
EMAIL TRAPELATE RIVELANO IL RUOLO CENTRALE DI EPSTEIN NELLE CAUSE PRO-ISRAELE NEGLI STATI UNITI
mercoledì 10 dicembre 2025
Alcune email trapelate di recente hanno rivelato che Jeffrey Epstein, noto da tempo per le sue imprese criminali, ha svolto un ruolo molto più centrale nell’impero finanziario del miliardario Leslie Wexner di quanto precedentemente riconosciuto, influenzando direttamente milioni di dollari destinati a cause legate a Israele negli Stati Uniti.
Tra il 2003 e il 2018, la Wexner Foundation, una delle più potenti organizzazioni finanziarie filo-israeliane negli Stati Uniti, ha donato oltre 128 milioni di dollari a varie cause ebraiche e israeliane, classificandosi al terzo posto tra i maggiori donatori di quel periodo.
Sebbene la fondazione avesse precedentemente affermato che Epstein non aveva avuto “alcun ruolo significativo” nelle sue finanze, le e-mail ottenute dall’organizzazione non-profit Distributed Denial of Secrets, tramite Drop Site News, contraddicono tale affermazione.
Le email, che coprono il periodo compreso tra il 2005 e il 2008, mostrano Epstein che di fatto agiva come direttore finanziario sia per il family office Wexner che per la fondazione, prendendo decisioni su tasse, linee di credito, ingenti trasferimenti di fondi e sovvenzioni politicamente sensibili.
Molte comunicazioni venivano inoltrate tramite Darren Indyke, avvocato personale di Epstein ed esecutore testamentario del suo patrimonio, che fungeva da “intermediario”, proteggendo l’influenza di Epstein grazie al segreto professionale.
La corrispondenza interna ha rivelato il controllo di Epstein sull’allocazione dei fondi tra le entità della famiglia Wexner e la fondazione, con il controllore finanziario della famiglia che chiedeva regolarmente l’approvazione di Epstein prima di approvare i trasferimenti, anche dopo le sue presunte dimissioni da fiduciario nel settembre 2007.
Il coinvolgimento di Epstein si estese alle più ampie iniziative pro-Israele di Wexner, tra cui il finanziamento di college Hillel, viaggi educativi [per giovani ebrei] e la borsa di studio Wexner Israel di Harvard, che sponsorizzava funzionari israeliani con prestigiose borse di studio.
Le e-mail hanno anche rivelato il coordinamento di Epstein con gli avvocati di Wexner per eseguire grandi donazioni, tra cui un trasferimento di 46 milioni di dollari da entità controllate da Epstein a un nuovo fondo Wexner creato per Abigail Koppel, che prende il nome da suo padre, Yehuda Koppel, una figura legata all’intelligence militare fondatrice di Israele.
Nonostante Epstein si fosse dichiarato colpevole nel 2008 di adescamento di minore, la corrispondenza indicava il suo continuo e discreto legame con gli affari di Wexner, compresi i contatti con leader aziendali globali.
La fondazione ha difeso il proprio operato, sostenendo che è guidato da “pure motivazioni sioniste”, sostenendo che il coinvolgimento di Epstein non rappresentava un’influenza indebita.
Le e-mail hanno anche fatto luce su intrighi politici in Israele, poiché l’ex primo ministro Ehud Barak ricevette 2,3 milioni di dollari dalla fondazione per consulenze, attirando l’attenzione di politici di destra che hanno cercato di collegare Barak ed Epstein a percepite interferenze straniere.
La controversia riflette le più ampie battaglie interne sulle reti politiche e filantropiche di Israele, con personaggi come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Barak che contestano pubblicamente i legami con Epstein.
La profonda integrazione di Epstein nelle operazioni finanziarie di Wexner sottolinea l’intricata interazione tra ricchezza personale e influenza politica, sfidando le precedenti narrazioni sul suo ruolo e mettendo in luce la più ampia portata globale delle sue connessioni.
Nel 2019, poco prima della morte di Epstein, Wexner si definì una vittima, riconoscendo di essere stato “ingannato” e che la sua fiducia in Epstein era “grossolanamente mal riposta”, un’affermazione che riflette l’intricata eredità di una delle figure più controverse della finanza moderna.
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