al Nosra hanno attraversato il confine dal lato libanese e
cercano di impedire l’avanzata delle truppe dell’esercito siriano “.
È stato
davvero questo un tentativo palese di ingerenza straniera sul campo per evitare
la vittoria dei lealisti a Quseir, (liberata poi dai ratti e dai loro
supporters della Nato ed israeliani il 6 giugno), e prosegue il giornale:
“Al Quseir è la base principale dei terroristi che operano contro lo
Stato e l’esercito siriano. È una città che entra nella sua quinta settimana di
assedio da parte delle forze dell’esercito nazionale. E se l’esercito siriano è
riuscito a entrare nella città, una delle principali arterie di rifornimento di
armi e uomini dei terroristi sarà tagliata fuori, con il conseguente rischio,
per loro, di mettere completamente fuori gioco tutto il fronte terrorista
Al-Nosra “.


Il
gioco vizioso della NATO con gli islamisti radicali

Ma torniamo ai nostri jihadisti fiamminghi del Belgio.
Per capire, dobbiamo addentrarci in un dossier, che puzza di
marcio, che illustra tragicamente la politica schizofrenica della NATO verso
gli islamisti radicali, che si rivela completamente incoerente … Questi
ultimi sono denunciati a Bruxelles o Parigi per attività terroristiche.
Combattuti invece in Afghanistan. Tuttavia gli stessi sono finanziati e armati
come alleati da fanteria  coloniale della NATO in Libia, in Siria, in
Mali, o anche nel Caucaso contro la Russia.
Di tutto questo papocchio si stanno già pagando le conseguenze
in Afghanistan e in Mali con il sangue versato di giovani europei, consegnati
al Moloch Yankee per combattere una guerra neo-coloniale, che è essenzialmente
una guerra contro la Gran Europa!

Il fatto stesso che il gruppo salafita e criminale
“Sharia4Belgium” sia solo un ramo di una serie di filiali di una rete
islamista – con sede a Londra, “Sharia4UK” – che è diffusa
capillarmente in tutta l’UE, ci illustra quanto questo gioco sia perverso!

A lungo tollerato dalla polizia politica belga e della NATO …
E nel caos  generato dalle “notizie che hanno avuto
origine dalle sommosse islamiche a Bruxelles della primavera del 2012, 
leggiamo che “Durante la stessa serata del 31 maggio, c’è stata una
rivolta che ha avuto luogo davanti il commissariato della polizia di Molenbeek
(uno dei 19 comuni di Bruxelles) di rue du Facteur dopo che Shariah4Belgium, un
movimento radicale islamico (…) ha fatto appello ad atti protesta. Nei giorni
successivi a questi due eventi, le vie del comune Bruxelles erano teatro di
agitazioni islamiste. Un estremista musulmano parigino ha anche accoltellato
due agenti di polizia nella stazione della metropolitana Beekant “scriveva  allora “La Libre Belgique”.

Ma la cosa più abominevole è che dopo aver ricevuto una
pubblicità a dir poco indecente su tutti i media belgi/yankees, TV incluse,
Sharia4Belgium si è successivamente rivelata uno dei principali canali di
reclutamento jihadisti in Siria …

“La magistratura”- afferma La Libre Belgique – “che
sapeva che i membri attivi di Sharia4Belgium erano in Siria, sin dallo scorso
agosto, ha a lungo sospettato che alcuni di loro avessero preso parte a
esecuzioni, la Procura federale aveva detto che dopo l’arresto di Fouad
Belkacem (il leader del gruppo scissionista islamico) del 16 aprile:
“Queste reclute sarebbero arrivate in Siria per aggiungersi ai gruppi di
combattenti di matrice jihadista salafita ispirati da Al Qaeda” –
aggiungendo che – “Era a loro noto che gli stessi partecipassero
attivamente a combattimenti,  e persino al rapimento e all’esecuzione di
coloro che questi ultimi chiamano “infedeli”.
E che questa convinzione si basava sui riscontri ottenuti da intercettazioni
telefoniche (…) che indicavano che il gruppo aveva decapitato un uomo che era
stato inizialmente rapito per ottenere un riscatto”.
Come nel Sahel, l’onda jihadista della dell’UE risponde al
perfido segnale di USA e della NATO.
Il grilletto dell’attivismo terroristico jihadista nel Sahel e
nel Maghreb così come in l’Europa è infatti la risposta ad un segnale forte, ed
estremamente irresponsabile, dato da più di due anni da parte degli USA e della
NATO: la collaborazione dei servizi speciali della NATO, ed in particolare la
CIA, dei francesi e gli inglesi, con i leader di al Qaeda e dell’AQMI, il ramo
nordafricano, in Libia, Siria ed Algeria dell’estremismo islamico.
Non si enfatizzerà mai troppo il nostro discorso ricordando
che la visione, ad esempio emblematica un ex detenuto di Guantanamo, tal
Abdelhakim Belhadj, fregiato da generali della NATO, con i francesi in testa ,
del titolo di “governatore militare di Tripoli” nel mese di agosto
2011, sia uno più dei perfidi segnali dato a tutti i jihadisti. A questo
proposito sarebbero da rileggere le dichiarazioni deliranti dei generali della
NATO francesi ai tempi della presa di Tripoli nell’agosto del 2011 …
Lo stesso Abdelhakim Belhadj è stato poi incaricato della
missione contro Damasco nel novembre del 2011, e messo a capo di una brigata in
Siria, con sede in Turchia, e i cui campi di formazione sono stati organizzati
specificatamente in Libia con la benedizione del CNT dei suoi protettori della
NATO.


Lo
scenario del diavolo

Gli Stati Uniti, la NATO e in particolare la Francia pagano in
contanti il prezzo intero dello scotto di questa politica irresponsabile ed
avventurista.
E questo è solo l’inizio. I jihadisti hanno il vento in poppa,
ora hanno staffette forti e governi solidali in Libia, Egitto, Tunisia e
Marocco. Paesi in cui i salafiti e i Fratelli Musulmani ormai dominano la
politica interna. Sempre sotto la protezione dei generali “arabi”
protetti degli Stati Uniti e dalla NATO.
A questo si aggiungono il saccheggio degli arsenali libici da
parte dei “katibas” jihadisti del CNT e la vendita da parte dei
leader corrotti del Cnt libico di un impressionante arsenale all’AQMI, avvenuta
proprio all’inizio del colpo di stato in Libia del Marzo-Maggio 2011, ( compresa
la vendita di missili, come esposto all’epoca, dall’inchiesta le canard
enchaîné, a Parigi).
Senza dimenticare anche l’episodio della Repubblica
Centrafricana, dove gli  occidentali, apparentemente affatto turbati dai
disastri libico e del Mali hanno riprodotto lo stesso scenario maledetto, lo
scenario del diavolo, istallando al potere Seleka e i suoi fondamentalisti
islamici, attraverso la costituzione di un neo CNT[4].
Si capisce dunque meglio il termine di potere di
“transizione” installato in Centrafrica – che Parigi avrebbe potuto
spazzare via senza problemi – perché questo neo CNT è ispirato al CNT
libico di Bengasi …

Dietro questo scenario del diavolo, c’è il progetto geopolitico
americano, quello del neocon di Bush riattivato da Obama, detto del 
“Grande Medio Oriente”. Che diventa sempre più grande e di cui
l’Africa, dopo i disastri della ingerenza politica della Nato è diventata il
cortile di casa. E in questo “Grande Medio Oriente”, rimodellato
che è il suo obiettivo geo-strategico, sta lo scopo non celato del controllo
dell’Eurasia, la chiave principale per un “XXI secolo di colonialismo
d’America.” In questo progetto, la tattica è semplice ed è sempre la
stessa: combinare in uno stato debole o anche frammentato il potere militare
con le forze islamiste, entrambi acquisti proficui per una politica di economia
liberale, (la prima caratteristica infatti, dei Fratelli Musulmani, ad esempio,
è la loro ostilità assoluta al socialismo).

Ma per raggiungere questo obiettivo, è ovviamente necessario
anche allearsi con il diavolo jihadista!!!
La
schizofrenia criminale degli USA e della NATO a Bruxelles
La politica americana e dalla NATO, di cui la Francia di Sarkozy
e Hollande – che hanno seppellito in pochi anni la politica del generale De
Gaulle, sia livello europeo, che arabo – reintegrati nell’alveo della NATO è
quella dell’allievo buono e servile, che può essere descritto come uno
schizofrenico. Ogni giorno dei giovani soldati vengono uccisi in Afghanistan,
in Iraq e in in Mali per combattere i jihadisti.

Che per altro sono anche stati in precedenza armati e
organizzati come il loro principale alleato, in Libia o la Siria. Non si tratta
solo di incoerenza, questo è cinismo …

Questa stessa schizofrenia, riguarda anche i servizi speciali
della NATO. Cosìcome  le filiali di Sicurezza Interna dei Servizi francesi,
britannici, e belgi, che devono seguire i jihadisti ed altri salafiti in
Europa, e che devono farlo guardando stralunati i loro colleghi delle filiali
dei Servizi Segreti all’estero e  del Servizio Operativo che hanno
addestrato ed armato gli stessi islamisti in in Libia, oppure che continuano
ancora a farlo contro la Siria. In particolare ricordo gli gli agenti segreti
francesi che hanno organizzato le forniture di armi alle brigate Zintan e di
Tripoli nel giugno 2011, prima di restituire la capitale libica al loro leader
Abdelhakim Belhadj.

Dall’analisi
di tutto questo inghippo si capisce perché proprio ufficiali belgi, olandesi,
francesi, britannici, sono stati catturati a Quseir …
Questa la schizofrenia riguarda anche l’intera classe politica
belga-fiamminga (con l’eccezione di repubblicani fiamminghi). Ma anche i
giudici, e le élite della polizia. Che cosa possiamo aspettarci quando il
portavoce del procuratore federale belga, responsabile della lotta al
terrorismo, osa dichiarare che (16 aprile 2013): “Il procuratore federale
ha sottolineato l’importanza di combattere le strutture di reclutamento e i
gruppi che permettono ai giovani belgi di recarsi a combattere in Siria. Ma che
tuttavia, precisa che non si deve fare di tutta l’erba un fascio di  tutti
i giovani partiti in Siria , e lo fa, sottolineando che alcuni cercano di
proteggere la popolazione civile (sic) e  di rovesciare il regime e
sostituirlo con uno stato democratico (resic) ” ?
Luc MICHEL
Tradotto ed introdotto da Erminia Scaglione

[2] Assem Qanso (anche scritto Assam Ghansou) (nato a Baalbek nel
1937) è un politico musulmano libanese, leader del partito Baath in Libano. Ha
completato gli studi di ingegneria in Jugoslavia (1963, mineralogia e geologia)
e poi in Romania (petrolchimica e  geologia).Si è unito al Ba’ath libanese
nel 1953. Durante la guerra in Libano, il ramo libanese del partito si è diviso
in due gruppi ostili tra loro: il siriano Baath e  il Ba’ath iracheno.
Qanso è risolutamente un baathista pro-Siria. Qanso è stato un fiero oppositore
della pseudo “Rivoluzione dei Cedri”. Non verrà rieletto al
parlamento libanese, nel 2005. Non deve essere confuso con Ali Qanso, capo del
PartitoNazional-Socialista Siriano (SSNP). 
[3] Il partito socialista Baath Arabo, fondato nel 1956, è il ramo
del partito Baath siriano in Libano. Fayez Chkor, capo del partito socialista
arabo Baath in Libano, e  Assem Qanso sono i due leader di partito.Si
segnala inoltre il fronte elettorale e politico che unisce anche gli Hezbollah
in Libano, al ramo libanese del partito socialista arabo Baath e ai loro
alleati musulmani cristiani progressisti e nazionalisti. C’è anche un partito
Ba’ath iracheno, con un ramo libanese, eredità della rivalità  suicidaria
tra le due  capitali baathiste  Damasco e Bagdhad.
[4] Cfr. Luc MICHEL, SELEKA ET CRISE EN CENTRAFRIQUE: LE DESSOUS DES
CARTES  http://www.palestine-solidarite.org/analyses.Luc_Michel.150413.htm
 

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