Max Blumenthal bollato da Twitter ma il monito diventa meme

Twitter Label Feature photo

IL TENTATIVO DI TWITTER DI SOPPRIMERE IL GIORNALISMO DEL GRAYZONE OTTIENE L’EFFETTO CONTRARIO POICHÉ IL MONITO DIVENTA MEME[1]

“La nuova etichetta allarmistica di Twitter illustra la minaccia che il nostro tipo di giornalismo fattuale rappresenta per uno stato di sicurezza nazionale che deve impiegare la censura dei social media per nascondere la sua agenda all’opinione pubblica” – Max Blumenthal, del Grayzone.

Di Alan Macleod, 24 febbraio 2021

“Questi materiali possono essere stati ottenuti mediante hackeraggio”. Questo è il messaggio di avvertimento che ogni utente di Twitter riceve quando si imbatte in un recente articolo investigativo del Grayzone, messaggio provvisto di un grande punto esclamativo (!) che segnala il pericolo.

L’articolo, scritto dal direttore del Grayzone, Max Blumenthal, denuncia come influenti organi di informazione come Reuters, la BBC e Bellingcat abbiano segretamente lavorato a braccetto con il Foreign and Commonwealth Office (FCO) (Ministero degli Esteri e del Commonwealth) del governo inglese per promuovere un cambio di regime in Russia e condurre una campagna di demonizzazione contro di essa a livello internazionale.

Tuttavia, Twitter, anch’essa smascherata nei suoi legami profondi con l’esercito e i servizi segreti inglesi, ha cercato di sopprimere la diffusione dell’articolo. Coloro che cercavano di ripubblicare i post che contenevano un link all’articolo del Grayzone, trovavano un altro messaggio di allerta sul pericolo di condividere un’informazione hackerata. Molti utenti hanno anche affermato che interagire con il post ha provocato il blocco delle loro app di Twitter.

Blumenthal ha visto la decisione come un tentativo di soffocare rivelazioni non gradite, dicendo questa mattina a MintPress:

Applicando un’etichetta di allarme esclusivamente al mio articolo, Twitter non ha contribuito per nulla alla comprensione da parte del pubblico di notizie o di disinformazione. Al contrario, ha confermato la veracità del mio articolo, che mostra come alcune delle più potenti e stimate nuove organizzazioni si comportino come armi da guerra informative finanziate dal Foreign Office britannico. Inoltre, l’etichetta di allarme adottata da Twitter illustra la minaccia che questo genere di giornalismo fattuale presenta per uno stato di sicurezza nazionale che deve impiegare la censura dei social media per nascondere la sua agenda all’opinione pubblica”.

Doppi standard

Grayzone sostiene che i documenti utilizzati sono informazioni passate, non hackerate. Tuttavia la linea tra le due opzioni non è sempre chiara. Le informazioni passate anonimamente sono il sangue vitale del giornalismo. Ma senza un nome da associare al documento, è virtualmente impossibile provare le buone intenzioni di colui che passa le informazioni. I governi e altre potenti entità o individui possono pertanto sostenere che ogni informazione che li mette in cattiva luce è stata hackerata, troncando ogni discussione o riferimento ad essa in rete. Questo è già successo con Youtube, che ha annunciato in agosto che avrebbe rimosso tutti i contenuti contenenti informazioni hackerate.

Discussion of Wikileaks or any “Hacked Information” Banned Under New YouTube Rules

Twitter non ha esteso la stessa etichetta di allarme al recente articolo dell’Intercept sul trattamento degli uiguri da parte delle forze di polizia cinesi nella provincia dello Xinjiang, né all’articolo del New York Times sul viaggio del senatore texano Ted Cruz a Cancun nel mezzo di un blackout invernale nello stato in cui risiede. Entrambe queste storie erano basate su informazioni confidenziali che sono state o passate o hackerate. Secondo Twitter, l’articolo del Grayzone è stata la prima volta in cui il social media ha utilizzato il suo potere di apporre l’etichetta.

“Twitter sta inventando dei nuovi strumenti di censura morbida ad hoc poiché vi sono delle informazioni passate che rivelano che reti clandestine di disinformazione dell’intelligence militare operano attraverso una varietà di organi di stampa tradizionali”, ha detto a MintPress il giornalista Dan Cohen, che ha pubblicato con Grayzone (come l’autore di questo articolo). Altri, come l’ospite del podcast “Chapo Trap House”, Will Menaker, ha scherzato che il segno di avvertimento è stato in realtà un nuovo modo per allertare gli utenti sul “giornalismo che è specialmente importante”. Nel frattempo, Ian Goodrum, un giornalista del China Daily, ha condiviso un’immagine ritoccata del messaggio di avvertimento che recita “Questi materiali rendono pazzo il Dipartimento di Stato americano”.

Conseguenze impreviste

Quello che Twitter non si aspettava che succedesse è che la sua massiccia base di utenti trasformasse l’etichetta di avvertimento in un meme, condividendo immagini e informazioni scherzose insieme ad un link all’articolo del Grayzone, facendo in modo che la frase “Questi materiali potrebbero essere stati ottenuti mediante hackeraggio” fosse messa bene in vista sul tweet. Al momento della scrittura, un nuovo tweet contenente un link all’articolo veniva inviato ogni 25 secondi, trasformando la situazione nell’ultimo esempio dell’Effetto Streisand – un fenomeno in cui i tentativi di rimuovere, sopprimere o censurare le informazioni hanno l’effetto non voluto di pubblicizzarle ulteriormente.

“È stato grazie alla creatività e agli interventi totalmente spassosi di migliaia di utenti di Twitter, che hanno scoperto che l’etichetta di allarme era materiale per un meme formidabile, che la censura non ha potuto essere messa sotto il tappeto. Ora Bellingcat è sulla bocca di tutti, e non per le ragioni che piacerebbero ai direttori appoggiati dal FCO britannico, ci ha detto Blumenthal.

Uno schema familiare

Il Grayzone sta subendo da un pezzo le maniere forti da parte dei giganti di internet. Come MintPress, è stato completamente censurato da Wikipedia l’anno scorso, nel senso che non verrà più utilizzato come fonte. Ha anche subito l’ira dei cambiamenti algoritmici di Google, nel senso che esso apparirà raramente nei risultati primari di molte ricerche, soffocando il traffico verso il sito.

Twitter ha anche annunciato ieri che sta cancellando centinaia di account collegati con la Russia. Tra le ragioni principali che esso ha fornito per la decisione c’è quella che questi utenti stavano “minando la fede nell’alleanza della NATO”. Sembra che, poiché la Big tech [la grande tecnologia] e il Big government [lo Stato neo-autoritario] stanno diventando sempre più indistinguibili, ci sarà una minore capacità di denunciare o di sfidare in rete le azioni degli stati-nazione occidentali.

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://www.mintpressnews.com/twitter-attempt-suppress-grayzone-reporting-backfires-warning-label-becomes-meme/275616/?fbclid=IwAR3nuhHitvwPoKEYlspqz0gGh-hzSCkMf3t1mz6BKlulBdAVeulsQFvzqpw#.YDaQCsT8X1E.facebook

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