Viviane Reding e la “libertà di espressione”

Viviane Reding e la “libertà di espressione”

Il Commissario ai media dell’UE, Viviane Reding, ha detto: “la libertà di espressione è un fondamento del pluralismo” (http://www.ilsole24ore.com/includes2007/frameSole.html?http://ueb.blogosfere.it/2009/10/informazione-reding-la-liberta-di-espressione-e-base-del-pluralismo.html ). DAVVERO, SIGNORA REDING? Eppure, quanto a libertà di ricerca storica, la UE sembra andare decisamente in senso contrario, con la proliferazione delle cosiddette “leggi della memoria”, che intendono definire per legge il concetto di “verità storica”: http://www.panarmenian.net/news/eng/mail/?nid=37490. L’appello degli storici francesi di “Liberté pour l’Histoire”, che risale al 2005, è rimasto infatti del tutto inascoltato: http://www.lph-asso.fr/doc.html. Nella stessa riunione in cui ha parlato Viviane Reding (il dibattito all’Europarlamento sulla libertà di stampa in Italia) ha preso la parola anche Antonio Di Pietro, il quale – tra l’altro – ha affermato: “Non siamo qui per risolvere i problemi italiani ma per chiedere al Parlamento europeo di attivarsi affinché la UE possa dettare regole comuni e condivise” (http://www.ilgiornale.it/interni/vincono_anti-italiani_leuropa_ci_processa/strasburgo-pietro/08-10-2009/articolostampa-id=389063-page=1-comments=1 ).
ONOREVOLE DI PIETRO, PERMETTE UNA DOMANDA? Le regole dovrebbero essere “comuni e condivise” anche quando si tratta di estendere all’Italia la persecuzione giudiziaria riservata in Europa a coloro che non si attengono alla detta “verità storica”, come previsto dalla Decisione Quadro del 2008 dell’Unione Europea (http://vho.org/aaargh/ital/cadreit.pdf )?
Da questo punto di vista, il ceto politico berlusconiano che lei, on. Di Pietro, tanto avversa – peraltro non senza fondamento – finora qualche garanzia di libertà l’ha mantenuta, tra l’altro con una legge come quella n°85 del 2006 (http://www.camera.it/parlam/leggi/06085l.htm ) che ha mitigato l’approccio repressivo ai reati d’opinione proprio della precedente Legge Mancino (approccio che diversi suoi colleghi del PD vorrebbero non solo reintrodurre ma inasprire).
Quindi, stiamo attenti alla libertà di stampa in Italia ma stiamo anche attenti a non importare in Italia, patria del diritto, certe direttive obbiettivamente liberticide.

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