PKK-Israele: crescono i sospetti

PKK-Israele: crescono i sospetti

CRESCONO I SOSPETTI SUL POSSIBILE LEGAME TRA IL PKK E ISRAELE[1]

Nel mezzo del crescente sdegno per l’attacco israeliano in acque internazionali alle navi civili, che la scorsa settimana ha ucciso nove attivisti turchi pro-palestinesi e ne ha feriti dozzine, si rafforza il sospetto sul possibile coinvolgimento israeliano nell’uccisione di sette soldati in un attacco missilistico terrorista contro una base navale a Iskenderun, nella provincia meridionale di Hatay.

Le organizzazioni turche di intelligence stanno esaminando i possibili legami tra i due attacchi effettuati nel corso della stessa giornata con un intervallo di sole due ore. L’attacco terrorista è stato compiuto dal Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), un’organizzazione fuorilegge considerata terrorista sia in Turchia che da buona parte della comunità internazionale. Vi sono degli analisti che affermano che i servizi segreti israeliani possono aver appaltato il lavoro al PKK per mandare un messaggio al governo turco.

Sedat Laçiner, responsabile dell’Organizzazione per la Ricerca Strategica Internazionale (USAK) con sede ad Ankara, ha detto al Sunday’s Zaman che in Israele vi sono delle organizzazioni che collaborano attivamente con il PKK usando il suo braccio iraniano, il Partito per una Vita Libera in Kurdistan (PJAK), che sta conducendo una guerra nell’Iran occidentale. Egli ha detto che tale legame è qualcosa di più di una semplice teoria complottista: è dimostrato, poiché certi membri del Mossad e certi ufficiali in pensione dell’esercito israeliano sono stati sorpresi ad addestrare combattenti curdi nella regione curda dell’Iraq del nord.

Il fatto che un attacco a dei soldati turchi sia stato compiuto lo stesso giorno in cui i soldati israeliani hanno attaccato in acque internazionali un convoglio di aiuti umanitari guidato da una nave turca fa sospettare che Israele possa essere collusa con il PKK. Il fatto che questa organizzazione terrorista curda, che ha per base l’Iraq del nord, abbia annunciato il 1 Giugno di aver posto fine al proprio unilaterale cessate-il-fuoco con la Turchia ha rafforzato la teoria che Israele sia in qualche modo legata al PKK.

Parlando ad Ankara con i giornalisti la settimana scorsa, il Ministro dell’Interno Beşir Atalay ha sottolineato che il governo sta indagando a fondo su entrambi gli attacchi. “Stiamo lavorando duro, in particolare per accertare che cosa è accaduto nell’attentato di Iskenderun”, ha detto, segnalando che il governo sta valutando gli eventuali collegamenti. L’anno scorso Atalay disse nel corso di un raduno del partito di essere profondamente offeso dalla notizia che l’esercito israeliano addestrava truppe nell’Iraq del nord.

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Laçiner ha proseguito dicendo che i principali attacchi terroristici del PKK avvenuti in grandi città recano l’impronta di Israele. “Questi terroristi sono stati addestrati da ufficiali dell’intelligence israeliana su come meglio infiltrarsi nelle città”, ha detto, sottolineando che al governo israeliano non piace che in Turchia stia al governo il partito AK. “Vogliono presentare all’opinione pubblica il governo turco nello stesso modo dell’organizzazione radicale Hamas. Il PKK è un semplice appaltatore di Israele per servire allo scopo”, ha spiegato.

In un articolo apparso sul New Yorker nel 2006, il giornalista investigativo statunitense Seymour Hersh scrisse che Israele e gli Stati Uniti stavano “lavorando assieme a sostegno di un gruppo di resistenza curdo conosciuto come Partito per una Vita Libera in Kurdistan”. All’epoca, citando un consulente del governo con stretti legami con la dirigenza civile del Pentagono, Hersh asserì che tutto ciò faceva “parte di un tentativo di esplorare mezzi alternativi di pressione sull’Iran”.

Hersh, che ha vinto il Premio Pulitzer, scrisse due anni dopo in un altro articolo che anche la CIA e le forze speciali americane avevano legami di vecchia data con due gruppi clandestini in Iran: il Mujahideen-e-Khalq (MEK) e il Partito per una Vita Libera in Kurdistan (PJAK), un gruppo separatista curdo.

Egli scrisse che “Il partito curdo PJAK, che si dice anche sia sostenuto segretamente dagli Stati Uniti, compie le sue operazioni contro l’Iran dalle sue basi nell’Iraq del nord da almeno tre anni”. Nell’articolo del 2008, Hersh ha detto che “il PJAK ha sottoposto anche la Turchia, che è membro della NATO, a ripetuti attacchi terroristici, e i rapporti sul sostegno americano al gruppo sono stati fonte di attrito tra i due governi”.

Nurullah Aydin, dell’università di Gazi[2], sostiene che Israele non solo addestra truppe per conto dell’amministrazione regionale curda, ma che aiuta e spalleggia i terroristi del PKK. “Le deposizioni rese da terroristi catturati e le armi sequestrate durante i raid anti-terroristici indicano che ufficiali dell’esercito israeliano hanno fornito addestramento e armi al PKK”, ha detto, supponendo che il governo turco tenga tale informazione segreta.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.todayszaman.com/tz-web/news-212267-101-suspicion-growing-about-possible-link-between-pkk-and-israel.html
[2] Università pubblica di Ankara fondata da Kemal Ataturk: http://en.wikipedia.org/wiki/Gazi_University

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