Netanyahu spinge per una “zona cuscinetto” controllata da Israele in Siria tra le alture del Golan e Damasco

NETANYAHU SPINGE PER UNA “ZONA CUSCINETTO” CONTROLLATA DA ISRAELE IN SIRIA TRA LE ALTURE DEL GOLAN E DAMASCO

mercoledì 3 dicembre 2025

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha intensificato le richieste territoriali in Siria, chiedendo una “zona cuscinetto” smilitarizzata obbligatoria che si estenda dai margini delle alture del Golan occupate da Israele fino alla periferia della capitale Damasco.

Netanyahu ha avanzato questa richiesta in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio martedì, dopo aver fatto visita alle forze israeliane ferite durante una recente incursione in territorio siriano.

Il raid ha preso di mira la città di Beit Jinn, dove, secondo i media siriani, sono stati uccisi almeno 13 civili, tra cui donne e bambini. Il regime israeliano ha affermato che l’operazione era diretta contro “militanti”, ma non ha fornito prove verificate sull’identità delle persone uccise.

Nel suo discorso, Netanyahu ha insistito sul fatto che la zona deve includere gli accessi al Monte Hermon, compresa la sua cima, definendo l’espansione del controllo militare israeliano come un “principio di sicurezza” non negoziabile.

Ha affermato: “Noi conserviamo questi territori per garantire” la “sicurezza” dei coloni (illegali) del regime, aggiungendo che qualsiasi accordo con la Siria dovrebbe richiedere l’accettazione da parte di quest’ultima delle condizioni di Tel Aviv.

Le dichiarazioni sono state accompagnate dai commenti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha pubblicamente affermato che il regime deve “mantenere un dialogo forte e vero con la Siria” e ha messo in guardia contro misure che potrebbero “interferire con l’evoluzione della Siria”, senza affrontare le continue operazioni terrestri del regime all’interno del paese.

Gli osservatori hanno considerato queste ultime osservazioni come un semplice omaggio formale alla questione dell’integrità territoriale della Siria, citando l’invariabile e assoluto sostegno di Washington alle incursioni e alle atrocità regionali del regime.

Dalla fine del 2024, in seguito alla caduta del governo del presidente Bashar al-Assad durante un assalto sostenuto da Israele che ha travolto la Siria, le forze israeliane sono avanzate in un’area di separazione designata dalle Nazioni Unite, creata nel 1974 dopo un cessate il fuoco mediato dall’ONU.

La zona di 235 chilometri quadrati era stata originariamente concepita come territorio neutrale per impedire un’escalation, pattugliato dalle forze di pace delle Nazioni Unite.

La maggior parte dei paesi continua a respingere l’annessione da parte di Tel Aviv delle alture del Golan, conquistate nel 1967.

Il regime sostiene che alcuni dei suoi attacchi più in profondità in Siria siano volti a difendere la minoranza drusa, un’affermazione accolta con scetticismo dagli analisti indipendenti, che sottolineano come l’esercito israeliano abbia bombardato contemporaneamente infrastrutture civili e obiettivi politici lontani da qualsiasi linea del fronte settaria accertata. Gli stessi drusi hanno respinto la “protezione israeliana”.

Trump ha accolto con favore il nuovo leader siriano Abu Mohammad Jolani, ex comandante di Daesh e al-Qaeda, salito al potere grazie all’azione militare sostenuta da Israele. Lo ha ospitato alla Casa Bianca.

Trump era già stato onorato da Tel Aviv con le “Alture di Trump”, un insediamento illegale costruito su un terreno occupato.

https://www.presstv.ir/Detail/2025/12/03/759917/Israel-Syria-buffer-zone-Golan-Heights-Damascus

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