Gian Pio Mattogno: La colonia Italia nei documenti desecretati della Cia

Gian Pio Mattogno 

LA COLONIA ITALIA NEI DOCUMENTI DESECRETATI DELLA CIA

 

Recentemente dall’amministrazione Trump sono state desecretate quasi 80.000 pagine di documenti relativi all’assassinio del presidente Kennedy.

Alcune di esse interessano la storia del nostro paese e confermano quello che in realtà è un segreto di Pulcinella.

In tutti questi decenni, fino al crollo dell’Unione Sovietica, la plutocrazia giudeo-massonica statunitense ha finanziato e orientato la politica italiana in chiave anticomunista (mentre l’URSS finanziava e orientava la politica PCI in chiave antiamericana) e atlantista.

Tutto ciò – come ha mostrato Charles Levinson in Vodka-Cola ‒ mentre i gangster americani e sovietici, in apparenza avversari, ma di fatto alleati nel mantenere l’egemonia imperialistica nelle rispettive sfere d’influenza, si spartivano il bottino della vittoria della seconda guerra mondiale e facevano lucrosi affari tra di loro alle spalle di comunisti e anticomunisti.

(Si veda anche R. De Mattei, La “distensione” bancaria, «Cristianità» n. 22, 1977, il quale fornisce prove concrete dell’incontro tra supercapitalismo occidentale e comunismo sovietico per la realizzazione del piano mondialista della Rivoluzione, attraverso l’insediamento di banche occidentali (Chase Manhattan Bank, Bank of America, First National City Bank, oltre alle altre banche americane ed europee) nei paesi comunisti, l’insediamento di banche comuniste nei paesi occidentali e la creazione di banche “transideologiche” con l’associazione di capitali per la realizzazione di obiettivi comuni).

Un articolo del “New Yok Times” del 7 gennaio 1976 (C.I.A. Funding in Europa Said to Go Back 3 Decades, Jan. 7, 1976, nytimes.com. Cfr. anche R. Roscani, L’oro di Mosca e gli amici americani. Contro il “pericolo rosso” la Cia regalò 75 milioni di dollari, «L’Unità» lunedì 21 ottobre 1991, p. 5) riportava le voci secondo cui la CIA aveva sostenuto i democristiani e i socialisti europei per mantenere il potere in Italia, Germania Ovest e Francia nell’ultimo trentennio, cioè fin dall’indomani della fine della seconda guerra mondiale.

(Come risulta dai documenti scoperti dal prof. Joshua Paul, della Georgetown University, fin dal 1950 i servizi segreti americani finanziarono il progetto di Unione Europea e di creazione di un Parlamento europeo. Cfr. G. De Lorenzo, L’Unione Europea fatta nascere dalla Cia, «Il Giornale», 23 gennaio 2016, ilgiornale.it).

I finanziamenti ai democristiani italiani sarebbero ammontati in media a 3 milioni di dollari l’anno fino al 1967.

La CB News ha però affermato che la CIA stanziò 10 milioni di dollari per le elezioni parlamentari italiane del 1972 con l’approvazione del presidente Nixon.

Nel luglio 1976 la Exxon Corporation, la più grande compagnia petrolifera degli Stati Uniti, ha dichiarato di aver versato dai 46 ai 49 milioni di dollari in contributi politici ai partiti italiani dal 1963 al 1972.

Dai documenti della Exxon Corporation resi pubblici da una sottocommissione per gli Affari Esteri del Senato risulta che la compagnia petrolifera aveva finanziato i seguenti partiti italiani: D.C. (11.948. 046 dollari); Partito Socialdemocratico (5.160.952 dollari); Partito Socialista Italiano (1.245.028 dollari); Partito Liberale (591.531 dollari); Partito Socialista di Unità Proletaria (71.111 dollari); Movimento Sociale Italiano (236.106 dollari); Partito Repubblicano (267.521 dollari).

Altri fondi furono resi disponibili tramite la sussidiaria della Esso italiana.

Ma anche la Mobil Oil Corporation dichiarò alla sottocommissione di aver fornito sostegni finanziari alla politica italiana, versando contributi per un importo medio di oltre 500.000 dollari l’anno, dal 1970 al 1973, ai partiti politici italiani.

Nel 1990 Sereno Freato, collaboratore di Aldo Moro, rilasciò un’intervista ai quotidiani veneti, in cui, riferendosi agli anni ’60, ammise tranquillamente: «La Cia mi dava sessanta milioni al mese, in contanti. Non a me, Sereno Freato, ma a me come segretario amministrativo della Democrazia cristiana. E io come segretario amministrativo depositavo quei soldi nelle casse del partito» (A. Trocino, Rubli e dollari: quando i partiti italiani erano finanziati dall’estero, corriere.it).

Tutto ciò viene confermato dai documenti desecretati in questi ultimi anni.

L’ingerenza del capitale yankee negli affari politici della colonia Italia risale ai primissimi anni del dopoguerra.

Iniziati con le elezioni del 1948 (cfr. J.E. Miller, Taking Off the Gloves: The United States and Italian Elections of 1948, «Diplomatic History» 7 (1983), pp. 35-55) gli aiuti segreti della CIA continuarono fino all’inizio degli anni ’60 con una media di circa 5 milioni di dollari l’anno, secondo la bozza di uno studio storico del Dipartimento della Difesa, pubblicato per la prima volta dal National Security Archive della George Washington University.

I documenti desecretati nel 2016 evidenziano il ruolo di Clare Boothe Luce, ambasciatrice U.S.A. in Italia dal 1953 al 1957, nel programma di sostegno finanziario occulto ai governi centristi (CIA Covert Aid to Italy Averaged $ Million Annually from Late 1940s to Early 1960s, Study Finds, nsarchive.gwu.edu).

Dai documenti desecretati recentemente durante l’amministrazione Trump apprendiamo tra l’altro che, in occasione delle elezioni in Italia del 1963, si decise di «fornire un supporto specifico agli autonomisti di Nenni» e di dare «un esplicito sostegno elettorale al Partito socialista italiano».

L’obiettivo era di vincere le resistenze all’interno del Partito socialista di chi non era disposto a seguire Nenni nella sua svolta verso la DC.

In un documento datato 25 aprile leggiamo che i fondi stanziati alla bisogna «sono stati consegnati» e che «tutte le previsioni della CIA sembrano possano concretizzarsi».

Altri documenti mostrano come gli americani si adoperassero per scongiurare il rischio che venisse a sfumare la possibilità di un accordo tra socialisti e DC in chiave anticomunista.

Il rischio di fatto viene scongiurato.

Nel Congresso socialista Nenni riesce a vincere le resistenze dell’opposizione interna.

Con la benedizione della CIA, nasce il primo governo di centrosinistra (governo Moro) in chiave filo-atlantista.

(M. Colombo, Le carte segrete della CIA. Così gli USA finanziarono il Partito socialista di Nenni, “Domani”, 23 aprile 2025, editorialedomani.it).

Un documento che reca nell’intestazione: The White House, con la data del 10 settembre 1963 riporta che «con l’approvazione del Gruppo Speciale NSC5412/2, il partito della Democrazia Cristiana è stato sostenuto dalla CIA con un milione di dollari nella campagna che ha portato alle elezioni di giugno».

Nelle righe conclusive leggiamo che, nel frattempo, il Gruppo speciale ha autorizzato la CIA «a spendere 125 mila dollari per sostenere la DC negli attuali sviluppi che guardano alla formazione di una coalizione di governo di centro-sinistra».

(M. Caprara, Top secret. Quel milione di dollari della Cia alla Dc nel 1963 per fermare i comunisti, corriere.it)

Questo è solo un piccolissimo spaccato, ma che rende però abbastanza bene l’idea di come il capitale yankee, agitando lo spauracchio comunista col quale trafficava di nascosto, lungo i decenni abbia controllato e sostenuto la politica della colonia Italia, da sinistra a destra.

Compreso il “neofascista” Movimento Sociale Italiano (tra l’altro Giulio Caradonna in un’intervista a “La storia siamo noi”, reperibile in rete, dichiarò senza mezzi termini che l’operazione Destra Nazionale fu voluta e finanziata dall’amministrazione Nixon), in realtà un partito sempre prono  ‒ come i suoi attuali eredi “sovranisti” ‒ agli interessi capitalistici e imperialistici statunitensi.

One Comment
    • a.carancini
    • 23 Ottobre 2025

    Anche in questo caso, non mi trovo del tutto d’accordo con questo articolo di Gian Pio Mattogno. A mio avviso, Stati Uniti e Unione Sovietica non sono mai stati alleati. Non basta la simpatia personale di qualche plutocrate americano per il regime sovietico per dedurre da ciò un'”amicizia” tra i due rispettivi blocchi militari. Gli Stati Uniti sono sempre stati nemici mortali dei regimi socialisti, come dimostra la fine dell’Unione Sovietica e dei regimi socialisti laici arabi (l’Iraq di Saddam Hussein, la Libia di Gheddafi e la Siria di Assad, per non parlare dell’Egitto di Nasser). E bisogna riconoscere che il regime sovietico, nonostante tutte le critiche che gli si possono rivolgere, ebbe indubbi meriti nel favorire i processi di decolonizzazione nel Terzo Mondo, come ricordava anche Pier Paolo Pasolini nel film “La rabbia”.

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