L’attacco all’articolo 21: il ddl Concia

L’attacco all’articolo 21: il ddl Concia

Ieri, come si sa, è stato bocciato alla Camera il disegno di legge sull’omofobia dell’onorevole Paola Concia.[1] Qualche giorno fa, sul sito di Radici Cristiane, il prof. De Mattei aveva espresso delle interessanti considerazioni sul profilo del detto ddl. In particolare, De Mattei aveva detto che:

“Se questa legge passasse e fosse applicata in modo coerente, sarebbe impossibile, o quanto meno rischioso, criticare l’omosessualità e presentare la famiglia naturale come “superiore” alle unioni omosessuali…Catechismi e libri sacri che condannano l’omosessualità come peccato “contro-natura” potrebbero essere ritirati dal commercio”.[2]

Preoccupazioni analoghe aveva espresso qualche mese prima sul Foglio Francesco Agnoli, nei cui confronti proprio Paola Concia aveva opposto la seguente replica:

“Ciò che più fa specie è che Agnoli ignori la differenza tra reato d’opinione e reato d’odio, o peggio miri a confonderle. Contrariamente a quanto insinua, la “disapprovazione dell’equiparazione tra eterosessualità e omosessualità non potrà mai essere punita come un reato d’odio. E il ritenere “disordinato” un comportamento sessuale resterà, a legge approvata, una libera e tutelata espressione della libertà d’opinione”.[3]

Sul punto, è nuovamente intervenuto – all’indomani della bocciatura del ddl – il prof. De Mattei con ulteriori considerazioni di carattere giuridico cui rimando in nota.[4]

Tali contrarietà sono state quindi ribadite e sintetizzate su Avvenire dal portavoce di Scienza e Vita, Mimmo delle Foglie:

“Il legislatore ha saputo guardare lontano. E ha fatto anche di più: ha saputo riconoscere quello che appare come il rischio più elevato per una comunità civile: l’introduzione di un nuovo reato d’opinione”.[5]

Da parte mia non posso che condividere tali preoccupazioni (e, in particolare, lo dico da persona certo non sospetta di simpatie per il prof. De Mattei[6]): il ddl respinto dalla Camera andava infatti ad alterare una legge, come quella n°85 del 2006, che rappresenta una positiva inversione di tendenza del legislatore precisamente riguardo ai reati d’opinione.[7]

Vediamo perché. All’articolo 1, comma 1, il ddl Concia recita:

“All’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 13 Ottobre 1975, n° 654, e successive modificazioni, le parole: “o religiosi” sono sostituite dalle seguenti: “religiosi, o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.[8]

L’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 13 Ottobre 1975[9], alla luce dell’ultima modificazione (quella della detta legge 85) recita infatti:

“Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, ai fini dell’attuazione della presente disposizione dell’articolo 4 della convenzione è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

Alla luce della aggiunta proposta dal ddl Concia, cosa accadrebbe se un cattolico dicesse che, conformemente al Catechismo di S. Pio X, l’omosessualità è “un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio” o che, conformemente al nuovo catechismo, l’omosessualità è un comportamento “disordinato”?

Probabilmente ancora nulla, se ci si limitasse alla mera affermazione di un principio. La legge 85 infatti non sanziona più il mero “incitamento” agli atti di discriminazione.

Ma che accadrebbe se un cattolico esortasse pubblicamente il legislatore a non approvare, poniamo, una legge che permetta il matrimonio dei gay o l’adozione dei minori da parte delle coppie gay?

In quel caso, il comportamento del cattolico in questione rientrerebbe certamente nel profilo dell’”istigazione” tuttora sanzionato dalla predetta legge: il risultato, in caso di coerente applicazione della medesima, forse non porterebbe il nostro cattolico in galera (con i giudici non si può mai dire) ma di sicuro lo porterebbe in tribunale (con relative ammende).

Insomma, se il prof. De Mattei volesse continuare a dire in piena libertà quello che pensa sugli omosessuali non solo verrebbe trattato peggio di come sono trattati qui in Italia i revisionisti dell’Olocausto (al riparo, sia pure relativamente, della legge 85, che non sanziona più la mera diffusione ma soltanto la propaganda delle opinioni “politicamente scorrette”) ma rischierebbe di fare la fine fatta in Francia dal prof. Faurisson, che non è mai finito in galera ma che frequenta da trent’anni le aule di tribunale, e che è stato subissato di multe.

Si tratterebbe di un esito paradossale, per chi non ha mai speso una parola per il gramo destino dei vituperati revisionisti ma tant’è: i diritti fondamentali andrebbero sempre difesi per TUTTI i cittadini, e non solo per la propria “categoria “di riferimento, altrimenti può sempre accadere di finire a propria volta nel mirino.

Forse però, la partita del ddl Concia non è chiusa definitivamente: il Ministro Carfagna ha detto di voler reiterare in Consiglio dei Ministri un ddl ancora più restrittivo, in ossequio al Trattato di Lisbona e alla sua aberrante politica dei “regimi di privilegio”[10]. In caso di vittoria, nella migliore delle ipotesi, il destino dei cattolici tornerebbe a essere quello degli anni ’90, sotto la potestà della legge Mancino: con l’articolo 21 della Costituzione sub judice e la libertà di parola non più garantita dallo stato di diritto ma soggetta alla discrezionalità del potere.
[1] http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/cronaca/gay-aggrediti/legge-omofobia/legge-omofobia.html
[2] http://www.radicicristiane.it/fondo.php/id/733/ref/1/Editoriale/Le-conseguenze-del-cosiddetto-“reato-di-omofobia”
[3] http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=K0UU9
[4] http://centroculturalelugano.blogspot.com/2009/10/dal-rispetto-dovuto-perche-uomo-nonsi.html
[5] http://www.asca.it/news-OMOFOBIA__AVVENIRE__BOCCIATURA_LUNGIMIRANTE__SI_RISCHIAVA_REATO_OPINIONE-866690-ora-.html
[6] http://www.kelebekler.com/occ/demattei.htm
[7] http://www.camera.it/parlam/leggi/06085l.htm
[8] http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0010640.pdf
[9] http://guide.supereva.it/diritto/interventi/2001/05/42468.shtml
[10] http://www.asca.it/news-OMOFOBIA__CARFAGNA__GRAVE_ERRORE_DEL_PD__PRESENTERO__UN_DDL-866550-ora-.html

One Comment
    • Anonimo
    • 15 Ottobre 2009

    Io non sono cattolico eppure sono totalmente d'accordo con la bocciatura di questo disegno di legge, che andrebbe a privilegiare una determinata categoria di persone ed andrebbe a discriminare tutte le altre persone.

    Da qualche anno sembra che la cosa principale del mondo sia privilegiare gli omosessuali, tutti i giornali quasi tutti i giorni riportano una qualche notizia tesa a farci credere che gli omosessuali siano discriminati, certamente avvengono aggressioni nei confronti degli omosessuali ma cosi' come avvengono ogni giorno aggressioni nei confronti di anziani, bambini, neri, bianchi, cattolici, romani, laziali, milanesi e nasoni…siamo tutti uguali ma se passasse questa legge gli omossessuali diverrebbero piu' "uguali" ovvero sarebberto una categoria di intoccabili.

    Purtroppo anche da destra non c'e' nessuno che abbia il coraggio di dire la verita ovvero che il "matrimonio" tra persone dello stesso sesso e' una vera e propria idiozia (parlare di matrimonio tra gay e' fuorviante visto che gia' oggi i gay si possono sposare ed infatti ci sono centinaia di gay regolarmente sposati).

    Purtroppo abbiamo anche una "sinistra" completamente rintriciullita che dall'uguaglianza economica e' passata all'omologazione sessuale.

    Andrea C.

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