Un volantino su Gesù distribuito dalla Vieille Taupe

Il 17 Febbraio 2009 la Vieille Taupe, nota e benemerita associazione revisionista parigina, ha pubblicato tre volantini molto interessanti (il cui testo originale è consultabile al seguente indirizzo: http://vho.org/aaargh/fran/archVT/archVT.html ). Uno di questi, quello su Gesù e la conversione degli ebrei, lo abbiamo subito fatto tradurre per questo blog, poichè il suo contenuto cade, come si dice, a fagiolo nel dibattito in atto con lo storico Franco Cardini su questo argomento.

Eccone il testo:
ESISTONO ANCORA I CATTOLICI FEDELI AL MESSAGGIO DI GESU’ CRISTO?

Che senso può avere la parola “Cattolico” fuori dal rispetto dei fatti e delle gesta di Gesù Cristo?
E che senso può avere la parola “Cristiano?”
Il Cristo, circonciso e presentato al Tempio, tanto da poter essere giudicato attraverso i Vangeli, era un ebreo (1) originario della Galilea che predicava nelle sinagoghe della Palestina occupata.
Si è circondato da discepoli ebrei, gli apostoli, per diffondere il suo insegnamento innanzitutto tra gli ebrei. Ma Cristo era portatore di un messaggio diverso da quello che si aspettavano i farisei e i sadducei. Altrimenti non si comprenderebbe che cosa Cristo è venuto a fare sulla terra!
E non si comprenderebbe perchè le autorità religiose del Tempio di Gerusalemme hanno complottato contro di Lui. E ottenuto la condanna a morte di Cristo sulla Croce, dalla autorità romane, detentrici dello Jus gladii in quanto potenza imperiale che riconosceva la giurisdizione della religione locale.
In modo quanto mai evidente un Cristiano non potrebbe essere antisemita, pena l’assurdità e la contraddizione. E non potrebbe negare il rinnovamento radicale portato per il messaggio di Cristo e degli apostoli: “la nuova Alleanza compiuta universalizzando l’antica Alleanza”.
In modo evidente un Cristiano non può cessare di sperare che gli Ebrei si convertano al messaggio di Cristo. E non può cessare di sperare che gli Ebrei ripudino le loro fantasie di dominio locale e mondiale.
Qual’è l’essenza del messaggio di Cristo che i farisei e i sadducei non potevano accettare? Un messaggio universale, un messaggio d’amore rivolto a tutta l’Umanità, un messaggio di pace ottenuto non con la dominazione ma con la giustizia. (2)
Ed è l’ebreo e cittadino romano San Paolo, convertito sulla via di Damasco, che esprimerà meglio questo messaggio e lo metterà in pratica nella sua azione missionaria verso i gentili e verso gli ebrei: “Non ci saranno più nè ebrei nè greci!”.
Se l’Antica Alleanza non era sufficiente a se stessa, perchè gli Ebrei attendevano il Messia?
Che cosa potrebbe aspettarsi un Cristiano se non il riconoscimento del Messia da parte degli Ebrei, Messia creatore per mezzo dell’accettazione umanamente inconcepibile (soprannaturale) della morte sulla Croce per arrestare il ciclo di violenza degli uomini e vincere il loro orgoglio?
Il libro allegato qui sotto è il libro di un ebreo divenuto cristiano cattolico ortodosso, in quanto ha vissuto e sperimentato successivamente sulla propria pelle il vicolo cieco al quale porta il messianismo “comunista” in Russia e il messianismo sionista in Palestina, i due grandi messianismi carnali del XX° secolo, dei quali molti ebrei si sono investiti.
Il libro di Israel Adam Shamir, La battaglia del discorso, è un grido di speranza e un appello, come lo era stata la conversione dell’ebreo Vanunu affinché si compisse infine la missione di Cristo:
“Pace in terra agli uomini di buona volontà”.
E questo suppone che gli Ebrei compiano infine la Missione che Dio ha loro affidato e rinuncino al vello d’oro e ad ogni messianismo carnale. E che rinuncino all’idolatria del loro Stato ebreo, come aveva chiesto loro già Cristo, a favore di un messianismo puramente spirituale:
“Il nostro regno non è di questo mondo!”
“Date a Cesare quello che è di Cesare!”
Così Cristo non sarà morto e risuscitato invano. Ed il suo Vangelo, la narrazione fatta dai suoi discepoli giudei, potrà continuare a guidarci.
Un gruppo di ricercatori Cattolici
(1) la parola “ebreo” per intendere gli ebrei della diaspora dopo la distruzione del Tempio appare piuttosto tardi e solleva numerosi problemi. La pretesa dei giudei moderni di discendere dagli “Ebrei” e dalla stirpe di Abramo rivela una fantasia razzista.
(2) Pax Christi in opposizione a Shalom. Shalom, che si traduce allo stesso modo di “pace”, è la tranquillità che deriva dall’annientamento dei propri nemici, in opposizione alla pace “pacifica” ottenuta con un ordine giusto e con il rispetto dell’altro e della sua alterità.
One Comment
    • iome
    • 23 Febbraio 2009

    cè da dire che i romani non furono complici nella esecuzione di Cristo,infatti i romani assimilavano gli” Dei ” nel propio pantheon e Ponzio pilato non avrebbe avuto dfficoltà anche con Gesù se fosse stato riconosciuto dagli ebrei come messia e figlio di Dio,invece lo hanno inchiodato.
    Per il resto se il rabbino di segni si convertisse lo farei Papa!

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