Lux in tenebris lucet

Lux in tenebris lucet

LA
VERA LUCE BRILLA NELLE TENEBRE
 

Di Marco
Massignan
 

Riflettendo sulla banalizzazione e mercificazione del Natale nei
Paesi capitalisti, mons. Richard Williamson osservava come il mondo che ci
circonda approfitti della gioia dimenticandosi di Dio. E paragonava questa
gioia a quella del Gatto di Alice nel Paese delle meraviglie

 “I lettori ricorderanno
scriveva il Vescovo – come il sorriso del Gatto fosse ancora visibile quando
il resto del Gatto era già sparito. La sostanza svanisce, ma gli effetti
persistono, almeno per un po’. La fede nel Divin Bambino viene progressivamente
uccisa, specialmente grazie al Vaticano II, mentre la gioia del Natale
persiste. (…) Perché, come continua a sparire il vero culto di Dio, e con esso
ogni vera comprensione del significato della venuta del Salvatore, indispensabile
per l’ingresso dell’uomo in Cielo, così la gioia di Natale si riduce alla
mercificazione e alla fiera che tutti conosciamo.
Il sorriso non può sopravvivere indefinitamente al Gatto. Neanche
il più tenero dei BISi (Buoni Intimi
Sentimenti) può sopravvivere indefinitamente senza il suo oggetto.
Se Gesù Cristo non è Dio, e ancor
meno l’unico e solo Salvatore dell’umanità, perché gioire della
sua nascita? Io amo i miei BISi, ma se
sono basati solo su essi stessi, presto o tardi crolleranno,
lasciando al loro posto solo l’amaro sapore della disillusione. (…) Il
soggettivismo è la piaga dei nostri tempi: con esso l’uomo respinge la realtà
oggettiva per poterla ricostruire come piace a lui soggettivamente. Il
soggettivismo è il cuore e l’anima del neomodernismo che oggi sta devastando la
Chiesa. E il soggettivismo, che svia la mente da ogni oggetto esterno, genera
necessariamente sentimentalismo nel cuore, perché separa dal cuore tutti gli
oggetti esterni che possano servire da base reale ai suoi sentimenti. Alla fine
il Natale capitalista sarà ucciso dal sentimentalismo. O l’uomo ritorna al vero
Dio, a Nostro Signore Gesù Cristo e alla vera importanza della sua Nascita, o
il crollo di alcuni dei suoi più dolci BISi, i sentimenti natalizi, rischia di
fornire al poco che resta della “Civiltà Occidentale” una ragione di più alla
sua amarezza suicida
[1].

Come i valori cristiani, sradicati dall’Uomo-Dio diventano
fasulli, così la festa natalizia, sradicata dalla reale e storica nascita del
Verbo incarnato, diventa maschera illusoria.

Cerchiamo allora di non guastare un’occasione tanto propizia per
riscoprire le ragioni autentiche della nostra gioia: Gesù, vera Luce che
illumina ogni uomo che viene al mondo, celeste raggio che rischiara le menti
ottenebrate, fiamma che riscalda i cuori induriti, spada che punge le coscienze
sopite stimolandole al rimorso e al pentimento, e dal pentimento alla virtù. 

Puoi impastare di nuovo il mondo intero,
usare un lievito più dolce e farne una torta;
eppure gli uomini continueranno ad essere tristi,
se non fosse per una piccola porta che si apre nel Cielo[2].

[1] Eleison comments CXXIX: Christmas fear. Link (traduzione in italiano): http://www.unavox.it/Documenti/Doc0210_Williamson_26.12-2009.html
[2] Gilbert K. Chesterton, La ballata del cavallo bianco – Libro IV “La
donne nella foresta”.

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