Schindler’s List o Swindler’s Mist? La recensione di Michael Hoffman

Schindler’s List o Swindler’s Mist? La recensione di Michael Hoffman

SWINDLER’S MIST [LA
NEBBIA DELL’IMBROGLIONE]: UNA RECENSIONE CRITICA DEL FILM “SCHINDLER’S LIST” DI
STEVEN SPIELBERG[1]

La nebbia dell’imbroglione:
la truffa di Spielberg in “Schindler’s List”

Di Michael Hoffman,
1994

Quello che segue è il riassunto di un articolo più esaustivo:
“Swindler’s Mist”, già pubblicato nella newsletter revisionista di Michael A. Hoffman
II. http://www.hoffman-info.com

“Schindler’s List”, la menzognera calunnia anti-tedesca dell’illusionista
di Hollywood Steven Spielberg, è basata su un romanzo – e cioè su un’opera di fiction
– intitolato, nella sua prima edizione, “Schindler’s Ark” [L’arca di
Schindler], dello scrittore australiano Thomas Keneally (il titolo del libro è
stato poi modificato per farlo coincidere con il titolo del film).

Il libro di Keneally è pieno di errori. Ad esempio, nel
capitolo 33 sostiene che quando i russi arrivarono a Lublino/Majdanek svelarono
il segreto dei centri di sterminio scoprendo

“forni contenenti ossa umane e oltre 500 fusti di Zyklon B.
La notizia venne pubblicata in tutto il mondo, e Himmler … era disponibile a
promettere agli Alleati che le gasazioni degli ebrei sarebbero cessate”.

In realtà, tutti i grandi campi di concentramento tedeschi
avevano impianti di cremazione, tutti atti a cremare ossa umane. Tutti i campi
di concentramento tedeschi usavano lo Zyklon B come agente di disinfestazione
salvavita per uccidere i pidocchi, portatori del tifo.

Se la scoperta dei russi è una prova dello sterminio, allora
tutti i campi di concentramento tedeschi erano “campi di sterminio”, una tesi
che, per quanto il grande pubblico lo ignori, non è sostenuta da nessuno
storico della seconda guerra mondiale, né ebreo né non ebreo.

 Inoltre, Heinrich Himmler
non ammise mai con gli Alleati che i tedeschi stavano gasando gli ebrei. In realtà,
egli condannò le accuse come propaganda degli Alleati.

Vi sono certi aspetti del libro di Keneally che Spielberg ha
omesso dal film. Keneally menzionò che Schindler lavorò per il potente ebreo
ungherese Rudolf Kastner.

In Schindler’s List non troverete questa informazione perché
nel 1944 Kastner aiutò Eichmann a deportare centinaia di migliaia di ebrei ad
Auschwitz, in cambio di un trattamento favorevole per i sodali di Kastner. Il fatto
della collaborazione di alto livello tra nazisti e sionisti era troppo
imbarazzante per essere incluso nel film filo sionista di Spielberg.

Sebbene vi fossero ordini agli amministratori [dei campi],
da parte del governo nazionalsocialista, che i detenuti non dovevano essere
brutalizzati, i campi stessi variavano da luoghi di detenzione ben amministrati
e fondamentalmente decorosi a luoghi assolutamente infernali, a seconda,
soprattutto, per ogni campo, del livello dei comandanti nazisti.

Alcuni comandanti, come Amon Goeth e Karl Otto Koch, erano
poco più che dei criminali mentre altri, come Hermann Pister, erano
incorruttibili e dirigevano le proprie strutture nel modo più umano possibile
compatibilmente con le circostanze, data la scarsità di cibo e medicine nella
Germania bellica sottoposta ai bombardamenti a saturazione delle forze aeree
alleate.

Vi sono molti casi di tentativi, da parte dell’esercito
tedesco, di assicurare condizioni umane nei campi di concentramento. Ad esempio,
nel 1943 il giudice delle SS Konrad Morgen, dell’Haupt Amt Gericht (SS-HAG)
venne incaricato di indagare e perseguire i comportamenti brutali messi in atto
a Buchenwald.

Morgen riuscì così bene a correggere le condizioni lì che
Himmler gli concesse un personale più numeroso e un’illimitata autorità di
indagine sui campi. L’obbiettivo successivo delle indagini di Morgen furono il
campo di Krakau-Plaszow e il suo comandante Amon Goeth, il supermalvagio del
film di Spielberg.

In Schindler’s List tutta l’indagine di Morgen è stata
ridotta ad una scena in cui viene fatto un fugace riferimento al fatto che i
libri mastri di Goeth sono stati “controllati”. Quasi un battito di ciglia.

La cruciale verità che Steven Spielberg ha nascosto agli
spettatori è che nel settembre del 1944 Goeth venne arrestato dall’Ufficio
Centrale della Magistratura delle SS e imprigionato, con accuse di furto e
omicidio ai danni dei detenuti del campo di concentramento.

Spielberg conosceva certamente questo fatto, poiché tale
arresto è menzionato nel capitolo 31 del libro di Keneally, su cui si presume
che il film sia basato.

[Una verifica dell’arresto e/o dell’incriminazione del
Comandante Goeth da parte delle SS può essere fatta nel libro “Jewish
Resistance in Nazi Occupied Eastern Europe” [La resistenza ebraica nell’Europa
orientale occupata dai nazisti] di Reuben Ainsztein, a p. 845; nell’affidavit
dell’Obersturmbannfuhrer Kurt Mittelstaedt, capo della Magistratura Centrale
delle SS a Monaco e immediato superiore di Morgen; e nella testimonianza dello
stesso Morgen (vedi il volume 42, “Serie blu”, dell’IMT[2], p. 556)].

Spielberg sbianchetta le colpe dell’OD (Ordnungdienst: la
polizia ebraica del ghetto), che lavorò con i nazisti. Sebbene vengano occasionalmente
mostrati a corrompere e ad aiutare i nazisti nel controllo delle masse
ebraiche, il loro ruolo principale nel film è quello di spettatori e di
controllori del traffico. Nella vita reale, però, molti poliziotti OD erano
killer spietati.

Verso la fine del film, si vede Schindler che riceve per
regalo dagli ebrei che ha salvato un anello d’oro con iscrizione. Ci viene
detto che l’iscrizione è tratta dal Talmud: “Colui che salva una sola vita,
salva il mondo intero” (tale citazione compare anche sui manifesti che
reclamizzano Schindler’s List nei negozi di video e nelle scuole: a quanto pare
questa frase è stata scelta come motto del film dai suoi promotori).

La frase ha un tenore simpaticamente affettuoso e
umanistico, c’è solo un problema: non è ciò che il Talmud dice. Il vero versetto del Talmud recita: “Chiunque preservi
una sola anima di Israele, a lui le Scritture riconoscono come se avesse
salvato un intero mondo (Trattato Sanhedrin 37°). Il Talmud elogia solo la
messa in salvo delle vite ebraiche[3].

Molto è stato costruito sulla presunta “natura conciliativa”
di Schindler’s List a causa del fatto che esso mostra esattamente due tedeschi
(il signor e la signora Schindler) che si comportano in modo onesto. Ma esso
ritrae qualunque membro dell’esercito tedesco come se fosse o un mostro o un
robot omicida. La perpetuazione di questo stereotipo è propaganda di odio.

Se un regista musulmano facesse un film che ritrae solo due
ebrei benevoli e poi l’intero esercito israeliano come costituito da mostri e
automi omicidi, i media americani ed europei lo condannerebbero senza dubbio
come autore di un odioso stereotipo ai danni dell’esercito israeliano nel suo
complesso. La perspicacia dei media non è così acuta quando si tratta di
scoprire i meccanismi dell’odio spielberghiano nascosti dietro la maschera dei
diritti umani.

“Schindler’s List” è più sofisticato di qualunque altro film
di propaganda olocaustica, in quanto realizzato dal regista di Hollywood di
maggior successo, uno che è abbastanza intelligente da dare ai suoi cattivi
certe caratteristiche quali il dubbio interiore, l’insoddisfazione e la stanchezza. Ma
il film è nondimeno storicamente fraudolento. Nel preparare una difesa contro
le accuse di mistificazione dei revisionisti riguardo alle camere a gas, il
signor Spielberg ha perpetrato a sua volta una mistificazione. 

[1] Traduzione
di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.revisionisthistory.org/shindler.html
[2]
International Military Tribunal

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