
ISRAEL-PALESTINIANS/
SONDAGGIO: LA MAGGIOR PARTE DEGLI ISRAELIANI SOSTIENE L’USO DELLA FORZA LETALE CONTRO I COMBATTENTI DELLA RESISTENZA CATTURATI
domenica 23 novembre 2025
Un nuovo sondaggio d’opinione ha rivelato che una significativa maggioranza di israeliani sostiene misure letali contro i combattenti della resistenza catturati e si oppone alle indagini sugli abusi nei confronti dei detenuti palestinesi.
In un post pubblicato domenica su X, l’analista dei media Shaiel Ben-Ephraim ha riferito che il 62,5% degli israeliani ritiene che i soldati del regime dovrebbero essere autorizzati a uccidere i combattenti della resistenza anche quando non rappresentano più una minaccia immediata.
Nel frattempo, il 60,6% ha affermato che i soldati non dovrebbero essere indagati per abusi sui detenuti palestinesi, e un schiacciante 84% ha valutato positivamente la moralità delle forze militari israeliane.
Ben-Ephraim ha descritto i risultati come prova di un “consenso nazionale”, ma non ha rivelato l’istituto responsabile del sondaggio né la metodologia utilizzata.
Tendenze simili sono emerse in sondaggi precedenti. Un sondaggio del 2022 dell’Israel Democracy Institute (IDI) aveva rilevato che il 55% degli ebrei israeliani sosteneva l’uccisione dei terroristi anche dopo la neutralizzazione, e sondaggi del 2024 hanno documentato una crescente opposizione ai procedimenti penali contro i soldati accusati di abusi nei centri di detenzione come Sde Teiman.
Quasi tre quarti degli intervistati hanno valutato positivamente la condotta etica dell’esercito israeliano durante le operazioni, sebbene gli arabi israeliani abbiano espresso una fiducia molto inferiore.
Anche i principali media israeliani hanno riportato questi atteggiamenti con sfumature. Haaretz ha evidenziato un sondaggio del giugno 2025 che mostrava che l’82% degli ebrei israeliani era a favore dell’espulsione degli abitanti di Gaza, definendola un “brutale riflesso” della stanchezza per la guerra e dei timori per la sicurezza.
Il Jerusalem Post ha sottolineato i ripetuti attacchi palestinesi e ha sostenuto che le minacce “neutralizzate” spesso si ripresentano.
Anche il quotidiano indipendente +972 Magazine ha osservato che le discussioni sui crimini di guerra militari israeliani stanno entrando sempre più nel dibattito pubblico, nonostante l’ampio sostegno pubblico all’esercito.
Sempre ad agosto, un nuovo sondaggio condotto dall’aChord Center dell’Università Ebraica ha indicato che la stragrande maggioranza degli israeliani ritiene che non ci siano “innocenti” nella Striscia di Gaza, il che riflette un aumento delle opinioni estremiste nella società israeliana.
Gli ultimi dati mostrano un’opinione pubblica israeliana che approva in larga parte misure militari aggressive, una supervisione minima delle truppe e un’elevata fiducia nella moralità dell’esercito, sollevando profondi interrogativi sull’etica, sulla responsabilità e sulla futura traiettoria della politica israeliana nei confronti dei palestinesi.
Da quando il regime israeliano ha lanciato la sua guerra genocida contro i palestinesi di Gaza nell’ottobre 2023, ha ucciso quasi 70.000 persone nel territorio, la maggior parte delle quali donne e bambini, e ne ha ferite oltre 170.000, riducendo al contempo in macerie la maggior parte delle strutture nell’enclave.
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