Il ruolo nello schiavismo di eminenti rabbini

Il ruolo nello schiavismo di eminenti rabbini

I
RABBINI ANTI-NERI NELLA STORIA AMERICANA[1]
 

La
pubblicazione nel nostro blog “On the Contrary” di questo estratto di uno
studio di Jackie Muhammad non deve essere considerata un’approvazione delle sue
idee o di quelle di The Nation of Islam. Viene qui pubblicato
per stimolare ricerche, indagini e discussioni fuori dagli stretti confini di
ciò che i custodi dell’Establishment considerano ammissibile. 

***

Esaminato
il ruolo nello schiavismo di eminenti rabbini

Di
Jackie Muhammad

Tratto
da Nation of Islam Research Group
[Gruppo di ricerca della Nazione dell’Islam], volume 2, numero 20, 2011

Mosè Maimonide
Uno dei rabbini più famosi del mondo fu Mosè
Maimonide, un rabbino del dodicesimo secolo 
considerato uno dei più grandi pensatori dell’Europa medioevale. È
chiaro che non pensava quando disse che i neri erano “biologicamente inferiori”
e che gli africani neri erano “più in basso degli uomini ma più in alto delle
scimmie”. 

È molto interessante che Maimonide fece queste
osservazioni quando gli africani neri, conosciuti come i mori musulmani,
esercitavano un’egemonia economica, politica, intellettuale e culturale sulla
maggior parte dell’Europa occidentale. Il rabbino Maimonide è considerato “il
simbolo della fede pura e ortodossa”, e i suoi scritti sono considerati
“l’opera più grande della filosofia religiosa ebraica”. 

Tuttavia, quando passiamo oltre il giudaismo
ortodosso e ci imbattiamo nel giudaismo riformato ci troviamo di fronte alle
stesse inquietanti preoccupazioni sul ruolo dei maestri ebrei. Il giudaismo
riformato sostiene che la religione e le tradizioni ebraiche devono essere
modernizzate e rese compatibili con la partecipazione alla cultura circostante.
Molti aspetti del giudaismo riformato sostengono che la legge ebraica debba
essere interpretata come un insieme di linee guida generali piuttosto che come
un elenco di restrizioni la cui osservanza letterale è richiesta a tutti gli
ebrei. 

Isaac Mayer Wise
Il giudaismo riformato venne fondato in America da
Isaac Mayer Wise. Wise fu un rabbino fanatico, recalcitrante e razzista che si
riferiva a Gesù come ad un “mezzo pazzo” e, come il suo predecessore Maimonide,
considerava i neri come subumani. Il rabbino Wise si vantava apertamente che
gli ebrei bianchi diedero ai cristiani un Dio e una religione. Secondo il
fondamentale testo The
Secret Relationship Between Blacks and Jews, Vol. 2[2]

[Il rapporto segreto tra i neri e gli ebrei], gli allievi del rabbino Wise
furono alcuni tra “i più importanti religiosi ebrei della storia americana”. Tra
loro, vi furono Max Heller, Morris Newfield, Isidore Lewinski, Max Raisin,
David Marx e Moses Jacobson: tutti costoro esercitarono il loro ministero nel
Sud degli Stati Uniti.  

James Gutheim
Tra i rabbini razzisti e i membri della Confederazione
si sviluppò un’inquietante alleanza. Questa alleanza portò ad un rapporto
simbiotico tra gli esponenti dello schiavismo sudista e la leadership religiosa
ebraica. Un esempio è quello del rabbino James Gutheim, il rabbino di New
Orleans – e seguace ideologico del rabbino Wise – che nel 1862 incoraggiò gli
ebrei del Sud a sostenere la Confederazione, e pregò Dio di benedire gli
schiavisti confederati. Quando venne proposta l’abolizione della segregazione
nel sistema scolastico di New Orleans, il rabbino Gutheim ricorse ad
un’alternativa: fondò per protesta una scuola ebraica. 

Tra gli ebrei e i proprietari sudisti di schiavi,
era un segreto di Pulcinella che i rabbini possedessero e noleggiassero
schiavi. Il rabbino Morris Raphall, di New York, il pastore più pagato della
nazione, difese lo schiavismo e, come altri suoi correligionari, affermò che
Dio stesso aveva approvato lo schiavismo. Lo storico, e rabbino, Bertram W.
Korn, riconosciuto esperto di ebraismo americano del diciannovesimo secolo, non
ebbe timore di dichiarare che “gli ebrei parteciparono ad ogni aspetto e
operazione riguardanti lo sfruttamento degli inermi neri”. 

Morris Raphall
Wise, Maimonide, Raphall e altri maestri ebraici
usarono il Talmud per giustificare il loro concetto di superiorità razziale sui
neri. Nell’ethos degli ebrei sudisti i neri venivano colpevolizzati e
demonizzati in modo che gli ebrei potessero dispiegare il proprio razzismo
senza impacci. I rabbini esercitarono un ruolo cruciale e strategico  nel fornire una “copertura di spiritualità”
ai razzisti proprietari di schiavi, sia ebrei che gentili, per giustificare la
loro disumanizzazione dei neri nell’istituzione dello schiavismo americano. 

Il Santo
Corano
parla dei rabbini e dei dottori della legge come il rabbino decano
Abraham Cooper e il dr. Harold Brackman, membri del Simon Wiesenthal Center,
quando chiede perché i rabbini non riprovino il comportamento ingiusto e
aberrante degli ebrei recalcitranti e razzisti. “Perché i rabbini e i dottori
della legge non proibiscono loro le espressioni peccaminose e i loro voraci e
illegali guadagni? Certamente malvagie sono le opere che essi compiono”. – Santo Corano 5: 63.

La ragione è che i rabbini hanno beneficiato
finanziariamente degli enormi profitti ottenuti con la nostra schiavitù. In
realtà, sono stati i rabbini che hanno inventato il Mito della Maledizione di
Cam, che ha permesso e facilitato l’asservimento dei neri. Perciò, questo
rapporto cospiratorio tra i rabbini e i loro correligionari mercanti di schiavi
ha apportato benefici a tutta la nazione ebraica, in America e in tutto il
mondo. Una parte di questo rapporto cospiratorio incluse l’assordante silenzio
di quegli ebrei che sapevano che ciò che accadeva ai neri era sbagliato ma
scelsero di stare zitti come topi di sinagoga. 

Ad esempio, come spiegare l’assenza totale degli
ebrei dal movimento abolizionista? Essi, però, parteciparono al Movimento per i
Diritti Civili ogniqualvolta i loro interessi personali coincidevano con i
nostri interessi di neri. Ma siamo stati usati come la testa d’ariete, mentre
essi beneficiavano della nostra opera di demolizione delle barriere legali.  

Bob Dylan suona per il Student Nonviolent Coordinating Committee
Anche più importante, però, fu il loro controllo del
Movimento per i Diritti Civili tramite il controllo delle organizzazioni per i
diritti civili. Non c’è quasi nessun ebreo che non convenga che gli ebrei hanno
usato la loro ricchezza finanziaria, le loro competenze legali e la loro
abilità nelle pubbliche relazioni per fondare, organizzare e manipolare la
direzione e i programmi che organizzazioni come il NAACP[3],
il Congress of Racial Equality [Congresso dell’eguaglianza razziale][4], e
la Student Nonviolent Coordinating Committee[5]
[Comitato di coordinamento degli studenti non violenti] adottarono.  

Inoltre, i leader come il grande W. E. B. DuBois
vennero usati come uomini di paglia, da loro sostenuti, per dare l’apparenza di
una leadership nera indipendente. Gli ebrei hanno usato la loro ricchezza, il
loro potere, la loro influenza come commissari, direttori e presidenti delle
nostre organizzazioni per portare queste organizzazioni nella direzione da loro
voluta, non nella direzione che i neri volevano. 

Ponete a voi stessi queste domande: di quanti
commissari, direttori o presidenti neri
del B’nai B’rith avete mai sentito parlare o siete a conoscenza? Hanno mai
avuto i neri responsabilità nelle organizzazioni ebraiche?

…Con il passato, storicamente documentato, di
centinaia di anni di discriminazioni contro gli americani neri e contro gli
africani, documentati in The Secret Relationship Between Blacks and Jews Vol 1[6]
e 2, e in Jews
Selling Blacks
[Ebrei che vendono neri], c’è da meravigliarsi
che vi sia una tale riluttanza a discutere apertamente di queste questioni?

Jackie
Muhammad è un ex incaricato presidenziale, membro della Oxford Round Table e
docente. Può essere contattato a [email protected]

Per
maggiori informazioni su questo argomento, visitate http://www.noi.org/hrd
o unitevi alla conversazione @ http://twitter.com/BlacksandJews

Fine
della citazione

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