Mons. Williamson contro la tentazione del riduzionismo nei confronti della cultura

Mons. Williamson contro la tentazione del riduzionismo nei confronti della cultura

Da Mons. Richard Williamson ricevo e pubblico il Commento Eleison n° 433:

Ancora, Cultura

Cattolici, potete discutere i pagani, ma
poi –
Agostino diceva: “Ogni verità appartiene a noi”.

Una lettrice ritorna sul valore della cultura non-cattolica, rimproverando i
“Commenti” per aver lodato Wagner (CE 9) e T.S. Eliot (CE 406, 411). Secondo
lei, T.S. Eliot dev’essere liquidato come un Protestante, mentre Wagner come un
diavolo giacobino amante del buddismo, la cui musica è piena di impurità
gnostiche. Ora sia Eliot sia Wagner hanno le loro colpe, colpe gravi se
valutate a fronte della pienezza della Verità cattolica, come peraltro hanno
sottolineato i “Commenti” di cui sopra. Ma nella nostra epoca malata essi hanno
la loro utilità, che può essere riassunta in poche parole, attribuite a
Sant’Agostino: “Ogni verità appartiene a noi cristiani”.

Eliot e Wagner appartengono entrambi alla “cultura” di ieri. Cultura che
qui, per il nostro scopo, possiamo definire come le storie, la musica e le
immagini di cui gli uomini di tutte le età hanno bisogno per nutrire le loro
menti e i loro cuori. Così definita, la cultura riflette e rivela, insegna e
plasma. Riflette, perché è il prodotto di qualche scrittore, musicista o
artista che ha avuto il talento di dare espressione a ciò che stava accadendo
nelle anime dei suoi contemporanei. Se essa è stata popolare nel suo tempo, ha
rivelato parte di ciò che stava succedendo nelle anime di quello tempo, ma se è
diventata un classico, come in Eliot e in Wagner, è perché riflette e rivela
parte di ciò che accade nelle anime degli uomini di tutti i tempi. Così Eliot,
dalla grande povertà stessa della sua origine Unitaria, fu in grado di
descrivere lo scoraggiante ritratto dell’uomo moderno, mentre Wagner, col suo
enorme talento, al di là di ogni buddismo o gnosticismo, ricolmò le sue opere
di una tale qualità di vera psicologia umana che migliaia di commentatori non
hanno ancora cessato di interpretarla.

La cultura anche plasma e insegna, perché lo scrittore o il musicista o
l’artista dà espressione e forma ai movimenti, fino a quel momento senza forma,
nelle menti e nei cuori dei suoi contemporanei. Shelley chiamava i poeti “i
legislatori non riconosciuti del mondo”. Elvis Presley e i Beatles hanno avuto
una grande influenza sulla gioventù moderna, per le generazioni future. Picasso
ha quasi creato l’arte moderna e quindi in larga misura ha modellato il modo in
cui le persone moderne visualizzano il mondo che li circonda. Questi esempi
moderni della grande influenza della letteratura, della musica e delle arti
sugli esseri umani ci rallegrano appena, perché l’uomo moderno è così senza
Dio, e perché vi sia così poco valore da riflettere o da esprimere, ma non si
può negare l’estensione di questa influenza.

In breve, la cultura è basata, e scaturisce, dagli animi degli uomini. E la Chiesa cattolica ha il
compito di salvare le anime degli uomini. Quindi, come potrebbe trascurare la
cultura? Fin dal nascere della Chiesa, i suoi scrittori hanno diretto i pensier
i degli uomini e i suoi artisti e musicisti hanno riempito le sue chiese di una
bellezza in grado di elevare le anime degli uomini a Dio. Qualcuno potrebbe
obiettare che naturalmente questo è vero per la cultura cattolica, ma né Eliot
né Wagner erano cattolici. Quindi di che utilità possono essere loro per la Chiesa?

Nell’uomo ci sono tre cose: grazia, peccato e natura. In quanto proveniente
da Dio, la nostra natura basilare può essere solo buona, ma in quanto viziata
dal peccato originale è debole e incline al male. La natura è come il campo di
battaglia di un’eterna guerra tra la grazia e il peccato per il possesso di
questa stessa natura. La grazia innalza e sana la natura; il peccato l’abbassa.
Da qui la guerra infinita. Ora Eliot e Wagner possono essere stati privi di
grazia, Dio lo sa, ma li destinò a padroneggiare la natura. Ora, la Chiesa è come il generale
sul terreno della salvezza delle anime. Quindi come potrebbe non studiare il
campo di battaglia, e non trarre ogni possibile profitto da coloro che
padroneggiano la natura, per così conoscere le anime del tempo e istruirle?

Kyrie Eleison

Thomas Stearns Eliot

Richard Wagner

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