Schiavismo e cotone alle origini del capitalismo ebraico americano

Nation of Islam Research Group  

SCHIAVISMO E COTONE ALLE ORIGINI DEL CAPITALISMO EBRAICO AMERICANO

(New Book: Blacks Picked Cotton, For Jewish Wealth, noirg.org).

Il 26 febbraio 2019 Amazon.com ha bandito The Secret Relationship Between Blacks & Jews e rimosso dalle sue pagine l’intera serie di libri.

Il crimine?

Gli studiosi di Nation of Islam hanno documentato il ruolo dei mercanti ebrei nel commercio del cotone nel Sud degli Stati Uniti.

Ma ecco arrivare ora uno studioso ebreo, Michael R. Cohen, che conferma e approfondisce questo tema centrale in un nuovo libro dal titolo: Cotton Capitalists: American Jewish Entrepreneurship in the Reconstruction, New York, New York University Press, 2017.

Scrive Cohen:

«Gli ebrei si concentrarono nell’industria del cotone e, dal momento che un numero impressionante di ebrei gestiva magazzini di tessuti e grandi empori, gli ebrei si ritrovarono profondamente coinvolti nell’industria più importante della nazione, e forse del mondo».

Ora gli ebrei ammettono tranquillamente il loro controllo sul cotone, arrivando perfino a sostenere che i mercanti ebrei costituivano «la linfa vitale dell’economia del Sud».

Il ruolo degli ebrei nel cotone è così significativo che l’On. Ministro Louis Farrakhan nel 2010 tenne una intensa conferenza su questo tema.

Anche nelle recensioni del libro di Cohen, gli studiosi ebrei stanno ora rigurgitando la tesi di Nation of Islam esposta dieci anni fa.

Teniamo presente che fino a pochissimo tempo fa gli ebrei negavano di essere presenti nel Sud, dove la schiavitù e (le leggi) Jim Crow costrinsero milioni di neri a trasferirsi proprio nelle piantagioni di cotone ora considerate il fondamento della ricchezza ebraica.

Il “Jewish Chronicle” decanta come i loro «legami tribali coi finanzieri del Nord … abbiano modernizzato il mondo degli affari nel Sud», e come «gli ebrei abbiano svolto un ruolo chiave nella costruzione dell’economia del cotone nel Sud».

Jonathan D. Sarna, professore alla Brandeis, scrive che «questo studio modello mostra la rete etnica ebraica precedentemente sconosciuta che occupava una nicchia critica nel commercio del cotone nel Sud».

Sven Beckert, professore di Harvard, scrive che «gli ebrei americani hanno avuto un ruolo chiave nell’economia del cotone del Sud, investendo capitali newyorkesi nei campi di una regione ancora devastata dalla guerra, e organizzando al tempo stesso il commercio di una coltura fondamentale per la nazione».

Rebecca Kobrin, prof.ssa alla Columbia University, scrive: «Questo studio eloquente ci ricorda che non si può comprendere appieno la rinascita economica del Sud all’epoca della Ricostruzione se non si considera il ruolo cruciale svolto dai mercanti ebrei immigrati».

Ecco ora alcuni brevi estratti da Cotton Capitalists: American Jewish Entrepreneurship in the Reconstruction Era:

«I mercanti ebrei coltivarono una nicchia economica all’interno dell’economia del cotone dell’epoca della Ricostruzione che li catapultò in prima linea nell’economia americana e nel capitalismo globale. Approfittando di condizioni atte al successo, essi attinsero a reti etniche di fiducia che permisero alle loro attività di sopravvivere durante la crisi del mercato, garantendosi l’accesso ai crediti.

«Gli ebrei si concentrarono nell’industria del cotone e, dal momento che un numero impressionante di ebrei gestiva negozi di tessuti e grandi empori, gli ebrei si ritrovarono profondamente coinvolti nell’industria più importante della nazione, e forse del mondo.

«Questo coinvolgimento si rivelò altamente significativo. Il successo ebraico nel commercio del cotone favorì il sorgere di un’epoca d’oro per gli ebrei del Sud durante i due decenni successivi alla Guerra Civile. Ridisegnò la mappa ebraica americana, poiché decine di mercanti ebrei si stabilirono in città-mercato situate in regioni ad alta produzione e commercializzazione del cotone.

«Gli ebrei si concentrarono anche in città situate lungo le linee fluviali o ferroviarie, le quali offrivano un facile accesso ai trasporti per le spedizioni di cotone.

«Anche le dinamiche interne delle comunità ebraiche cambiarono profondamente con il passaggio degli ebrei da uno stile di vita nomade e ambulante ad uno caratterizzato da comunità ebraiche più stabili con cimiteri, sinagoghe e organizzazioni sociali.

«Il successo nel commercio del cotone ridefinì i termini dell’integrazione ebraica nelle città e nei paesi in cui gli ebrei vivevano, ed essi rimodellarono la crescita e lo sviluppo delle città stesse.

«Tutti questi fattori fecero sì che alla vigilia della Guerra Civile gli ebrei si venissero a trovare in una posizione strategica in un settore economico destinato a plasmare il capitalismo globale.

«Il contrabbando e il blocco navale divennero particolarmente redditizi, e la scarsità di beni nel Sud rese il commercio clandestino ancora più allettante; i margini di profitto si rivelarono immensi per entrambe le parti coinvolti nelle transazioni. La domanda di beni rese inoltre il commercio legale all’interno del Sud straordinariamente redditizio.

«Con il crollo del “factorage system” [il sistema di gestione dei crediti commerciali] i negozi di generi alimentari e tessuti, che gli ebrei avevano cominciato a gestire degli anni dell’anteguerra, colmarono il vuoto e divennero la linfa vitale dell’economia. Inoltre, l’emancipazione [degli schiavi neri] fornì agli ebrei una ulteriore potenziale clientela. Aveva un buon senso commerciale per gli ebrei accogliere i liberti come clienti, ed è esattamente ciò che fecero.

«Anche se fattori strutturali crearono le condizioni necessarie affinché i mercanti ebrei potessero operare all’interno del capitalismo del Sud, questi comunque non avrebbero potuto avere successo se non ci fossero state le reti etniche. Le reti garantivano la fiducia su cui si basavano le transazioni economiche … Questa fiducia veniva coltivata in gran parte attraverso legami familiari, di parentela o etnici presenti all’interno delle imprese e fra le imprese. L’etnia condivisa favoriva le reti fiduciarie che fornivano credito agli ebrei, e questo dava loro un chiaro vantaggio competitivo.

«Una volta che Lehman Brothers ebbe acquisito questo investimento globale, provvide a trasferirlo al Sud, di nuovo attraverso relazioni fiduciarie spesso basate sull’etnia.

«L’esperienza dei mercanti ebrei nell’industria del cotone spiega l’età dell’oro dell’ebraismo americano all’epoca della Ricostruzione. Dimostra altresì l’importanza dell’economia nel dettare le modalità in cui gli ebrei hanno plasmato l’ambiente in cui vivevano, e come a loro volta sono stati plasmati da esso … Nel complesso, l’esperienza dei mercanti ebrei nell’industria del cotone rivela il modo in cui l’etnia ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del capitalismo globale».

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