Dal Rapporto 41 alla cacciata di Rubbia: lo sfacelo del nucleare all’italiana

Dal Rapporto 41 alla cacciata di Rubbia: lo sfacelo del nucleare all’italiana

Uno dei pochi interlocutori degni di questo nome riscontrabili al momento, sulla questione delle politiche energetiche dell’Italia, è il prof. Gianfranco La Grassa, insieme naturalmente ai suoi collaboratori del blog CONFLITTI E STRATEGIE http://conflittiestrategie.splinder.com/post/23757697 .

Naturalmente, le considerazioni ivi svolte sul problema di fondo dell’Italia – la sua perdurante sovranità limitata – mi trovano decisamente d’accordo. Ciononostante, da qualche tempo, lo confesso, serpeggia in me un dubbio. Il dubbio è questo: data per scontata l’esigenza di una maggiore sovranità del nostro paese, non sarà che, tra un po’, discutere di energia e, appunto, di sovranità non avrà più alcun senso perchè, semplicemente, l’Italia non c’è più?

Mi spiego: gentile prof. La Grassa e voi tutti, gentili lettori, avete presente il volume La colata?http://www.chiarelettere.it/dettaglio/67389/la_colata . Avete presente il dato ivi riferito?

“Pensate che tra il 1990 e il 2005 sono stati divorati [in Italia] 3,5 milioni di ettari, cioè una regione più grande di Lazio e Abruzzo messi insieme (la Liguria tra il 1990 e il 2005 si è mangiata quasi la metà del territorio ancora libero!). Il tutto a un ritmo di 244.000 ettari all’anno (in Germania 11.000 all’anno)”.

Uno dei maggiori responsabili di questo scempio, Giancarlo Galan che, come Governatore regionale, ha distrutto il Veneto che fu di Palladio e Giorgione, è stato nominato da Berlusconi ministro di questo governo! Un governo in cui continua, peraltro, a far danni: in questo caso come lobbista degli OGM!!

Ovviamente, la barbarie di cui parlo è assolutamente bipartisan, visto che, oltre a Galan, l’altro protagonista in negativo del libro in questione è il Governatore della Liguria Burlando. Ovviamente, ho ben chiaro che, al di là degli uomini, responsabile dei predetti scempi è l’ideologia neoliberista (penso che, su questo, il prof. La Grassa sia d’accordo).

Da questo punto di vista possiamo dire che, scampato il pericolo della barbarie assoluta rappresentata da un eventuale governo tecnico, anche il governo Berlusconi è e rimane comunque una vergogna. Stiamo attenti, anche di fronte al cancro rappresentato dal PD, a non rivalutare il socialismo craxiano e i suoi epigoni presenti nell’attuale governo (i Brunetta, i Sacconi, gli stessi Tremonti e Berlusconi, sconsiderati supporter del parassita Marchionne).

A proposito di costoro, e del tarlo neoliberista che li rode, vorrei citare un passo di un libro del grande Emmanuel Todd:

Negli ultimi vent’anni sono però apparse anche forze contraddittorie che spingono all’integrazione totale al sistema americano. La rivoluzione liberale (reazione ultraliberale, per usare la terminologia di sinistra) ha prodotto nelle sfere europee una sorta di nuova tentazione. Come si è visto in precedenza, il mondo sviluppato è travagliato dall’affermazione delle tendenze oligarchiche. Le nuove forze sociali che stanno emergendo hanno bisogno di un leader. Proprio quando il loro ruolo militare non appare più necessario, gli Stati Uniti diventano i campioni planetari di una rivoluzione non egualitaria, di una mutazione oligarchica che riesce a sedurre le classi dirigenti di tutte le società del mondo. l’America ormai non propone più la protezione della democrazia liberale, bensì più denaro e più potere per quelli che sono già i più ricchi e i più potenti(Emmanuel Todd, DOPO L’IMPERO – La dissoluzione del sistema americano, Gruppo Editoriale Il Saggiatore Spa, Milano 2005, p. 158).

A quanto pare, purtroppo, l’Italia, dalle frequentazioni eterodosse di Berlusconi riuscirà a importare solo, se ci riuscirà, gas e petrolio: non certo le idee anti-oligarchiche dei leader emergenti del mondo multipolare, che sono la cosa più importante!

Stiamo poi attenti (mi rivolgo sempre a La Grassa & co.) a parlare di nucleare: da questo punto di vista, Berlusca e i suoi nemici sono assolutamente equivalenti, non solo nel volerci imporre gli scassoni delle ditte amiche, ma anche nell’aver bruciato in modo bieco il patrimonio di conoscenze dei nostri ricercatori.

Ve la ricordate la cacciata del Premio Nobel Carlo Rubbia dall’ENEA? Secondo governo Berlusconi (2001-2006), ministro responsabile Claudio Scajola: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/08_Agosto/02/stella.shtml .
Rubbia è stato quindi costretto a cambiare interlocutori: la Spagna, per il solare termodinamico (http://www.ecoblog.it/post/1381/rubbia-e-il-solare-termodinamico) e l’India per il nucleare al torio (http://www.onegreentech.it/24/09/2008/nucleare-pulito-e-senza-rischi-grazie-al-torio/).

Ma non è finita: neanche Rubbia, a quanto pare, oltre ai governanti del Pidielle e del Pidimenoelle (in questo caso, la definizione di Grillo è assolutamente doverosa) risulta irreprensibile rispetto ad un episodio più sottaciuto ma particolarmente grave, nel decennio che sta per finire, di mortificazione del patrimonio scientifico nazionale. Mi riferisco al progetto della Fusione Fredda, portato avanti dai ricercatori dell’ENEA (gruppo Antonella De Ninno) nel triennio 1999-2002, e sfociato in una relazione conclusiva (il Rapporto 41) insabbiata un po’ da tutti, a cominciare proprio da Rubbia.

Un resoconto sintetico ma esauriente della surreale vicenda è disponibile in due parti su Youtube:

Tre i punti da sottolineare:

  1. Citazione: “Purtroppo, ed inspiegabilmente, Rubbia dapprima convoca gli scienziati per raccoglierne i risultati, anzi, addirittura si prodiga in prima persona per stendere alcuni dettagli del rapporto, ma poi sparisce nel silenzio totale. Anche la stessa direzione dell’ENEA ignora le richieste di contatto dei ricercatori” (http://www.progettomeg.it/ffstoria.htm).
  2. Citazione: “…Il 20 ottobre del 2004 il Ministero delle Attività Produttive, nella persona del dirigente Salvatore Della Corte, che per caso incappò sul sito dell’ENEA, incuriositosi, lesse il Rapporto41 e volle vederci chiaro. Convocò la Presidenza della divisione Fusione dell’ENEA e la Dott.ssa De Ninno per capire perchè l’ENEA non diede seguito al lavoro iniziato, dato che la rilevanza del risultato era notevole. Ma la direzione ENEA, a fronte di un’offerta di finanziamento, cercò addirittura di convincere il Ministero a finanziare altri settori. Poi, pur di non perdere tutti i soldi, accettò il finanziamento di 800.000€ per proseguire gli studi sulla Fusione Fredda, ma affida il lavoro non più a Del GiudiceDe Ninno ma ad un altro gruppo, quello di Vittorio Violante” (Ibidem).
  3. Mia deduzione: a quanto pare, il motivo per cui Violante venne preferito al gruppo De Ninno (i veri autori della ricerca e del suo successo) sta nei contatti americani e israeliani del primo (vedi seconda parte del video Youtube). Come si legge nel seguente link che ho trovato su Facebook, uno dei team che hanno portato avanti le ricerche in materia è una società che “ha nome israeliano, ma in realtà è di proprietà americana, che poi hanno avuto tutte le imbeccate dal team italiano di violante dell’ENEA“: http://www.facebook.com/topic.php?uid=37230552949&topic=8460#topic_top .

Naturalmente, non è che Rubbia è stato cacciato per le sue ombre manageriali come dirigente ENEA: è stato cacciato perchè le sue conoscenze scientifiche relative al solare termodinamico e al torio rappresentavano comunque una minaccia per la lobby degli scassoni nucleari di cui sopra, lobby che è arrivata a far votare al Senato un’insipiente mozione contro il detto solare: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=228&lang=it (tanto da far dichiarare allo stesso presidente ENEA Paganetto “Ritengo singolare che questo accada, perchè sul solare termodinamico siamo leader del mondo”: http://it.wikipedia.org/wiki/Impianto_solare_termodinamico).

Ecco: adesso potete farvi un’idea di cosa c’è dietro i discorsi bovini dei nostri politici sulla “necessità del ritorno al nucleare”.

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