Spoliazione: “L’inchiesta che spazza i miti”

Spoliazione: “L’inchiesta che spazza i miti”

Letto ieri, 1 giugno, sul sito di TF1 News[1] (traduzione rapida):

Ben “lontani dai miti”. “La maggioranza degli ebrei spossessati erano immigrati che vivevano poveramente”, ha sottolineato la storica Annette Wieviorka [foto] riguardo ai risultati dei dieci anni di ricerche svolte a Grenoble sulla spoliazione dei beni ebraici, durante la seconda guerra mondiale, presentata lunedì al pubblico. Si tratta della prima città francese ad aver redatto un inventario “completo” sulla spoliazione dei beni ebraici durante l’occupazione nazista.

Annette Wieviorka ha anche spiegato che “la spoliazione consisteva nel far sparire ogni influenza economica degli ebrei”, per esempio “depennando dal registro del commercio” certi esercizi, che venivano poi ripresi da degli amministratori. “Questa inchiesta rivela un grande contrasto tra il mito della ricchezza degli ebrei e la realtà”, ha parimenti sottolineato il sindaco di Grenoble, Michel Destot.

Se la commissione Mattéoli, incaricata dal 1997 dello studio sulla spoliazione degli ebrei, ha permesso di stabilire che il 90% dei loro beni erano stati restituiti dopo la guerra, non tutti lo furono, specialmente “perchè le cellule familiari erano state annientate”, ha spiegato da parte sua Serge Klarsfeld, ex membro di tale commissione e presidente dei “Fils et Filles des Déportés Juifs de France (FFDJF). “Auspicata dalla fine della guerra”, la restituzione di questo restante 10% è tornata d’attualità solo il 16 luglio del 1995. Durante un discorso, l’ex presidente Jacques Chirac riconobbe la responsabilità della Francia nella deportazione degli ebrei.
[1] http://lci.tf1.fr/france/faits-divers/2010-06/resultats-de-la-premiere-enquete-sur-la-spoliation-des-biens-5866825.html

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