Il concetto israeliano di autodifesa

Il concetto israeliano di autodifesa

UMILIARE E OFFENDERE: IL NOSTRO DIRITTO ESCLUSIVO ALL’AUTODIFESA

Di Larry Derfner, 7 Ottobre 2009

Praticamente tutto Israele sta ora protestando a una voce contro il rapporto Goldstone, contro qualunque tentativo di incolparci della guerra di Gaza. Abbiamo affilato il nostro messaggio come una lama e, ispirati dalla prestazione del Primo Ministro Benjamin Netanyahu alle Nazioni Unite, lo stiamo scandendo con il giusto tono di sdegno:

come osano negarci il diritto all’autodifesa! Come osano negarci il diritto di reprimere il terrorismo!

Molto carino. Mettere chiunque altro sulla difensiva. Il diritto all’autodifesa messo lì con la maternità e la torta di mele – chi si dichiarerà contrario, specialmente per noi, per Israele, per gli ebrei, per il popolo dell’Olocausto?

Il diritto all’autodifesa – perfetto.

Ma vorrei chiedere: anche i palestinesi hanno il diritto all’autodifesa?

Probabilmente non lo diremmo ad alta voce, ma dentro di noi diremmo – ancora a una voce: No!

Questa è la nozione israeliana di equità: siamo autorizzati a fare quello che cazzo vogliamo ai palestinesi perché, per definizione, qualunque cosa facciamo loro è autodifesa. Loro, comunque, non sono autorizzati neanche a sollevare un dito contro di noi perché, per definizione, qualunque cosa ci facciano è terrorismo.

E’ così che è sempre stato, è così che è stato nell’operazione Piombo Fuso.

E non vi sono limiti al nostro diritto all’autodifesa. Non c’è mai niente di “sproporzionato”. Possiamo tenere Gaza sotto assedio, possiamo rispondere ai Kassam con gli F-16 e gli Apache, possiamo prenderci 100 occhi per un occhio solo.

Possiamo volutamente distruggere migliaia di case di Gaza, il parlamento di Gaza, il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Interno, i tribunali, le sole quattro fabbriche di Gaza, la principale azienda di pollame, uno stabilimento di trattamento delle acque luride, i pozzi d’acqua e Dio solo sa cos’altro.

Volutamente.

Dopo tutto, lo facciamo per autodifesa. Per definizione.

E che diritto hanno i palestinesi di difendersi contro tutto ciò?

Nessuno.

Perché? Perché noi siamo migliori di loro. Perché noi siamo una democrazia ed essi una banda di islamo-fascisti. Perché la nostra è una cultura di vita e la loro una cultura di morte. Perché ci vogliono distruggere e tutto quello che stiamo dicendo è di dare alla pace una possibilità.

Un’occhiata alle rovine di Gaza dovrebbe farlo capire abbastanza.

Ecco la nostra idea della “leggi di guerra”: quando i bulldozer israeliani varcavano il confine entrando nei villagi di Gaza e distruggevano casa dopo casa così che Hamas non le utilizzasse come nascondigli dopo che l’esercito israeliano si fosse ritirato, si trattava di autodifesa. Ma se un bambino palestinese che viveva in una di queste case gettava una pietra ad uno dei bulldozer, si trattava di terrorismo.

I Goldstone del mondo chiamano tutto ciò ipocrisia, un doppio metro di giudizio. Come osano! Qui da noi la chiamiamo chiarezza morale.[1]
[1] Traduzione di Andrea carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1254861893834&pagename=JPost%2FJPArticle%2FPrinter

One Comment
    • Anonimo
    • 18 Ottobre 2009

    Bravo! Sottoscrivo ogni parola. Questo si che è dire pane al pane.

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