Gaza: la Regina della Notte

Gaza: la Regina della Notte

L’ULTIMA REGINA DELLA NOTTE[1]

Di Yasmeen El Khoudary, dalla Striscia di Gaza occupata, Live from Palestine, 5 Luglio 2010

L’Ultima Regina della Notte non è il nome di un personaggio mitico, e neppure di un’antica regina o dea orientale. Non è il nome di un cioccolato o di un profumo parigino come “After Eight”. È il nome di un fiore, che fiorisce solo di notte.

Una famiglia, a Gaza, aspetta con vivo desiderio la fioritura di questo bel fiore, che fiorisce ogni anno solo per poche notti. La luce del giorno si accomiata dalla città, e le lascia la presenza maestosa della Regina della Notte. In meno di 15 minuti, la Regina scendeva dal suo palazzo con i suoi passi regali e iniziava a controllare le vicinanze, che riposavano tranquille nell’oscurità. La famiglia osservava con emozione ogni maestoso movimento della Regina.

Per molti è strano, ma normale per questa città, che questo fiore possa essere visto solo di notte. I membri della famiglia chiedono che la Regina onori il giardino della sua presenza, poiché i loro giorni sono oscurati come le loro notti, e non potrebbero altrimenti godere della sua presenza maestosa. Di notte, per vedere il fiore e riferire della sua presenza, usano il flash della fotocamera. Al sorgere del sole, il trono della Regina si ritira.

È un bel nome per un fiore altrettanto bello. Suona come uno di quei nomi dati a città famose in tutto il mondo, come la “Città della Luce” per Parigi, e la “Perla del Medio Oriente” per Beirut. Questi nomi sono stati dati dati per una ragione. Ebbene, d’ora in avanti, ho deciso che Gaza deve essere chiamata la “Regina della Notte” – se non altro, per il fiore che sboccia.

Gaza soffoca nell’oscurità ogni santo giorno e ogni santa notte. Di giorno, l’oscurità non è limitata alla mancanza della luce, dei mezzi di comunicazione, delle operazioni ospedaliere, o a cose del genere. Scuro, in questo caso, è il colore del pregiudizio con cui la città viene trattata. È il tipo di assedio che stronca la città. È il solo aggettivo che può essere dato alla galera che i nostri nemici vogliono far diventare la nostra città.

Eppure, la Regina della Notte non manca mai di trovare il proprio regale sentiero verso la luce. Il fiore sboccia, perché lei ha una popolazione di cui prendersi cura. E così la città. L’oscurità che invade la città ogni giorno e ogni notte non impedisce alla vita di continuare.

Se ad un matrimonio la musica si ferma perché l’elettricità è stata tagliata, niente impedisce alla gente di cantare. Se gli schermi televisivi si oscurano nel bel mezzo di un’altra partita della Coppa del Mondo, nessuno può impedire alla gente di chiamare i propri amici all’estero e di sentire il punteggio. Se una lampada da tavolo si spegne, niente può impedire a uno studente motivato di accendere una candela e riprendere i di lei o di lui studi sulla passata gloria degli arabi, sulle innumerevoli meraviglie della pace o sui sogni – di lei o di lui – di un futuro luminoso e ben illuminato.

La vita si ferma, tuttavia, quando l’elettricità si spegne in un ospedale. I dottori e la famiglia del malato rimangono impotenti di fronte all’amato che geme.Tutta la città rimane impotente. Anche la Regina stessa rimane impotente, e così il resto del mondo, che non riesce mai ad assumersi i doveri e le responsabilità verso gli indifesi, non importa che ora o luce del giorno sia. Il mondo poteva esclamare: “Allegria, gente di Gaza, perché il vostro misericordioso ‘nemico’ vi farà avere un bel po’ di casse di macchine da cucire e di salsa di ketchup! Ma devo avvertirvi, siate discreti, altrimenti gli occhi invidiosi dei vicini guasteranno i doni del cielo”.

Vedendo che la città ha un disperato bisogno di macchine da cucire e di ketchup, il mondo decide che la gente di Gaza deve finalmente tirare un sospiro di sollievo. Gli israeliani attribuiscono i loro atti generosi ai loro cuori egualmente magnanimi. Ma la Regina della Notte, il malato che geme, e la gente, non riescono a individuare nell’oscurità né la macchina da cucire né il ketchup.

La Regina della Notte è, alla fine della giornata, una pianta come tutte le altre piante. Come tutte le altre piante, la sua vita ha un termine.

Quando accadrà, la Regina della Notte morirà durante il regno del buio o durante il regno della luce? Lascerà il trono a un’altra Regina o sarà l’ultima Regina della Notte?

Yasmeen El Khoudary è una ventenne palestinese, nata e cresciuta a Gaza City. Vivendo a Gaza, si è diplomata all’American International School (AISG) che è stata bombardata durante l’invasione di Gaza da parte di Israele nell’inverno 2008-09. Si è di recente laureata all’American University del Cairo.

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article11371.shtml

2 Comments
  1. Hi Andrea! It is with great honor that I saw your translation of my article. I'm more than delighted, especially because I really want to learn Italian and reading your translation gave me a hint!

    Hope we stay in touch.
    Yasmeen

    Rispondi
  2. hello yasmeen,
    thanks for the kind words.
    it was a pleasure for me to translate it. i hope too we stay in touch.
    ciao!

    Rispondi

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recent Posts
Sponsor