Olanda: alcune università tracceranno i legami dei loro impiegati con Israele. Le organizzazioni ebraiche gridano all’antisemitismo

Les Pays-Bas premier pays à officialiser l’antisémitisme : Désormais, les universités doivent ficher leurs employés ayant des liens avec Israël

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I PAESI BASSI PRIMO PAESE A UFFICIALIZZARE L’ANTISEMITISMO: ORMAI, LE UNIVERSITÀ DEVONO SCHEDARE I LORO IMPIEGATI CHE HANNO DEI LEGAMI CON ISRAELE

INIZIO

Questa istanza, qualificata di antisemita dai gruppi ebraici, avviene in seguito ad una richiesta di un gruppo pro-palestinese nel quadro di una legge sulla libertà di informazione.

Gli amministratori di più di una decina di università olandesi hanno dato come istruzione al loro personale di tracciare con la massima trasparenza le loro interazioni con delle organizzazioni israeliane ed ebraiche – una decisione che, secondo le critiche, è antisemita.

Questo ordine impartito agli impiegati fa seguito ad una richiesta trasmessa il mese scorso dal Forum dei diritti, un gruppo di difesa pro-palestinese, che è stato trasmesso agli uffici di diverse università. Queste ultime hanno fatto sapere di essere pronte a raccogliere queste informazioni nella misura in cui la richiesta del gruppo è stata certificata come richiesta WOB – una richiesta autorizzata dai procuratori del paese nel quadro di una legge sulla libertà di informazione che è stata adottata nel 2011 e il cui carattere è vincolante per le organizzazioni pubbliche o finanziate dallo Stato.

È difficile dire se le università risponderanno pienamente a questa richiesta trasmettendo queste informazioni al Forum dei diritti.

Nella richiesta presentata, Gerard Jonkman, direttore del Forum, nota che essa esige – conformemente alle disposizioni di una richiesta WOB – ogni documento o informazione sui “legami istituzionali con le università, le istituzioni e le imprese israeliane, e con le organizzazioni che propugnano il sostegno allo Stato di Israele”.

Tra le decine di entità citate da Jonkman figurano Elbit, fabbricante di armi e di sistemi di difesa israeliani, il gruppo Cristiani per Israele e un’associazione di destra pro-israeliana ebrea olandese.

Tuttavia, l’elenco comprende anche delle organizzazioni ebraiche “mainstream” dei Paesi Bassi, e non solo, che non si definiscono peraltro come israeliane o come operanti esclusivamente sulla questione israeliana.

Questi gruppi comprendono l’ADL (Anti-Defamation League), l’ufficio centrale ebraico dei Paesi Bassi, l’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), il B’nai B’rith e anche l’ufficio governativo del coordinatore nazionale nella lotta contro l’antisemitismo – un ufficio che è diretto da Edo Verdonner, che è ebreo.

Le informazioni diffuse dal “NIW”, il settimanale ebraico olandese, e da altre pubblicazioni riguardo a questo elenco hanno suscitato delle forti condanne da parte dei gruppi ebraici e dei leader comunitari che sono insorti contro il Forum dei diritti. Il gruppo era stato co-fondato da Dries van Agt, ex Primo ministro dei Paesi Bassi che è stato spesso accusato di aver aiutato a diffondere delle idee antisemite (questo era stato in particolare il caso nel 2017, quando era stato messo in causa dall’Ufficio centrale ebraico dei Paesi Bassi), anche se egli non cessa di affermare che queste accuse hanno il solo obbiettivo di dissuadere dal criticare Israele.

“Vi è una chiara interferenza che lascia intendere che una cabala opaca da parte degli ebrei e dei sionisti è in corso nelle università olandesi. Tutto ciò puzza di antisemitismo – ma questo per me non è una sorpresa alla luce della reputazione di questo gruppo”, ha commentato in una dichiarazione il gran rabbino dei Paesi Bassi, Binyomim Jacobs, nella giornata di mercoledì.

“Quello che mi preoccupa davvero, è il numero delle università che si sono conformate in questo modo ad una richiesta così chiaramente, così nettamente antisemita. Questo ci ricorda che la grande maggioranza dei sindaci cooperarono, durante l’occupazione, nel trasmettere i nomi dei cittadini ebrei ai tedeschi”, ha continuato.

Il Forum dei diritti non ha ancora risposto, al momento della redazione di questo articolo, ad una richiesta, da parte della JTA [Jewish Telegraphic Agency], di commento in risposta alle critiche.

Van Agt, aveva recentemente dichiarato che gli abitanti israeliani di insediamento avevano “avvelenato” i loro vicini palestinesi nel 2015. Gli ebrei dei Paesi Bassi si erano rivoltati, affermando che egli non faceva che perpetuare la cosiddetta “accusa del sangue” antisemita, vecchia di diversi secoli.

Egli aveva paragonato Israele alla Germania nazista nel 2008 e preso la parola durante un raduno a Rotterdam nel corso del quale un discorso ripreso dalle telecamere del leader del gruppo terrorista palestinese Hamas era stato diffuso.

Van Agt aveva egualmente detto che gli ebrei avrebbero “dovuto avere delle terre” in Germania piuttosto che in Israele. Nel 2017, aveva acclamato il Partito laburista olandese che “fa prova di bontà nei confronti dei palestinesi malgrado la forte lobby ebraica” nei suoi ranghi, secondo l’Ufficio centrale ebraico dei Paesi Bassi, o CJO.

Nella sua funzione di ministro della Giustizia, negli anni ’70, aveva accampato le sue radici “ariane” per spiegare la sua decisione di graziare quattro criminali di guerra nazisti per ragioni di salute.

https://www.europe-israel.org/2022/02/les-pays-bas-premier-pays-a-officialiser-lantisemitisme-desormais-les-universites-doivent-ficher-leurs-employes-ayant-des-liens-avec-israel/

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