La “new wave” della memoria olocaustica: i tatuaggi

La “new wave” della memoria olocaustica: i tatuaggi

A proposito della
religione della Shoah …

TENERE VIVA LA
MEMORIA PER GLI OSSESSIONATI DALL’OLOCAUSTO[1]

Di Bradley Smith[2]

Riferisce Haaretz
che una nuova inchiesta effettuata per commemorare l’International Holocaust Memorial Day ha scoperto che solo il 6% dei
bambini israeliani cita le lezioni di storia come una fonte significativa di
apprendimento dell’Olocausto: http://www.haaretz.com/jewish-world/israeli-survey-finds-school-holocaust-lessons-have-minimal-impact-1.409396

L’inchiesta annuale, condotta dal Massuah Institute for Holocaust Studies, mostra che l’istruzione
scolastica ha un’influenza molto limitata nel formare la comprensione che i
giovani israeliani hanno dell’Olocausto.

Solo lo 0.5% ha detto che le cerimonie commemorative dell’Olocausto,
cui partecipano i bambini israeliani nei loro anni scolastici, sono state
significative per la loro istruzione sull’Olocausto.

Quasi il 40% ha citato le testimonianze (la memoria) dei
sopravvissuti come la fonte di più alto valore formativo.

***Apprendiamo tramite il New York Times (http://www.nytimes.com/2012/10/01/world/middleeast/with-tattoos-young-israelis-bear-holocaust-scars-of-relatives.html?_r=1
) che uno dei modi di sviluppare la memoria, incoraggiato da molti esponenti
della community degli ossessionati dall’Olocausto, è quello di incoraggiare gli
adolescenti e altri a riprodurre sulle loro braccia, o forse in ogni altra
parte del proprio corpo, i tatuaggi dei vecchi [sopravvissuti]. In tal modo, la
loro pelle dirà: “Mai Dimenticare”.

Quando Eli Sagir ha
mostrato a suo nonno, Yosef Diamant, il nuovo avambraccio sul di lei
avambraccio sinistro, lui si è chinato per baciarlo. Il signor Diamant ebbe lo
stesso tatuaggio, il numero 157622, inciso in modo indelebile sul suo braccio
dai nazisti ad Auschwitz. Quasi 70 anni dopo, la giovane Sagir si è recata in
una bottega di tatuaggi nel centro di Gerusalemme dopo un viaggio liceale in
Polonia. La settimana successiva, anche sua madre e suo fratello si sono fatti
incidere sugli avambracci le sei cifre. Questo mese, suo zio ha fatto
altrettanto
”.

Livia Ravek con suo nipote (foto a sinistra): entrambi tatuati

Commento di Andrea
Carancini

Ma la pratica dei tatuaggi non era proibita dal giudaismo[3]? Cosa
dirà adesso Rav Riccardo Di Segni
(che ricordo a suo tempo essersi profuso, in una puntata di Sorgente di vita, in una dotta
dissertazione sull’illiceità dei tatuaggi dal punto di vista dell’ortodossia
rituale)? Ma forse un’eccezione talmudica la troviamo anche qui, in nome delle magnifiche sorti e progressive della holocaustica religio …

Rav Di Segni con Benedetto XVI

[2] Questo testo
di Bradley Smith è la versione ridotta di un più ampio articolo apparso sull’ultimo
numero dello Smith’s Report: http://codoh.com/sites/default/files/downloads/SR194.pdf
[3] “Secondo
la Torah il corpo deve essere riconsegnato integro a D-o quando si muore quindi
le alterazioni permanenti sono proibite”: http://www.e-brei.net/index.php?page=faq-6
. Vedi anche I tatuaggi sono permessi?: http://ravblog.wordpress.com/2009/07/10/i-tatuaggi-sono-permessi/ 
One Comment
    • Anonimo
    • 16 Novembre 2012

    Caro Andrea, come saprai oggi la polizia ha oscurato il sito stormfront colpevole di "antisemitismo" ed arrestato i "vertiti" di questo sito, guarda caso questa notizia va in prima pagina proprio oggi che Israele sta bombardando la striscia di Gaza cosa che ovviamente gli stessi giornali minimizzano mettendo la cosa sullo stesso piano di due o tre razzi "napoletani" che partono da Gaza.

    La verita' e' che il razzismo e l'antisemitismo vengono usati come una clava a pretesto per colpire chiunque provi a denunciare i crimini israeliani e l'esistenza della potente lobby.

    Rispondi

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