Libano: chi è Samir Geagea

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CHI È SAMIR GEAGEA ED È IMPORTANTE?[1]

Il famigerato criminale di guerra Samir Geagea è riemerso sotto i riflettori libanesi, pronto a iniziare un’altra guerra civile nella sua brama di potere. Ma sarebbe meglio negargli l’attenzione che desidera?

Di As’ad Abu Khalil, 19 ottobre 2021

La sparatoria, ad opera di fanatici, contro pacifici manifestanti la scorsa settimana a Beirut ha portato all’attenzione, ancora una volta, il nome di Samir Geagea, leader del partito politico di destra, di militanza cristiana, Lebanese Forces (LF). Il nome di Geagea si identifica con la guerra civile libanese – e con gli orribili crimini di guerra commessi durante i 15 anni di quel conflitto.

Se Geagea non è affatto la sola persona che abbia commesso in passato crimini di guerra, è indubbio che i suoi precedenti superano quelli di ogni altro signore della guerra durante quel periodo brutale – anche secondo i parametri delle milizie di destra che perpetrarono molte delle peggiori atrocità.

Secondo i resoconti giornalistici della scorsa settimana, i cecchini appartenenti alle Lebanese Forces sono stati responsabili dell’uccisione di sei manifestanti nel quartiere Tayouneh di Beirut, sebbene i resoconti successivi, basati sui filmati delle telecamere di sicurezza, abbiano mostrato un soldato dell’esercito libanese esplodere il primo colpo mortale negli eventi di quella giornata.

Sia il movimento Amal che il gruppo libanese di resistenza Hezbollah ritengono Geagea responsabile di quei morti e di quei feriti, e il quotidiano della sinistra libanese Al-Akhbar ha pubblicato un’immagine fotoshoppata di Geagea in uniforme nazista, ritraendolo come un Hitler libanese. Il partito siriano social-nazionale ha chiesto lo scioglimento delle LF, che originariamente erano state una milizia surrogata israeliana in seguito diventata partito politico dopo il rilascio, avvenuto nel 2005, di Geagea dalla prigione.

Quando la guerra civile libanese scoppiò nel 1975, c’erano diverse milizie di destra (di orientamento maronita) che collaboravano con Israele e che ricevevano supporto militare e finanziario israeliano. Ma Bashir Gemayel, capo militare della Falange (una milizia cristiano-maronita libanese), e figlio del leader della Falange Pierre Gemayel, non tollerava leader rivali nel settore orientale di Beirut, la zona che cadde sotto il controllo delle milizie di destra durante gli anni della guerra civile. Bashir eliminò tutti i rivali con l’uso della forza – qualche volta mediante massacri, come nel 1978 a Ehden contro Tony Franjieh, e nel 1980 contro la milizia Tigers di Dani Chamoun. Durante la guerra, Geagea era un ufficiale di Bashir Gemayel.

Quando iniziò la guerra civile, Geagea, che nasceva da umili origini nella città di Bshirri nel Libano settentrionale, stava studiando per essere dottore in medicina nell’Università americana di Beirut. Geagea si unì alla milizia della Falange all’inizio della guerra (egli non ha mai completato gli studi medici sebbene venga definito “Al-Hakim”, il medico).

Geagea divenne rapidamente noto per la sua brutalità – e questo all’interno di una milizia che si era segnalata per le peggiori atrocità della guerra. La milizia falangista fu all’avanguardia in tutti gli aspetti peggiori della guerra civile: i massacri di migliaia di civili nei campi profughi palestinesi, come pure nei vari villaggi musulmani e drusi; la pulizia etnica e gli omicidi settari su vasta scala che provocarono il trasferimento forzato di centinaia di migliaia di palestinesi e di musulmani da Beirut Est, eccetera.

È notevole che Geagea e tutti i dirigenti dello staff di Bashir Gemayel ricevettero il loro addestramento in Israele. Geagea mescolava l’ideologia di destra della Falange con una versione del messianismo fanatico cristiano; in una certa misura, egli vedeva il suo ruolo sanguinario nella guerra come ispirato da Dio. Geagea teneva i membri delle proprie forze che, come lui, provenivano dal Libano settentrionale, in alloggiamenti separati, e Bashir Gemayel si affidava a loro per intraprendere missioni speciali quando c’era bisogno di un massacro o di una dimostrazione di forza.

Le registrazioni di quel periodo di Geagea che parla ai suoi combattenti rivelano un fanatico religioso in una milizia che comprendeva altri fanatici. Geagea non ha mai veramente conosciuto o non gli è mai importato di conoscere “altri” nel paese che sosteneva di amare e di difendere.

Infine, Geagea dimostrò che poteva essere pragmatico in politica, e quando Bashir Gemayel voltò le spalle alla Siria (nonostante trattative segrete con i servizi segreti siriani), il suo protetto intraprese negoziati con Damasco.

Negli anni 1989-1990, Geagea guidò le LF dopo aver rovesciato Elie Hobeika nel 1985. Geagea quindi scatenò una selvaggia mini-guerra civile tra cristiani. La “guerra di eliminazione”, come divenne nota, fu una battaglia malefica tra le forze leali a Geagea e quelle leali al Generale Michel Aoun, che era diventato presidente della repubblica, nonostante la sua presidenza venisse contestata nella Beirut occidentale e in gran parte del Libano.

Entrambe le parti di questa guerra tra cristiani manifestarono una propensione per la brutalità ma Geagea eccelse nel suo disprezzo per le vite dei civili. Egli diresse la sua milizia instillando nei suoi combattenti una combinazione di paura e di zelo religioso. La guerra finì con l’intervento del governo siriano nell’ottobre del 1990 – insieme al sostegno americano e saudita – che distrusse il movimento di Michel Aoun, che si rifugiò nell’ambasciata francese.

In quel periodo, Geagea era in buoni rapporti con il governo siriano, un qualcosa che egli e i suoi seguaci preferiscono oggi dimenticare.

Nel 1982 Geagea contribuì a fondare una forza speciale nota come “Al-Sadm” (l’attacco), a cui egli si affidava pesantemente per operazioni sporche e assassinii. Nel 1990, Geagea presuntivamente ordinò l’uccisione di Dani Chamoun, il suo principale rivale all’interno dello schieramento maronita, che era pieno del carisma che mancava decisamente a Geagea.

La conoscenza dei metodi operativi di Geagea e della sua milizia venne alla luce durante il suo processo nel 1994, quando venne condannato per l’omicidio del primo ministro Rashid Karami e di altri dirigenti, per i quali egli ricevette quattro condanne a vita. Per i parametri libanesi, il processo fu rigoroso e Geagea trovò difficile negare alcune delle accuse contro di lui. Egli venne condannato a morte ma la pena venne commutata dall’allora presidente Elias Hrawi.

Geagea scontò 11 anni in isolamento nel Ministero della Difesa, dove le condizioni di prigionia sono migliori rispetto alla maggior parte delle carceri libanesi. Durante la sua prigionia, sua moglie Sethrida assunse il comando del movimento, e controllò i forzieri segreti delle LF.

Geagea ricevette la grazia parlamentare solo nel 2005, dopo che l’esercito siriano era stato costretto a lasciare il Libano e l’equilibrio del potere si era spostato sulla nuova opposizione del 14 marzo allineata con gli Stati Uniti e con l’Arabia Saudita. Geagea si godette i milioni che controllava nel tesoro delle LF, e dal denaro ottenuto vendendo armi donate in precedenza alla sua milizia. Egli trovò anche rapidamente nuovi protettori a Abu Dhabi e a Riyadh.

Dopo le uccisioni a Tayouneh della settimana scorsa, il nome di Geagea è ora riemerso in modo prepotente. Ma l’attenzione della nazione sulla persona di Geagea potrebbe essere altamente esagerata; le LF, dopo tutto, non sono più le stesse.

Le forze armate di Hezbollah, che sono più potenti della maggior parte degli eserciti arabi che circondano il Libano, sono contrapposte a quelle delle LF, sia dal punto di vista nazionale che geopolitico. Dal 2005, Geagea è strettamente allineato con i governi dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, e con gli Stati Uniti. I sauditi e gli emiri lo considerano scioccamente un contrappeso rispetto a Hezbollah, sebbene il peso demografico e politico dei cristiani libanesi – come una setta in un paese settario che misura le persone con i loro numeri – sia sostanzialmente diminuito.

Inoltre, i governi occidentali non hanno bisogno di clienti politici cristiani affidabili quando molti clienti musulmani sono collaboratori volenterosi. La vecchia divisione cristiani-musulmani non è più politicamente saliente come una volta, specialmente alla luce del fatto che gli stati del Golfo hanno intrapreso la strada della normalizzazione con Israele. i loro clienti in Libano seguono semplicemente la loro direzione. Ad esempio, l’alleanza della Francia con il musulmano sunnita Rafiq Hariri e con il druso Walid Jumblatt è più stretta dei suoi rapporti con i politici cristiani del Libano.

Semmai, i documenti sauditi e americani diffusi da Wikileaks mostrano Geagea come un uomo disperato. Egli è colto nell’offrire i suoi servizi – e i suoi uomini – all’ambasciata americana in un documento del 2008 chiedendo in cambio delle armi:

Geagea ha detto di voler far sapere a Washington che egli dispone di circa 7,000-10,000 combattenti bene addestrati che fanno parte delle Lebanese Forces che potrebbero essere mobilitati. “Possiamo combattere contro Hezbollah”, ha asserito fiducioso, aggiungendo: “Abbiamo solo bisogno del vostro sostegno per avere armi per questi combattenti”.

Un documento saudita di Wikileaks lo mostra nel chiedere denaro; l’ambasciatore saudita a Beirut fa una richiesta a Riyadh per contro di Geagea, dicendo che le LF sono “la vera forza su cui egli si basa per dissuadere Hezbollah”.

Un informato giornalista libanese afferma che l’Arabia Saudita ha tagliato i finanziamenti a tutti i partiti politici del paese con l’eccezione delle LF. Anche il governo degli Emirati Arabi Uniti favorisce Geagea e lo fornisce di denaro. Entrambi gli stati del Golfo – forse per conto di Israele – fanno affidamento su di lui come un eventuale contrappeso contro Hezbollah. Gli Stati Uniti, invece, si affidano primariamente all’esercito libanese per contrastare Hezbollah – un’idea comica per quelli che conoscono la dirigenza dell’esercito libanese, notoriamente incompetente e inefficace.

In un discorso trasmesso lunedì dalla televisione, il suo primo discorso dopo il massacro di Tayouneh, il Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha concentrato l’attenzione su Geagea senza nominarlo nemmeno una volta. Nasrallah ha ammonito il “leader” delle LF contro il disegno di trascinare il Libano nella guerra civile, e ha evidenziato la sua preoccupazione che i cristiani potrebbero essere messi a rischio dalla follia di Geagea. Nasrallah ha ricordato a Geagea che Hezbollah conta su un esercito di 100,000 uomini, nel solo Libano: molte volte i 15,000 uomini di cui dispongono le truppe delle LF.

Ma Geagea non è un agente libero, e non lo è mai stato. Egli ha iniziato la sua carriera militare implementando l’agenda di Israele, ed è oggi ridotto a seguire gli ordini dei membri delle ambasciate degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita a Beirut. Nasrallah ha fatto riferimento nel suo discorso agli “alleati stranieri” di Geagea, senza nominarli.

Il pericolo nel concentrare l’attenzione su Samir Geagea è che essa potrebbe involontariamente aiutare la sua volontà di emergere come il “difensore” dei cristiani in Libano, un ruolo che egli cerca chiaramente di esercitare affrontando Hezbollah.

È una tattica che a suo tempo funzionò: nel 1975, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e il Movimento Nazionale Libanese si concentrarono sul pericolo della Falange, senza sviluppare una strategia per appellarsi ai cristiani in generale. Nel giro di un anno, i falangisti passarono dall’essere uno dei diversi partiti di orientamento maronita al diventare la forza politica più potente tra i maroniti dopo l’indipendenza del Libano conseguita nel 1943.

Geagea non è un vero leader politico nazionale che può appellarsi al popolo in generale, ma si è dimostrato un buon organizzatore politico da quando ha trasformato la sua milizia LF in un partito politico. Il suo partito ha fatto grandi progressi nelle elezioni libanesi del 2018, e le sue azioni incendiarie oggi potrebbero essere state intraprese come preparazione all’imminente voto del marzo 2022.

Ma Geagea nutre anche illusioni di grandezza militare e vende ai suoi finanziatori stranieri la fantasia che solo lui è capace di distruggere Hezbollah. Questa è un’idea così profondamente scissa dalla realtà che Geagea rischia di essere ridotto ad una caricatura rispetto a ciò che era negli anni di guerra. Questo lato grottesco, tuttavia, non minimizza il pericolo che costui può infliggere al Libano nei mesi a venire, mediante un’agitazione e una mobilitazione settaria spericolata. 

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://thecradle.co/Article/Investigations/2695?fbclid=IwAR3yv0uueRoF5Vn3oUb3gJrLiwvmkx8AFy2NbHZeYX1zlfU4QkDout_JkTA

One Comment
    • FAKOUR90
    • 29 Ottobre 2021

    …Divide et Impera. Hezbollah è troppo forte,questo imbecille non riuscirà ad impossessarsi del Libano per conto degli stranieri. Anzi,la via violenta gli si ritorcerebbe contro. Oggettivamente parlando,l’Iran ed Hezbollah,che hanno affrontato il mondo intero ,in Siria ,per tanti anni,non darebbero mai a questo delinquente l’opportunità di scacciare il partito shiita dal Libano o di danneggiare l’Asse.

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