Il borbonico Leo Longanesi

Il borbonico Leo Longanesi

Leo Longanesi

Da Leo Longanesi,
PARLIAMO DELL’ELEFANTE (Frammenti di un
diario)
, Milano, 1947, pp. 227-228:

15 Gennaio [1944]

Letto con grande interesse il Journal du siège de Gaete di Ch. Garnier, diplomatico belga presso
la corte napoletana. Il giorno 8 dicembre 1860, Francesco secondo lanciò un
proclama al popolo delle Due Sicilie che merita d’essere letto e meditato. Fra l’altro
egli scrive:

« Sono napoletano; nato fra voi; non ho respirato altra
aria; non ho visto altri paesi; e non conosco altro suolo che quello nazionale.
Tutti i miei affetti sono nel reame; i vostri costumi sono i miei; la vostra
lingua è la mia… Ho creduto in buona fede che il re di Piemonte, che si
dichiarava mio fratello e amico, che mi dichiarava di disapprovare l’invasione
di Garibaldi, che negoziava col mio governo una intima alleanza, non avrebbe
mai violato i trattati e tutte le leggi per invadere i miei stati in piena
pace, senza motivo e senza dichiarazione di guerra… Degli uomini che non hanno
mai visto questa parte dell’Italia e che, nella lunga assenza, ne hanno
dimenticato i bisogni costituiscono il vostro governo… Napoli e Palermo saranno
governati da prefetti venuti da Torino ».
Mi sento molto borbonico oggi; violenta antipatia verso i
piemontesi, da Cialdini fino al Maresciallo Badoglio.

Il Re Francesco II e la Regina Maria Sofia
One Comment
  1. Come insegnate di storia posso dire che
    1) i manuali di storia, (sempre più simili ai Bignami)continuano ad ignorare la verità drammatica e la ricostruzione menzognera (perchè parziale)dell'unificazione italiana
    2) i ragazzi ricordano tutto tranne le tappe di questa unificazione

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