Najah Wakim: gli Stati Uniti di traverso alla Rivoluzione egiziana

Najah Wakim: gli Stati Uniti di traverso alla Rivoluzione egiziana

WAKIM AL SITO WEB AL-MANAR: GLI STATI UNITI CERCANO DI OSTACOLARE LA RIVOLUZIONE EGIZIANA[1]
Intervistato da Mohamad Allouche
31/01/2011 – L’amministrazione americana ha fallito di nuovo nel suo complotto per ostacolare la rivoluzione egiziana e porre fine alle ambizioni legali del popolo egiziano…
Questa, in breve la conclusione espressa dal capo del Movimento della Nazione (As-Shaab) Najah Wakim in un’intervista esclusiva con il sito web Al-Manar sugli ultimi sviluppi in Egitto.
Wakim ha detto che gli Stati Uniti stanno seriamente cercando di contenere la rivoluzione in Egitto attraverso alcuni cambiamenti “formali”. “L’amministrazione americana ha abbandonato il Presidente egiziano Hosni Mubarak ma sta cercando di imporre le proprie direttive per produrre una nuova autorità in Egitto che mantenga la subordinazione agli Stati Uniti e perciò la relazione con Israele”, ha sottolineato. “Tuttavia, la consapevole gioventù egiziana e il popolo stanno contrastando tutti questi tentativi”, ha aggiunto. “Tutto ciò è divenuto particolarmente evidente dopo la nomina di Omar Suleiman come Vice Presidente, che è stata rifiutata dai dimostranti”.
L’ex legislatore, nel frattempo, ha smontato le dichiarazioni fatte dal Presidente americano Barack Obama e dal Segretario di Stato americano Hillary Clinton sulla democrazia in Egitto. Egli ha notato che la parte israeliana, per contrasto, non non nasconde la sua paura dopo che il Primo Ministro Netanyahu ha detto di essere preoccupato per le future relazioni con l’Egitto. “L’autorità in Egitto sta attuando, fedelmente, le richieste e i piani americani”, ha detto.
Egli ha anche respinto la mossa del Presidente egiziano di nominare un nuovo primo ministro come inutile. “Nominare Ahmad Shafiq per formare un nuovo governo e lanciare il dialogo con l’opposizione è inutile. La principale richiesta del popolo è l’abbandono del regime, non il cambiamento delle facce”.
Secondo Wakim, la Rivoluzione in Egitto è avvenuta in modo complementare alla Rivoluzione tunisina, come pure agli ultimi movimenti in Yemen, Giordania e Algeria, dopo un’era di 40 anni di crolli nella regione araba. “È impossibile porre fine alla Rivoluzione prima che raggiunga i propri obbiettivi”, ha detto. Egli ha espresso la convinzione che tutti i tentativi di ingannare il popolo verranno frustrati. “Lungi dal titolo sulla povertà, il titolo principale delle Rivoluzioni in Tunisia e in Egitto è la dignità nazionale e la libertà”, ha sottolineato.
Volgendosi al Libano, l’ex legislatore ha detto che la classe dirigente del paese deve imparare la lezione dagli sviluppi dell’Egitto e della Tunisia. Egli si è appellato all’opposizione nazionale affinchè formi un governo di unità nazionale senza il blocco americano. 

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