Ron Paul, l’extraterrestre della politica

Ron Paul, l’extraterrestre della politica

Ron Paul (a destra nella foto) alle prese con Mitt Romney

Ron Paul, l’extraterrestre della politica. È
quello che ho pensato stamattina quando ho letto questa notizia: Ron Paul calls for diplomatic relations
with Cuba
(Ron Paul chiede relazioni diplomatiche con Cuba)

Traduco a seguire i primi tre capoversi dell’articolo:

“Ron Paul ha assunto una posizione rischiosa in Florida nel
dibattito di giovedì, chiedendo un contatto e relazioni diplomatiche con Cuba, e
sostenendo che la posizione della gente è cambiata in modo clamoroso nel corso
degli ultimi anni.

“Paul ha detto che Cuba non invaderà mai gli Stati Uniti, e
che gli americani non dovranno più guardare preoccupati sotto il letto. Mitt
Romney e Newt Gringrich a loro volta si sono impegnati a proseguire l’embargo
economico contro Cuba e a intraprendere ogni azione tranne l’invasione militare
per rovesciare il governo di Fidel Castro.

“La posizione di Paul è potenzialmente pericolosa in
Florida, uno stato con un influente blocco di voti di repubblicani conservatori
di origine cubana che hanno a lungo favorito una politica aggressiva verso l’Avana”.

Il commento della mia amica Facebook Betty Molchany:

“When I heard Ron Paul, in a Florida debate no less, call for ending the sanctions against Cuba and calling for peace and diplomatic relations, I thought that is political suicide. And, of course, the other Republicans disagreed with him calling for an attack, if they decided it was necessary. Whether or not you like Ron Paul, you cannot say that he changes his statements to suit the audience. No one gets booed as much as he does. Still, he continues to say what he believes”.

Traduzione:
“Quando ho sentito Ron Paul, nientedimeno che in un
dibattito in Florida, chiedere la fine delle sanzioni contro Cuba e la pace e
relazioni diplomatiche, ho pensato che è un suicidio politico. E, naturalmente,
gli altri repubblicani sono contro di lui e chiedono un attacco, se decidono
che è necessario. Che Ron Paul vi piaccia o no, non potete dire che lui cambia
le sue dichiarazioni per adeguarsi all’uditorio. Nessuno come lui riceve urla
di disapprovazione. Eppure, continua a dire quello in cui crede”.

Esattamente. Ron Paul è fatto così.

Avete presente Berlusconi quando afferma: “dico sempre che
mi faccio concavo o convesso a seconda dell’interlocutore”[1]?

Ecco, Ron Paul è l’esatto contrario.

Un extraterrestre, rispetto alla politica come la conosciamo
noi, tanto più se paragonato ai finti “normali” – e veri mostri lovecraftiani – dei suoi antagonisti per
la nomination alle presidenziali americane.

Certo, il candidato Paul si presta a delle critiche
motivate, per ciò che concerne la sua ideologia libertarian[2]
ma vivaddio se ci sarebbe bisogno – anche qui da noi – di persone
come lui!

Dedichiamo volentieri, perciò, a lui e a chi come lui crede
ancora nella sincerità, una vecchia canzone di Eugenio Finardi: Extraterrestre, appunto.

  

[1] Fare la pace con Fini? Mi faccio concavo o
convesso
: http://www.agoravox.it/Fare-la-pace-con-Fini-Mi-faccio.html
[2] Vedi in
proposito quelle di Massimo Mazzucco: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3912

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