La (a)teologia della Shoah e l’effetto che produce sui gentili

La (a)teologia della Shoah e l’effetto che produce sui gentili

Michael Hoffman

Scriveva Michael Hoffman tre anni fa – in quel testo
capitale per capire la teologia (e quindi la politica) del nostro tempo che è LA
NUOVA TEOLOGIA CATTOLICA DELLA “SHOAH”
 
“Come può regnare Cristo Re quando la
truffa gigantesca delle camere a gas omicide di Auschwitz – che costituisce la
base della Shoah, che è de facto la
religione civile dell’Occidente – diventa una rivale di Cristo nei cuori e
nelle menti delle persone?”.
 
E ancora:
 
“Avvolta nel manto della “lotta contro l’odio e l’antisemitismo”,
la Shoah diventa l’alibi quasi invincibile del rovesciamento rivoluzionario di
due millenni di insegnamento cristiano tradizionale sulla Bibbia e sul
giudaismo”.
 
E ancora:
 
“ Se Gesù Cristo è veramente Re, allora la nostra società, la
nostra cultura e il nostro mondo non possono permettere che le sofferenze dei
giudei – reali o immaginarie – in un campo di lavoro polacco superino per
centralità, attenzione e pubblica consapevolezza l’uccisione di Dio sul Golgota”[1].

Mi sono tornate in mente queste considerazioni stamattina,
ripensando ad un’esternazione del regista ebreo Claude Lanzmann, autore del film probabilmente più noioso di tutti
i tempi, l’interminabile[2] Shoah. L’esternazione è la seguente:
 
“Se Auschwitz è qualcosa di più che un orrore della storia, allora
il cristianesimo vacilla dalle fondamenta. Cristo è il Figlio di Dio, che
arrivò fino alla fine di ciò che è umanamente sopportabile, dove sopportò le
più crudeli sofferenze. (…) Se Auschwitz è vera, allora c’è una sofferenza
umana a cui quella di Cristo non può proprio essere paragonata. (…) In questo
caso, Cristo è falso, e la salvezza non verrà da lui. (…) Auschwitz è la
confutazione di Cristo”.[3]  
 
Abbiamo avuto notizia di Lanzmann qualche mese fa, quando venne
fermato (e poi rilasciato …) all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per molestie sessuali: https://www.andreacarancini.it/2012/03/claude-lanzmann-fermato-in-israele-per/
 
Claude Lanzmann
 

C’è una relazione tra la (a) teologia della Shoah e le molestie
sessuali? Chissà …

Nessun dubbio, invece, sull’effetto che la detta (a)teologia
produce sui gentili. Al riguardo, fa ancora impressione questo trafiletto apparso a suo tempo sulla Rassegna
Stampa
di Sodalitium[4]:
 
“L’Olocausto è diventato un argomento per non credere in Dio, o
per processarlo, anche presso i “gentili”. Dichiara in proposito l’attore Nino Manfredi: “Se un giorno mi dovesse capitare di incontrare Dio saprei che cosa
chiedergli: ‘Do stavi tu mentre 6 milioni di ebrei morivano nei forni di
Auschwitz? Ce l’hai la Tv, li leggi i giornali? Mi sa che guardi solo le pagine
sportive … Insomma, all’inferno chi ci deve andare, io o tu?
” (S.[5], 29/7/98, p. 26).
 

Nino Manfredi



[3] Les temps modernes, Paris, dicembre 1993,
pp. 132-133, citato in Jürgen Graf, The Last
Battle
(L’ultima battaglia), 2001, in rete: http://juergen-graf.vho.org/articles/holocaust-revisionism.html
 
[4] N°5
Maggio-ottobre 1998, p. 16.
[5] La Stampa.

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