Gian Pio Mattogno: Perle talmudiche: non si recita lo Shema in presenza di un non ebreo nudo

Gian Pio Mattogno

PERLE TALMUDICHE:
NON SI RECITA LO SHEMA IN PRESENZA DI UN NON-EBREO NUDO

(LA CUI CARNE È COME CARNE DI ASINI) 

 

«Rav Yehuda disse: Di fronte ad un goy [gentile, non-ebreo] nudo, è proibito recitare lo Shemà. [Domanda]: Perché dici in particolare di un goy? Anche per quanto riguarda l’ebreo è proibito. [Risposta]: Di fronte alla nudità di un ebreo, è ovvio che è proibito. Ma di fronte alla nudità di un goy era necessario specificarlo; affinché, dal momento che è scritto: “La loro carne è come carne di asini” (Ez. 23,20), voi non possiate dire che la sua nudità è come quella di un semplice asino, e dunque non costituisce nudità. Rav Yehuda ci ha insegnato che anche la loro nudità è considerata nudità, come è scritto riguardo ai figli di Noè: “E non videro la nudità del loro padre” (Gen. 9,23). Sebbene Noè fosse antecedente ad Abramo e di conseguenza non fosse ebreo, la sua nudità è menzionata» (Berakhoth 25b).

  1. Yehuda insegna che è proibito recitare lo Shemà (Shemà Israel = Ascolta Israele) – due volte al giorno, il mattino al risveglio e la sera coricandosi – alla presenza di un non-ebreo nudo.

Si obietta: per quale ragione bisogna specificare: alla presenza di un non-ebreo nudo, dal momento che è proibito anche alla presenza di un ebreo nudo?

Si risponde: perché, essendo scritto dei non-ebrei che la loro carne è come carne d’asino (che cioè i non-ebrei sono assimilabili agli animali), non si dica che la loro nudità è come quella di un semplice asino, e dunque non costituisce nudità.

Al contrario, come insegna R. Yehuda, anche la nudità dei non-ebrei è considerata nudità, come è scritto riguardo ai figli di Noè, del quale, sebbene fosse vissuto prima di Abramo e non fosse ebreo, viene esplicitamente menzionata la nudità come cosa proibita.

E quello che segue è il commento di DAAT EMET:

«È proibito recitare lo Shemà di fronte a un uomo nudo il cui organo sessuale sia in vista. Uno dei saggi, Rav Yehuda, estese questa regola fino a includere anche l’organo sessuale di un gentile.

     «I saggi chiesero: che c’è di nuovo nella regola di Rav Yehuda? È chiaro che la regola per l’organo sessuale di un gentile è la stessa regola per l’organo sessuale di un ebreo!

     «La risposta fu: perché si può paragonare l’organo sessuale di un gentile a quello di un asino, ed è proibito recitare lo Shemà di fronte all’organo sessuale di un asino.    

«Perché i saggi paragonano l’organo sessuale di un gentile a quello di un asino? Le Scritture avevano già fatto questo paragone: “La carne degli asini è la loro carne” (Ezechiele 23,20).

     «Ma nonostante questo paragone, è proibito recitare di fronte a un gentile nudo, perché un altro versetto scritturale recita: “E non videro la nudità del loro padre”. (Shem e Yefet si guardarono bene dal guardare l’organo sessuale del loro padre Noè, e Noè era considerato un gentile.)

     «Pertanto, l’organo sessuale di un gentile è considerato “nudità” dalle Scritture, ed è proibito recitare lo Shemà davanti ad esso».  (Is one permitted to recite the Shema in front of a naked, daat-emet.sentice.com).

(Cfr. I non-ebrei sono animali in forma di uomo. Un passaggio del Midrash Talpiyot tradotto da Israel Shamir, andreacarancini.it; Perle talmudiche. I non-ebrei sono asini, andreacarancini.it)

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