Class-action contro Jimmy Carter per il suo libro sulla Palestina

Class-action contro Jimmy Carter per il suo libro sulla Palestina

IL PRESIDENTE CARTER CITATO PER 5 MILIONI DI DANNI PER IL SUO LIBRO SULLA PALESTINA
Di Stephen Lowman, 2 febbraio 2011[1]
Più di quattro anni dopo la sua pubblicazione, cinque lettori scontenti hanno promosso una class-action contro il Presidente Jimmy Carter e il suo editore, Simon & Schuster, sostenendo che il suo libro del 2006 “Palestine Peace Not Apartheid” contiene “numerose affermazioni false e consapevolmente ingannevoli intese a promuovere l’agenda di propaganda anti-israeliana dell’autore e a ingannare i lettori, invece di presentare, come reclamizzato, informazioni esatte”.
I cinque querelanti nominati nel procedimento chiedono un risarcimento di almeno 5 milioni di dollari. L’edizione con la copertina rigida costa 27 dollari.   
L’atto di citazione accusa Carter e il suo editore di aver violato le leggi di New York a difesa dei consumatori perché si sono impegnati in “comportamenti ingannevoli nello svolgimento del proprio lavoro” e sostiene che hanno cercato di arricchirsi promuovendo il libro “come un’opera di non fiction”.
In un comunicato stampa, uno dei legali, Nitsana Darshan-Leitner, ha dichiarato: “L’azione smaschererà tutte le falsità e le distorsioni del libro di Carter e proverà che il suo odio per Israele  lo ha spinto a commettere questa truffa ai danni del pubblico. Egli ha diritto alle sue opinioni ma gli inganni e le menzogne non hanno posto in opere di storia”.
Adam Rothberg, portavoce di Simon & Schuster, ha detto in una dichiarazione inviata al Washington Post: “Questa azione legale è frivola, illegittima, e costituisce un trasparente tentativo, da parte dei querelanti, nonostante il loro assunto, di punire l’autore, Premio Nobel e statista di rinomanza mondiale, e il suo editore, per aver scritto e pubblicato un libro rispetto al quale i querelanti semplicemente si trovano in disaccordo. È un attacco agghiacciante a quella libertà di parola che intendiamo difendere con forza”.
Le richieste di commenti alla portavoce di Carter non hanno avuto un’immediata risposta.
Fin dall’inizio, il libro di Carter è stato criticato in certi ambienti per essere unilaterale. Ad esempio, nella sua recensione per il Washington Post[2], Jeffrey Goldberg ha scritto:
“Palestine Peace Not Apartheid” è stato messo in vendita come opera di storia, ma un libro onesto, nel valutare le ragioni del perché il conflitto si inasprisce, non darebbe la colpa solo agli insediamenti ma prenderebbe anche, in modo sostanziale, nota del fatto che gli arabi che circondano Israele hanno sferrato numerose guerre contro di essa, tutte con lo scopo di porre fine alla sua esistenza”.
La causa, Unterberg et al v. Jimmy Carter et al, è stata presentata ieri al U. S. District Court for the Southern District of New York [Tribunale Distrettuale americano per il Distretto Sud di New York]. I suoi magistrati dicono che è la prima volta che un presidente con il suo editore vengono citati per aver violato le leggi a difesa dei consumatori.
Una copia dell’atto di citazione può essere trovata qui:   http://israellawcenter.org/uploadimages/image/Jimmy%20Carter%20Complaint.pdf 

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