Una prece per il popolo libico massacrato dalla NATO.

Una prece per il popolo libico massacrato dalla NATO.

 

La mia amica facebook Mary
Woodward
 ha condiviso queste
interessanti considerazioni sulla Libia che volentieri traduco:

 

La NATO ora occupa i giacimenti petroliferi della Libia. A quelli
che sostengono questi illegali cambi di regime suggerirei di apprendere le VERE
ragioni per cui questi cambi di regime hanno luogo. Nessuno sostiene che
Gheddafi sia un eroe [io, in realtà, lo sostengo: è morto come tale, n. d. t.],
ma se pensate che il popolo libico stia meglio ora che la Libia (e il suo
popolo innocente) è stata fatta a pezzi dai bombardamenti, ripensateci. Quanti sanno
che Gheddafi voleva vendere il suo petrolio utilizzando il dinaro d’oro?[1]
È
in grado qualcuno di unire i puntini sul modo in cui tutto ciò avrebbe colpito il
dollaro americano? Qualcuno sa che Gheddafi diede ai suoi cittadini istruzione
libera, alloggi, servizi pubblici, ecc.? Infine, qualcuno sa che il
Presidente Obama è di fronte all’impeachment[2]
per aver invaso la Libia? Le procedure di impeachment sono iniziate alla Camera
e al Senato per l’uso sfrontato da parte di Obama della forza militare
aggressiva SENZA L’AUTORIZZAZIONE DEL CONGRESSO. Bush 2.0[3]!
FINE DEL TESTO CONDIVISO DA MARY WOODWARD

 

Viene da ripensare a quanto disse Gheddafi nella storica
intervista alla Fallaci del 1979: “La colpa è vostra: degli americani, dell’Occidente
… Siete sempre voi che ci massacrate. Ieri come oggi.”[4].
Gheddafi: “voi
ci massacrate”.

 

Riguardo a ciò, a quanto pare, dal 1979 al 2012 non è
cambiato nulla, se non in peggio: i libici continuano a venire massacrati e fatti a pezzi (si rilegga ora il mio
post dell’anno scorso: Gli orrori dei
ribelli di Bengasi omessi da Furio Colombo
: https://www.andreacarancini.it/2011/06/gli-orrori-dei-ribelli-di-bengasi/
, e si mediti sulla relativa, raccapricciante foto gallery).

 

E allora, alla luce di tutto ciò, inviterei i
lettori, in questi giorni pasquali, a non dimenticare queste nefandezze e a pregare per tutti i libici vittime del terrorismo nordatlantico, a cominciare da Muammar Gheddafi, orribilmente trucidato dai ratti di Bengasi, e dai suoi figli.
Saif al-Arab Gheddafi, Tripoli, 21 luglio 1982 – Tripoli, 30 aprile 2011
Mutassim Gheddafi, Tripoli, 17 febbraio 1977 – Sirte, 20 ottobre 2011
Muammar Gheddafi, Sirte, 7 giugno 1942 – Sirte, 20 ottobre 2011
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.
[1] Sull’argomento,
digitare sui motori di ricerca “Dinaro d’oro Gheddafi”.
[3] Il
riferimento è al termine 2.0, che nel suo significato proprio indica l’evoluzione
del web rispetto alla condizione precedente: http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
One Comment
    • Mary
    • 6 Aprile 2012

    No so che dire qua. Lei ringrazio, Andrea, per aver sentita fra un mond sordo. Avvolte sembra ch l'apoplessia m'agghicia.

    Mi sento una verguenza enorme e collettiva per la mia gente che vede gli atti della sete di sangue e di terrore come fossero lo sportivo dei spettatori — spettatori chi rallegrano all vista dei mort. Noi siamo diventiti mostri che gioischiamo da brutalizzazioni.

    Come Irak, abbiamo distruitto Libia, non per rubare il petro in se stesso (ne abbiamo bastante, qui. Dei "Quattro Angoli" di Colorado, New Mexico, Utah, e d Arizon, per esempio, sono 25,000 pozzi petroliferi che pompano 24 ore al girno)ma per rovinare il diritto d'altri paesi ad utilizzare le proprie materie prime senza la quali no vi puo' esser lo sviluppo. Per las stessa ragione, le nostre cavallette hanno scolpito La Banca Nazionale Libiano e l'hanno distribuito ai banchieristi centrali (anche qua il presidente Jackson ha buttato giu' la nostra Banca Seconda Nazionale e l'ha donnato a Wall St, in tanti pezzi).

    Grazie anche per i dipinti e le foto. Un professore m'ha insegnata che il funerale — se fatto correttamente — e' una forme dell'arte classicale. La Sua poesia mostra che Lei ne conosce bene assai.

    Scusi per glis sbagli. Fu una volta che fui poliglotta. Ma fra questi giorni negli SU e' quasi criminale provare di communicare cogli altri non in inglese. — Mary Woodward

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