Rudolf, Walendy e Basile: tre nomi da ricordare

Devo dare ai miei lettori tre notizie non piacevoli per chi segue il revisionismo:

  • La prima notizia è che Germar Rudolf è tornato nel mirino delle autorità tedesche.
  • La seconda notizia è la morte, avvenuta lo scorso 17 novembre, di Udo Walendy.
  • La terza notizia è la morte, avvenuta proprio ieri, il 25 dicembre, di Corrado Basile.

Germar Rudolf, l’indefesso e infaticabile editore della collana di libri revisionisti Holocaust Handbooks, è tornato ad essere un bersaglio delle autorità tedesche, per le quali è evidentemente intollerabile che Rudolf, nel suo esilio americano, sia riuscito a pubblicare qualcosa come 41 volumi di opere di argomento olocaustico, opere di alto profilo scientifico e accademico (la maggior parte delle quali sono state scritte da Carlo Mattogno). È chiaro che l’obbiettivo delle autorità tedesche è quello di riuscire a deportare nuovamente Rudolf in Germania, farlo processare e condannare al carcere, esattamente come era successo all’inizio degli anni 2000, quando il noto revisionista venne condannato a 2 anni e 6 mesi di galera. Ora, la pena sarebbe sicuramente più pesante. Perciò, per evitare tutto questo, Rudolf si è reso irreperibile. Ne risentirà, inevitabilmente, la produzione di libri revisionisti, anche se bisogna dire che la maggior parte del progetto editoriale di Rudolf è ormai realizzata: i libri ormai ci sono, l’impresa, d’ora in avanti, sarà quella di farli conoscere al maggior numero possibile di lettori. In tutto il mondo.

Germar Rudolf

Il nome di Udo Walendy, morto alla venerabile età di 95 anni, probabilmente dirà poco alle giovani generazioni ma si tratta di un meritorio pioniere del revisionismo, pesantemente perseguitato dalle autorità tedesche per le sue prese di posizione. il suo libro più famoso è Truth for Germany, pubblicato nel 1981 dall’Institute for Historical Review e ristampato nel 2014 in una nuova edizione – rivista, corretta e ampliata – a cura di Germar Rudolf. Un libro che riesamina criticamente le origini della seconda guerra mondiale e la versione ufficiale degli eventi propagandata dagli Alleati.

Udo Walendy

Per quanto riguarda la morte di Corrado Basile, lo storico editore della Graphos di Genova, riporto a seguire il commento che mi è giunto poche ore fa da parte delle Edizioni LE VELE NERE:

“Nel giorno di Natale 2022, 9 giorni dopo aver compiuto 79 anni, ha lasciato il suo corpo l’Editore Corrado Basile dopo aver lottato per anni contro un brutto male che mai è riuscito a togliergli la lucidità, quella lucidità che per decenni lo ha reso interprete della storia politica del Novecento. Noto per la storica casa editrice genovese Graphos, con la quale ha pubblicato fondamentali testi revisionisti di Butz, Rassinier, Faurisson, Mattogno, Deana, Thion, Saletta, Garaudy. In continuità con la sua lunga militanza bordighista scrive importanti pubblicazioni, l’ultima uscita proprio quest’anno dal titolo “Il biennio rosso ungherese 1918-1919”. Materialista fino alla fine anche nella scelta del giorno della dipartita”.

Riposino in pace.

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