Pepe Escobar: Come la Russia intende “colpire di rimessa” le sanzioni economiche Usa/UE. “De-dollarizzazione”

COME LA RUSSIA INTENDE “COLPIRE DI RIMESSA” LE SANZIONI ECONOMICHE USA/UE. “DE-DOLLARIZZAZIONE”[1]

Solo l’autosufficienza permette la totale indipendenza. E il quadro generale è stato ben compreso anche dal Sud del mondo.

Di Pepe Escobar, 6 marzo 2022

Uno dei temi chiave di fondo della matrix Russia/Ucraina/NATO è che l’Impero delle Menzogne (la definizione è di Putin) è stato sconvolto dalla capacità combinata dei missili ipersonici russi e da uno scudo difensivo capace di bloccare i missili nucleari provenienti dall’Occidente, ponendo perciò fine alla Mutually Assured Destruction (M. A. D.) (Distruzione Reciproca Assicurata).

Questo ha indotto gli americani a rischiare quasi una guerra calda per collocare missili ipersonici che ancora non hanno sui confini occidentali dell’Ucraina, in grado di colpire nel giro di tre minuti Mosca. Per questo, naturalmente, hanno bisogno dell’Ucraina, come pure della Polonia e della Romania nell’Europa Orientale.

In Ucraina, gli americani sono determinati a combattere fino all’ultimo europeo – se ciò è necessario. Questa potrebbe essere l’ultima possibilità del dado (nucleare). Di qui la penultima mossa per costringere la Russia alla resa utilizzando la rimanente, fattibile arma americana di distruzione di massa: lo SWIFT.

Tuttavia quest’arma può essere facilmente neutralizzata con una rapida adozione dell’autosufficienza.

Con l’input essenziale dell’inestimabile Michael Hudson ho delineato le possibilità per la Russia di resistere alla tempesta delle sanzioni. Questa decisione non ha nemmeno preso in considerazione l’intera estensione della “difesa della scatola nera” della Russia – e del suo contrattacco – per come è stata delineata da John Helmer nella sua introduzione ad un saggio che annuncia niente di meno che Il Ritorno di Sergei Glaziev.

Glaziev, prevedibilmente detestato nei circoli atlantisti, è stato un consigliere economico chiave del Presidente Putin ed è ora il Ministro per l’Integrazione e la Macroeconomia dell’Unione Economica Eurasiatica (EAEU). Egli è sempre stato un fiero critico della Banca Centrale russa e della cricca di oligarchi strettamente legata alla finanza anglo-americana.

Il suo ultimo saggio, Sanzioni e Sovranità, inizialmente pubblicato da expert.ru e tradotto da Helmer, merita una seria valutazione. Il seguente è uno dei brani chiave:

“Le perdite russe del prodotto interno lordo potenziale, dal 2014, ammontano a circa 50 trilioni di rubli. Ma solo il 10% di esse possono essere spiegate con le sanzioni, mentre l’80% di esse sono state la conseguenza della politica monetaria. Gli Stati Uniti beneficiano delle sanzioni anti-russe, rimpiazzando le esportazioni degli idrocarburi russi alla UE come pure alla Cina; rimpiazzando le importazioni di beni europei dalla Russia. Noi potremmo compensare completamente le conseguenze negative delle sanzioni finanziarie se la Banca di Russia adempisse il suo dovere costituzionale di assicurare un tasso di cambio stabile al rublo, e non le raccomandazioni delle organizzazioni finanziarie di Washington”.

De-offshorizzare o andare in rovina

Glaziev essenzialmente raccomanda:

  • Una “reale de-offshorizzazione dell’economia”.
  • “Misure per rafforzare la regolamentazione della moneta per far cessare l’esportazione di capitali e aumentare i prestiti mirati alle imprese bisognevoli di investimenti finanziari”.
  • “Tassazione delle speculazioni sulla moneta e delle transazioni in dollari e in euro sul mercato interno”.
  • “Seri investimenti in ricerca e sviluppo per accelerare lo sviluppo della nostra base tecnologica nei settori colpiti dalle sanzioni – innanzitutto l’industria della difesa, l’energia, i trasporti e le comunicazioni”.

E ultimo ma non in ordine di importanza, “la de-dollarizzazione delle nostre riserve di valuta estera, rimpiazzando il dollaro, l’euro e la sterlina con l’oro”.

La Banca Centrale russa sembra che stia in ascolto. La maggior parte di queste misure sono state già attivate. E vi sono segnali che Putin e il governo sono finalmente pronti ad afferrare gli oligarchi russi per le palle e a costringerli a condividere rischi e perdite in un momento estremamente difficile per la nazione. Addio ai fondi accumulati portati via dalla Russia nei paradisi fiscali e a Londongrad.

Glaziev è una cosa seria. Nel dicembre 2014, ero a Roma ad una conferenza, e Glaziev si unì a noi per telefono. Riguardando un successivo articolo che scrissi all’epoca, tra Roma e Pechino, sono rimasto sbalordito: è come se Glaziev stesse dicendo queste cose letteralmente oggi.

Permettetemi di citare due paragrafi:

“Durante il simposio, tenuto in un ex refettorio domenicano del 15° secolo divinamente affrescato che ora fa parte della biblioteca del parlamento italiano, Sergey Glaziev, al telefono da Mosca, ha dato una lettura cruda della Guerra Fredda 2.0. Non vi è nessun vero ‘governo’ a Kiev; è l’ambasciatore degli Stati Uniti che comanda. Una dottrina anti-russa è stata tramata a Washington per fomentare la guerra in Europa – e i politici europei sono i suoi collaboratori. Washington vuole una guerra in Europa perché sta perdendo la competizione con la Cina”.

“Glaziev ha parlato della demenza delle sanzioni: la Russia sta cercando simultaneamente di riorganizzare la politica del Fondo Monetario Internazionale, combattere la fuga di capitali e minimizzare l’effetto delle banche che chiudono le linee di credito a molti uomini d’affari. Tuttavia la conseguenza ultima delle sanzioni, egli dice, è che l’Europa, economicamente, sarà il vero perdente; la burocrazia in Europa ha perso il suo obbiettivo economico poiché sono subentrati i geopolitici americani”.

Devi pagare la “tassa dell’indipendenza”

Un consenso sembra emergere a Mosca sul fatto che l’economia russa si stabilizzerà velocemente, poiché ci sarà una penuria di personale per l’industria e sarà necessaria una grande quantità di manodopera extra. Quindi nessuna disoccupazione. Vi potranno essere penurie, ma nessuna inflazione. Le vendite dei beni di lusso – occidentali – sono state già tagliate. I prodotti di importazione verranno sottoposti al controllo dei prezzi. Tutti i rubli necessari saranno disponibili sebbene sottoposti al controllo dei prezzi – come accadde negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.

Si potrà verificare un’ondata di nazionalizzazione di asset. ExxonMobil ha annunciato che si ritirerà dal progetto Sakhalin-1 del valore di 4 miliardi di dollari (si erano ritirati dal Sakhalin-2, ritenuto troppo costoso), che produce 200,000 barili di petrolio al giorno, dopo che BP e l’Equinor della Norvegia hanno annunciato che si ritireranno dai progetti con Rosneft. BP stava sognando di prendere tutta la partecipazione di Rosneft.

Secondo il Primo Ministro Mikhail Mishustin, il Cremlino sta ora bloccando le vendite di asset da parte di investitori stranieri che cercano di disinvestire. In parallelo, Rosneft, per esempio, è destinata a raccogliere capitali dalla Cina e dall’India, che sono già investitori di minoranza in diversi progetti, e a riacquistarli al 100%: un’eccellente opportunità per il business russo.

Quella che potrebbe essere interpretata come la Madre di tutte le Contro-Sanzioni non è stata ancora annunciata. Lo stesso Vice-Presidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev ha lasciato intendere che tutte le opzioni sono sul tavolo.

Il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov, incanalando la pazienza di 10,000 monaci taoisti, e aspettando che l’attuale isteria svanisca, descrive le sanzioni come “una sorta di tassa sull’indipendenza”, con paesi che vietano alle loro aziende di lavorare in Russia sotto un’”enorme pressione”.

Ma contromisure letali non sono escluse. Oltre ad una completa de-dollarizzazione – come Glaziev raccomanda – la Russia potrebbe vietare l’esportazione di titanio, terre rare, combustibile nucleare e, già in corso, motori spaziali.

Le mosse davvero tossiche potrebbero includere il sequestro di tutti gli asset stranieri delle nazioni ostili; il congelamento dei rimborsi di tutti i prestiti e la collocazione dei fondi in un conto congelato in una banca russa; la totale messa al bando di tutti i media stranieri ostili, delle proprietà dei media stranieri, dei fronti assortiti delle ONG e della CIA; e la fornitura alle nazioni amiche di armi all’avanguardia, condivisione di intelligence ed esercitazioni e addestramenti congiunti.

Quello che è certo è che una nuova architettura di sistemi di pagamento – quali sono stati discussi da Michael Hudson e da altri – che unisce il russo SPFS e il cinese CHIPS, potrebbe presto essere a disposizione ad un sacco di nazioni dell’Eurasia e del Sud Globale, diverse delle quali già sotto sanzioni, come l’Iran, il Venezuela, Cuba, Nicaragua, Bolivia, Siria, Libano, la Corea del Nord.

Lentamente ma sicuramente, siamo già sulla strada dell’emergere di un ragguardevole blocco di paesi del Sud Globale immune dalla guerra finanziaria americana.

I RIC dei BRICS – Russia, India e Cina – stanno già aumentando i commerci con le loro valute. Se guardiamo alla lista delle nazioni nelle Nazioni Unite che hanno votato contro la Russia o che si sono astenute dal condannare l’Operazione Z in Ucraina, più quelle che non hanno sanzionato la Russia, abbiamo almeno il 70% dell’intero Sud Globale.

Così è ancora una volta l’Occidente – più satrapie/colonie come il Giappone e Singapore in Asia – contro il Resto: Eurasia, Asia sudorientale, Africa, America latina.

L’imminente collasso europeo

Michael Hudson mi ha detto:

“Gli Stati Uniti e l’Europa Occidentale si aspettavano una Froelicher Krieg (“guerra felice”). La Germania e altri paesi non hanno iniziato a sentire il dolore delle privazioni del gas e dei minerali e del cibo. Questo sarà il gioco vero. Lo scopo sarebbe di staccare l’Europa dal controllo statunitense esercitato mediante la NATO. Ciò comporterà “ingerenze” creando un movimento politico e un partito che abbiano come scopo il Nuovo Ordine Mondiale, come fu il comunismo un secolo fa. Lo potresti chiamare un nuovo Grande Risveglio”.

Un possibile Grande Risveglio certamente non coinvolgerà la sfera del NATOstan molto presto. L’Occidente collettivo si trova piuttosto nella seria modalità della Grande Separazione, con la sua intera economia finalizzata allo scopo, espresso apertamente, di distruggere la Russia e persino – il perenne sogno bagnato – di provocare un cambio di regime.

Sergey Naryshkin, il capo del servizio segreto russo SVR, lo ha descritto concisamente:

“Le maschere sono cadute. L’Occidente non solo sta cercando di chiudere la Russia in una nuova ‘Cortina di Ferro’. Stiamo parlando dei tentativi di distruggere il nostro stato – della sua ‘abolizione’, come ora abitualmente viene detto nell’ambiente ‘tollerante’ liberal-fascista. Poiché gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno né l’opportunità né lo spirito per cercare di fare questo in un confronto militare-politico aperto e onesto, vengono portati avanti dei tentativi subdoli per realizzare un ‘blocco’ economico, informativo e umanitario”.

Si può sostenere che l’apice dell’isteria occidentale è l’inizio di una jihad neo-nazista nell’anno 2022: un esercito di mercenari forte di 20,000 uomini è stato assemblato in Polonia sotto la supervisione della CIA. La maggior parte dei suoi effettivi proviene da compagnie militari private come la Blackwater/Academi e la DynCorp. La loro copertura: “ritorno degli ucraini dalla Legione straniera francese”. Questo remix afgano arriva direttamente dall’unico manuale che la CIA conosce.

Tornando alla realtà, i fatti sul terreno porteranno alla fine in Occidente intere economie a diventare dei roadkill[2], con il caos nella sfera delle materie prime che farà schizzare alle stelle i costi dell’energia e del cibo. Come esempio, fino al 60% delle industrie manifatturiere tedesche e al 70% di quelle italiane potrebbero essere costrette a chiudere definitivamente – con conseguenze sociali catastrofiche.

La non eletta e super-kafkiana macchina della Ue a Bruxelles ha scelto di commettere un triplo harakiri mettendosi in mostra come un abietto vassallo dell’Impero, distruggendo ogni residuo impulso alla sovranità francese e tedesco e imponendo la disaffezione nei confronti della Russia-Cina.

Nel frattempo, la Russia mostrerà la via: solo l’autosufficienza permette la totale indipendenza. E il quadro generale è stato profondamente capito anche dal Sud Globale: un giorno qualcuno doveva alzarsi e dire, “Ora basta”. Con la massima potenza pura a sostenerlo.     

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://www.globalresearch.ca/how-russia-counterpunch-us-eu-declaration-war/5772992

[2] Nota del traduttore: un roadkill è un animale o un uccello ucciso accidentalmente da un veicolo.

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